domenica 29 luglio 2018

RUBRICA : "LETTERATURA" : I GRANDI POETI ITALIANI : GIACOMO LEOPARDI



Il 14 giugno del 1837 moriva a Napoli Giacomo Leopardi, "....il   poeta che, negando la vita, più d'ogni altro insegnò ad amarla...." (*)

 

 Leopardi, Giacomo (Recanati, 29 giugno 1798 - Napoli, 14 giugno 1837), poeta italiano, tra i maggiori dell’Ottocento.

E' sepolto nell'atrio della Chiesa di S.Vitale a Fuorigrotta, presso Posillipo.Sulla tomba si legge un'epigrafe del Giordani(**): "Al conte Giacomo Leopardi recanatese /...scrittore di filosofia e poesie altissime / da paragonare solamente ai greci / che fini di XXXIX anni la vita / per continue malattie miserrrima".... (*). 

Nel 1939 ,i resti di Leopardi furono spostati dalla Chiesa di San Vitale e portati al Parco Vergiliano, a Piedigrotta nei pressi della tomba di Virgilio.

 

Opere di maggior rilievo : "I Canti, le Operette morali, lo Zibaldone, l'Epistolario".

Giacomo Leopardi era figlio del conte Monaldi, primo di otto figli, studiò privatamente, dapprima sotto la guida di due sacerdoti e poi da solo, attingendo alla ricchissima biblioteca paterna. Imparò il latino, il greco, l’ebraico e alcune lingue moderne.

A diciotto anni era già un erudito dall’eccezionale formazione filologica, ma la sua salute era ormai compromessa per sempre. Prima dei vent’anni aveva scritto una Storia dell’astronomia (1813) e il Saggio sopra gli errori popolari degli antichi (1815), e tradotto idilli ed epigrammi di Mosco (1815), il primo libro dell’Odissea di Omero e il secondo dell’Eneide di Virgilio (1816).
Nell'età in cui i ragazzi cercano di più il movimento, l'aria, la luce per un bisogno di espansione fisica, egli invece si chiuse in quelle sale severe e polverose, e tutto questo cercò li per un bisogno precocissimo di espansione morale. 

Leggendo e meditando tutto il giorno,aveva una folla di pensieri e nessuno a cui esporli o confidarli, e cosi li andò mano mano segnando su cartelle che si fecero alla fine moltissime e che costituirono lo Zibaldone, cioè una raccolta quanto mai varia di spunti, giudizi, sentimenti, idee su ogni aspetto della vita umana, un magazzino prezioso allo stato grezzo e nativo.

Il De Santis(***) scrisse su Leopardi, nel suo bellissmo saggio :" Il mondo esterno non è stata per lui mai cosa solida...egli vive coi suoi fantasmi e coi suoi ideali, solitario; vive nella sua immaginazione forte e calda...e quella biblioteca a poco a poco gli esce tutta di sotto la penna."

 Anche il poeta, aprendo l'animo suo in una lettera al Giordani, che allora riteneva il suo più grande amico, ci lascia l'apprezzamento e il ritratto più autentci e dolorosi di sè stesso: " ...io mi sono rovinato con sette anni di studio matto e disperatissimo in quel tempo che mi andava formando e mi si doveva assodare la complessione. E mi sono rovinato...senza rimedio per tutta la vita, e rendutomi l'aspetto miserabile, e dispregevolissima tutta quella gran parte dell'uomo, che è la sola a cui guardano i più"...Sicchè essi non hanno "coraggio d'amare quel virtuoso in cui niente è bello fuorchè l'anima".
(In questi "sette anni di studio matto e disperatissimo"il ragazzo si tuffa giorno e notte in una attività, tra letture e scritture, che pregiudicherà irreversibilmente la sua costituzione fisica già segnata dai primi sintomi della malattia e visibili nella deformità stessa della persona. Ndr)


 La diffidenza di riuscire gradito ai suoi simili gli alza un muro attorno, lo esclude dalla vita che egli guarda con l'intensità appassionata e disperata di chi sta dietro le sbarre.

"Tuttavia, quando vai a sgranchirti sù per la collina, e ti nascondi allo sguardo degli altri in mezzo alle macchie, in quel silenzio non ti coglie forse una gran pace? e non ti sembra di vedere e di vivere oltre " la siepe", oltre l'orizzonte, nell'infinito?

Di questa "sovrumana"sensazione ci narra Leopardi nella sua poesia, ed è motivo insieme, per lui, di sgomento e di dolcezza.  





L'infinito                            ( composta nel settembre del 1819, aveva   21 anni)

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani 
silenzi, e profondissima quiete 
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce 
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e la morte stagioni, e la presente 
e viva, e il suon di lei. Cosi tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare. 

(composta settembre del 1819, aveva 21 anni; è tra i canti più alti e intensi  della lirica leopardiana  : la fusione di cuore, fantasia, intelletto, che tanti romantici cercarono senza riuscire a realizzare)


Ma questi momenti d'infinito giungono da un mondo tutto ideale e astratto e non valgono a sopprimere la realtà della natura e degli istinti che si manifesta in modi sensibili, precisi, toccanti, e asseta di sè il poeta.

Lo spettacolo della primavera o una notte di luna, o il canto di una giovinetta o il salire d'una speranza sono momenti esaltanti offerti dalla natura.
Ma questa natura, impassibile e incantevole,  che ci ha dato la vita come ci darà la morte, perchè, intanto, mentre viviamo, non ci fa felici e ci risparmia dagli affanni?

Qual'è la causa del nostro soffrire?Fu errore o colpa degli uomini a privarli della felicità. a perderli per sempre in un destino senza  uscita e senza luce?
Oppure questo silenzio e questo mistero che ci chiudono da ogni parte sono, essi stessi, le leggi della natura immutate,meccaniche, senza perchè ?........
Per me non c'è stato che dolore e disinganno.........

Amore e morte : ecco i poli della nostra vita, il primo perchè muova in noi il sentimento del nostro esistere, l'altro perchè ce lo tolga.
Il poeta cosi li canta :

"Cose quaggiù si belle - Altre il mondo non ha, - Non han le stelle, - Nasce dall'uno il bene,- Nasce il piacer maggiore - Che per lo mar dell'essere si trova; - L'altra ogni gran dolore - Ogni gran male annulla"

Per conoscere davvero il Leopardi dovremmo leggere il suo Epistolario, soprattutto per comprendere in che senso e se egli sia stato un pessimista, parola questa assoluta e negatrice di ogni speranza e di ogni apprezzamento della vita.
Ma bbiamo visto come il poeta ne resti lontano;egli crede nei valori dell'intelligenza e nel conforto della poesia. Se da un lato l'uomo è schiavo della Natura, dall'altro egli la contrasta e si arrovella per non esserne schiacciato.
Se la felicità non è un bene posseduto realmente, essa tornerà nella dolcezza del ricordo o si profilerà nella febbre delle speranze.
Potremmo dire che il Leopardi consideri l'esistenza come un gran mare chiuso tra due sponde:
su una il dubbio e la speranza , e sull'altra la certezza e la verità.
Ma l'importante per l'uomo non è di toccare l'altra sponda, ma di affrontare il gran mare dell'illusione, mentre la caravella lo porta verso l'ignoto.

Forse il poeta era per giungere ad una svolta importante del proprio pensiero.Aveva ancora trentanove anni e un mondo, attorno a sè, in fermento e in formazione, e dentro di sè un'energia sentimentale e critica sempre più prodigiosa.
Ma il povero corpo non ne poteva più, e cedette alla morte dolcemente, rapidamente, senza neppure il tempo di sorbire una tazza di brodo.
Se l'era fatta preparare in tutta fretta per rimettersi sù dall'improvviso malore e recarsi, com'era previsto, alla sua prediletta villa vesuviana delle Ginestre.Ma la carrozza lo attese inutilmente.




                                      La Villa delle Ginestre (Torre del Greco-Napoli)

                                                La stanza del poeta
 
Note :
(*)         dal volume di  riferimento bibliografico di seguito riportato .
(**)       Pietro Giordani, scrittore illuminista.(Piacenza, 1774-Parma, 1848)
(***)     Francesco De Sanctis (Morra Irpinia 1817-Napoli 1883) è stato uno scrittore,critico letterario, politico, Ministro della Pubblica Istruzione e filosofo italiano. Fu tra i maggiori critici e storici della letteratura italiana nel XIX secolo.

Riferimento bibliografico:  "Cento Scrittori" di Giacomo Spadafora - Editore Palumbo, pagg. 431, 432, 433, 434, 436




marco buonarroti                                       Riproduzione vietata

martedì 24 luglio 2018

RUBRICA : LA FOTOGRAFIA E' NARRAZIONE' N° 3

"A volte c’è un’unica immagine la cui struttura compositiva ha un tale vigore e una tale ricchezza e il cui contenuto irradia a tal punto al di fuori di essa che questa singola immagine è in sé un’intera narrazione."
(Riflessione di Henri Cartier Bresson,fotografo francese (1908-2004)
                              

                                   °°°°°°°°°°°°°°°°°                              

La narrazione

L'uomo, i suoi sentimenti, le sue antinomie : bene e male, saggezza e follia, coraggio e viltà, bramosia di potere e generosa umiltà,
egoismo e  indifferenza ma anche dedizione all'amore per gli altri e all' edificazione della civiltà. 
Il nostro habitat, la natura, questo nostro stupendo pianeta.

(riflessione dell'autore del blog)
  






Willie, il cane del generale statunitense George Patton (II guerra mondiale).accucciato tra i bagagli del padrone, appena morto a causa di un grave incidente stradale (Germania, 1945)




 

              narriamo la pazzia assassina dell'olocausto .......
                                            




                                                            Samurai





                          Seconda guerra mondiale : soldati russi a Berlino (1945)



                                                   La guerra contro la civiltà                                         




                             

                        






                                                   Mahatma Gandhi


                                     II guerra mondiale : bambino soldato russo



                   II°Guerra Mondiale : Conferenza di Yalta (1945).Stalin, Roosevelt, Churchill                   
















                                                   la torre di Pisa







marco buonarroti  (nome e cognome autentici) 

venerdì 20 luglio 2018

RUBRICA :"PER NON DIMENTICARE..." -- HERMANN HESSE :SPUNTI DI RIFLESSIONE



Il 2 luglio del 1877 nacque questo grande scrittore che mori il 9 agosto del 1962


HERMANN HESSE


Dal suo famoso romanzo "Il lupo della steppa":...."L'uomo avido di potere
incontra la sua rovina nel potere ,l'uomo bramoso di denaro nel denaro ,il sottomesso nella servitù ,il gaudente nel piacere.E cosi il lupo della steppa(in senso
allegorico , il protagonista del romanzo)si rovinò con l'indipendenza .La meta
egli la raggiunse e divenne sempre più indipendente decidendo liberamente
delle sue azioni e omissioni.........ma raggiunta la libertà s'accorse a un tratto che
la sua libertà era morte , che era solo , ....che il mondo lo lasciava in pace ,che gli uomini non lo riguardavano più....che soffocava lentamente in un'aria sempre più rarefatta senza relazioni e senza compagnia.
Era ,infatti ,arrivato al punto che la solitudine e l'indipendenza non erano più la sua aspirazione ,una meta ,bensi la sua sorte ,la sua condanna....".(pagg.6/7)
Secondo la mia opinione ,in queste poche righe è delineata la vicenda dell'uomo
impegnato alla ricerca di un equilibrio interiore e le prime righe ,sottolineate,
possono costituire l'oggetto di un aforisma.
Qual è il parere del lettore?




Hermann Hesse (Calw, Württemberg 1877 - Montagnola, Lugano 1962), fu un 
romanziere e poeta tedesco, insignito nel 1946 del premio Nobel per la letteratura. Le sue opere, incentrate su personaggi alla ricerca di se stessi , hanno affascinato generazioni di lettori, conoscendo un vasto successo che dura ininterrotto dagli anni Sessanta.
E'il poeta delle antinomie a testimoniare la presenza delle contraddizioni umane,
bene e male,vita e spirito ,vita e forma ,unità del Tutto ed esistenza individuale,momento apollineo (relativo al "razionale") e momento dionisiaco
(relativo "all'irrazionale");egli è scrittore che tende all'armonia ma è anche consapevole che una volta raggiunta ,essa è momentanea,illusoria.
Riflette nel "Il lupo della steppa"la coesistenza fra uomo e lupo come simbolo
del conflitto fra un'individualità ribelle le convenzioni borghesi:ma il prezzo da pagare sarà la solitudine. 

Fra le sue opere ricordiamo:
"Il lupo della steppa" ,"Demian","Animo infantile","Narciso e Boccadoro",
"Il gioco delle perle di vetro","L'ultima estate di Klingsor","Siddharta".....



Marco Buonarroti
marco.buonarroti@gmail.com



Spunti bibliografici:
Hermann Hesse-Romanzi Editore Mondadori
                                                                                 

                                                            

sabato 7 luglio 2018

RUBRICA: " LA FOTOGRIA E' NARRAZIONE" ...( n° 2)

A volte c’è un’unica immagine la cui struttura compositiva ha un tale vigore e una tale ricchezza e il cui contenuto irradia a tal punto al di fuori di essa che questa singola immagine è in sé un’intera narrazione."
(Riflessione di Henri Cartier Bresson,fotografo francese (1908-2004)
                              

 "Ho fatto delle foto.Ho fotografato invece di parlare.Ho fotografato per non dimenticare.Per non smettere di parlare"
(Riflessione di Daniel Pennac,scrittore francese nato a Casablanca nel 1944)
                             
                                            °°°°°°°°°°°°°°°


La narrazione:

L'uomo, i suoi sentimenti, le sue antinomie : bene e male, saggezza e follia, coraggio e viltà, bramosia di potere e generosa umiltà, satira e lode,
egoismo e amore,ilarità e tristezza, ipocrisia e sincerità.
Il nostro habitat, la natura, questo nostro stupendo pianeta.

(marco buonarroti, autore del blog) 





Castello di Neuschwanstein in Baviera, ci narra la storia del re Ludovico di Baviera (1845-1886)


                                       Roussanou Monastery Grecia, fondato intorno al 1545.










































                                   Fotografia di Oliviero Toscani*, tratta da Wikipedia



                                       Fotografia di Olviero Toscani*, tratta da Wikipedia








                                   La grande attrice Anna Magnani**,(nessun commento !!!)


                                                          °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°


Note:
* Oliviero Toscani



Toscani, Oliviero (Milano 1941), fotografo italiano. Divenne famoso nei primi anni Settanta quando, in un servizio di moda realizzato per sostenere temi ecologisti, le modelle portavano abiti bellissimi ma macchiati di sangue. Negli anni Ottanta, come fotografo ufficiale per il marchio Benetton, Toscani conobbe una travolgente fama internazionale, facendo discutere tutto il mondo grazie all'impatto provocatorio e aggressivo delle immagini. Attraverso una composizione essenziale e pulita, le fotografie di Toscani si fanno sempre portatrici di valori e di messaggi socialmente impegnati, come l'uguaglianza tra gli uomini, la tragedia dell'AIDS, gli orrori degli omicidi di mafia.


**Anna Magnani
Leggi il post a lei dedicato

                                                      
                                               °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

 le fotografie del post sono state tratte da Wikipedia


marco buonarroti

lunedì 2 luglio 2018

RUBRICA . "HANNO ...DETTO......SCRITTO" (MIGUEL de CERVANTES SULL'INVIDIA)

SULL'INVIDIA :

Un frate sfratato non dice mai bene del suo convento.
Proverbio Popolare 



Gli anni che una donna si toglie non li butta via, li aggiunge all'età delle altre.
Anonimo 



O invidia, radice di mali infiniti, verme roditore di tutte le virtù!
Miguel de Cervantes 






Cervantes Saavedra, Miguel de (Alcalá de Henares 1547 - Madrid 1616), scrittore, poeta e drammaturgo spagnolo, autore del romanzo Don Chisciotte, uno dei capolavori della letteratura mondiale.



marco buonarroti

domenica 1 luglio 2018

RUBRICA:" PER NON DIMENTICARE"..N°2 ...ANCORA SULLE CROCIERE.........

DALLA RIVISTA ON LINE "TEKNECO"

L’impatto ambientale delle crociere

Le enormi città galleggianti che solcano i mari del mondo, e il Mediterraneo come meta preferita, sono dannose per l’ambiente e le culture locali
 Si sa che in estate la meta preferita da tantissimi turisti è il mare, e non solo visto dalla riva. Nell’ultimo ventennio il settore delle crociere ha registrato un vero e proprio boom, con un aumento del 400% solo in Italia; ogni anno nel mondo si contano circa 20 milioni di passeggeri.
Sono cresciute anche le dimensioni delle navi, ormai vere e proprie città galleggianti con tanto di quartieri diversificati e attrazioni impensabili a bordo (come un vero parco naturale a cielo aperto, con tanto di giardini tropicali).
Questo tipo di vacanza può però produrre un importante impatto ambientale. In questi giorni ad esempio è stata più volte rilanciata la notizia delle proteste contro l’ingresso dei colossi del mare in un ambiente fragile ed inestimabile come la laguna di Venezia.
Ma a rischio ci sono anche, più in generale, spiagge, riserve naturali e ambienti marini protetti, da cui queste navi dovrebbero tenersi a giusta distanza. Inoltre un tema molto delicato riguarda lo smaltimento dei rifiuti prodotti a bordo: con quale rispetto delle regole e coscienza viene operato dagli armatori e dai lavoratori a bordo, e con quale efficacia avvengono i controlli?
I problemi di sostenibilità ambientale non sono però gli unici: “La criticità maggiore è il tipo di turismo massificante, poco attento a luoghi e popolazioni locali”, sottolinea Roberto Furlani, responsabile ufficio turismo del Wwf. È noto che moltissime crociere offrono pacchetti in cui la visita alle città toccate, spesso patrimoni culturali di altissimo pregio, dura una manciata di ore, il tempo di scattare qualche foto e comprare un souvenir. Anche l’impatto sulla terraferma è notevole: centinaia ma più spesso migliaia di turisti che, concentrati in un brevissimo lasso di tempo e in contesti a volte anche molto piccoli, si affrettano alla ricerca di uno scorcio, un ristorante, un negozietto a basso costo, spingendo l’economia del luogo verso la perdita delle tradizioni locali e quindi l’omologazione.
Si potrebbe pensare che scegliendo navi più piccole l’impatto ambientale si riduca di conseguenza, ma non è proprio così, in quanto il consumo di carburante, e quindi le emissioni inquinanti, calcolati per passeggero sono più alti.
L’alternativa più amica dell’ambiente è rappresentata dalla navigazione a vela. Non necessariamente in solitaria: esistono velieri che possono portare anche un paio di centinaia di passeggeri. Ma ovviamente i prezzi sono molto più alti e non accessibili a tutti.

                                           ===================


Annotazione :        ( a cura dell'autore del blog marco buonarroti)

ho pubblicato un post sull'argomento, si tratta del post datato il 15 giugno u.s., dal titolo "Vacanze contro l'ambiente", nel quale si descrive in dettaglio il problema dell'impatto negativo che gli "scatoloni"galleggianti provocano contro l'ambiente, non solo marino ma anche terrestre.

"Scatolone galleggiante o alveare galleggiante",(mi rifiuto di chiamarle navi), destinato a contenere una vorace umanità che si ciba di svago consumistico che nulla ha da spartire con la conoscenza del mare e del mondo.



    
                                                   Questa è una "Nave"


                                                Questa è una "Nave"



                                                Questa è una  "Nave"


Le foto sono state tratte da Wikipedia

marco buonarroti
UNICEF- 1

UNICEF : "UNITED NATIONS CHILDREN'S FUND"

NESSUN COMMENTO, BASTA OSSERVARE...!




























Le foto sono state tratte da WIKIPEDIA

marco buonarroti

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UNICEF -2

"L'UNICEF"

UNICEF o United Nations Children's Fund (Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, originariamente United Nations Children’s Emergency Fund), organo sussidiario dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) creato per promuovere e tutelare il benessere dei bambini, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.

Istituito nel 1946 su deliberazione dell’Assemblea generale, l’UNICEF è gestito da un comitato esecutivo composto da 36 membri che determina le politiche di intervento, rivede i programmi, approva le spese, e in accordo con il segretario generale dell’ONU nomina il direttore esecutivo, il quale resta in carica per un quinquennio.

L’UNICEF, la cui sede centrale è a New York, conta oggi 126 uffici permanenti (Country Offices) distribuiti in 156 paesi in via di sviluppo, mentre una rete di 37 comitati nazionali dislocati nei paesi più industrializzati raccoglie fondi per il sostegno delle iniziative dell’agenzia. Finanziato interamente con offerte volontarie e contributi governativi, l’UNICEF concorda i propri interventi con le nazioni interessate e con tutti gli enti e le persone coinvolte, dalle agenzie governative alle organizzazioni non governative, dagli insegnanti, ai genitori, ai bambini. Più di 130 paesi ricevono oggi aiuti UNICEF per l’assistenza sanitaria, la nutrizione, l’istruzione e la realizzazione di programmi idrici e igienici.

Grazie a uno dei suoi più importanti programmi, l’UNICEF, in collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), ha vaccinato l’80% dei bambini del mondo contro la difterite, la varicella, la poliomielite, il tetano e la tubercolosi. L’UNICEF appoggia inoltre i programmi di lotta contro l’AIDS, poiché nel 1992 quasi un milione di bambini, perlopiù nati in Africa centrale e meridionale, è risultato affetto dal virus HIV sin dalla nascita. Nel 1965 l’UNICEF fu insignito del premio Nobel per la pace.


Le foto che seguono sono state tratte da WIKIPEDIA :
























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UNICEF-3


AIUTIAMO L'UNICEF !


Il valore di un uomo dovrebbe essere misurato in base a quanto dà e non in base a quanto è in grado di ricevere. Albert Einstein
                                                         

                                                                                                                                                                                                                                                                                            L'amore è come l'eco: regala quanto riceve!
Anonimo 





Avrai sempre quelle sole ricchezze che avrai donate.
Marziale 




     













Come arrivano lontano i raggi di una piccola candela, così splende una buona azione in un mondo malvagio.
William Shakespeare 


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