sabato 30 novembre 2013

"Tuttodituttodal2009" di Marco Buonarroti -Vt: UNICEF - 3 "GRAZIE UNICEF"

"Tuttodituttodal2009" di Marco Buonarroti -Vt: UNICEF - 3 "GRAZIE UNICEF": AIUTIAMO L'UNICEF ! Il valore di un uomo dovrebbe essere misurato in base a quanto dà e non in base a quanto è in grado di riceve...

POLITICA :" NASCE LA III REPUBBLICA ?"


DA "MICROMEGA ON LINE"


ROSSELLA GUADAGNINI – La cacciata del Cavaliere e la vittoria delle istituzioni: nasce la III repubblica

rguadagnini

La cacciata
Fuori. Alle 17.43 del 27 novembre 2013 Silvio Berlusconi è fuori dal Senato e perde la possibilità di candidarsi alle elezioni per i prossimi sei anni. Extra-parlamentare titola l’Huffington Post. La giornata è storica perché segna anche una nascita, quella della terza Repubblica. Se si cercava un principio, un nuovo inizio, un’uscita dal tunnel buissimo di questi ultimi vent’anni, ora una data c’è. Qualcosa è davvero cambiato. Con l’augurio che questa nuova Repubblica possa fare meglio delle prime due. La prova generale della cacciata risale a due anni fa, novembre 2011. La democrazia in Italia alla fine ha tenuto; sono state le tanto (da lui) denigrate istituzioni a ricacciarlo nel posto in cui doveva stare fin da principio: fuori.
Del cavaliere oscuro: incarichi, ricchezza, processi
Un’uscita di scena umiliante per chi non ha saputo fare un passo indietro, salvando almeno la propria dignità, politica (e personale), quando si è reso conto che era finita. Eletto alla Camera nel marzo 1994, Berlusconi è stato confermato nelle successive quattro legislature. Ha ottenuto quattro incarichi da presidente del Consiglio, per un totale di 3340 giorni, terzo politico italiano per durata complessiva al governo, il primo dell’Italia repubblicana. E’ stato premier  nella XII legislatura (1994), due mandati consecutivi nella XIV (2001-2005 e 2005-2006) e infine nella XVI  (2008-2011). Mentre nella XVII, l’attuale, a seguito delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio scorso, è stato eletto per la prima volta senatore a Palazzo Madama.
Secondo la rivista americana “Forbes”, il suo patrimonio è stimato in 6,2 miliardi di dollari Usa.  Nel 2013 Berlusconi è il settimo uomo più ricco d’Italia e il 194.mo più ricco del mondo. Insomma, ha di che sopravvivere.
L’ex Cav è stato imputato in oltre 20 procedimenti giudiziari. Il 1º agosto 2013 è stato condannato a quattro anni di reclusione (con tre anni condonati dal’lindulto del 2006) per frode fiscale con sentenza passata in giudicato nel cosiddetto “Processo Mediaset”. Il 19 ottobre dello stesso anno gli è stata comminata la pena accessoria dell’interdizione ai pubblici uffici per 2 anni, a seguito dello stesso processo.
I No-Cav
Erano circa 500 i Sì-Cav. Non sappiamo se giovani e forti, ma erano in via del Plebiscito. Agitavano bandiere e cartelli, uno più strano di tutti. La foto di Silvio Berlusconi con scritto sotto “prigioniero politico” e sopra la stella a cinque punte. Ma la sua è una posa trionfante: tutto il contrario di quella di Aldo Moro, ostaggio dei brigatisti. Un parallelo infamante per Moro, ma soprattutto per lo Stato. Paragonati ai terroristi stavolta sono i magistrati. In particolare Berlusconi nel suo discorso “alla piazza”, davanti a Palazzo Grazioli si è scagliato contro Magistratura Democratica. Poi a sera se n’è andato con Francesca Pascale. Epilogo sentimentale sul viale del tramonto.
I suoi giornali
“Il Giornale” scrive “Italia, 27 novembre 2013 Fine della libertà” in sette lingue. “Libero” invece dice: “Azzurri in piazza, prove di regime” e sotto “Bavaglio a Forza Italia: stop ai pullman, via striscioni”. Peccato che la manifestazione dei Sì-Cav non era autorizzata.
La rinascita possibile
“La legalità è condizione di libertà. Senza certezza del diritto non può sussistere libertà politica”: Lo scriveva Piero Calamandrei di fronte allo “spaventoso caos di un mondo in rovina” nell’inverno tra il 1943 e il 1944. Il giurista comprese che ogni speranza di “duratura rinascita” non poteva non fare affidamento sul ripristino del principio di legalità a “metodo di governo”. Se il fascismo era stato regime dell’illegalità dispiegata, una legalità repubblicana non soltanto doveva essere considerata come fondamento essenziale della libertà, ma doveva anche essere “una legalità che può modificare tutte le leggi meno quelle poste a priori come condizioni necessarie per il rispetto della libertà. “La libertà di culto, di stampa, di pensiero, di riunione, la uguaglianza dei cittadini nonostante ogni diversità di razza o di religione -afferma- sono considerate come estrinsecazioni insopprimibili della personalità umana, che non si potrebbero menomare senza per questo sopprimere la libertà. Le leggi possono far tutto, meno che sopprimere questi diritti intangibili: il liberalismo si può dunque considerate un regime di legalità entro le barriere dei diritti di libertà”. E dove trovare un nuovo futuro se non nella Costituzione della Repubblica italiana?
Un nuovo futuro

Ora che succederà? Il primo appuntamento di questa nuova Repubblica è per tutti l’8 dicembre: per i cattolici è la festa dell’Immacolata Concezione. Per i club di Forza Silvio è stata proclamata giornata di festa. Per il Pd e la galassia della sinistra è il giorno in cui, probabilmente, Matteo Renzi, il sindaco di Firenze, rottamatore e nuovo golden-boy dei progressisti, avrà la sua investitura a segretario del Partito Democratico. Priorità assoluta la legge elettorale. Andremo alle urne nel marzo 2014? Enrico Letta le vorrebbe molto più in là. Ma forse sarà proprio Renzi a chiederle prima.
(4 – fine)
I precedenti post dedicati al tema della decadenza erano: “Decadenza Berlusconi uno o due? Si discute su voto segreto o palese”, “Berlusconi e la maledizione della nullità delle creature” e “Decadenza Berlusconi: il Cavaliere, lo stalliere e la mossa del cavallo”.
Rossella Guadagnini

(28 novembre 2013)

POLITICA :"LA PROSA DI CARLO CORNAGLIA"


DA "MICROMEGA ON LINE"


CARLO CORNAGLIA – Ci rubò l’oggi e il domani

ccornaglia
Capolinea. Silvio è sceso
ma, attenzione, non si è arreso
e la turpe anomalia
non è ancor spazzata via.
Pur se il nano è decaduto
chi si illude è sprovveduto
nel considerar concluso
il ventennio dell’abuso.
Scorre il film delle sue azioni:
dall’inganno ai creduloni
con la sua discesa in campo
al famoso primo inciampo,
quella salva-ladri, legge
che i suoi simili protegge
evitando il chiavistello
ai briccon come il fratello.
E da allora fu un crescendo
con curriculum tremendo:
dal conflitto di interessi
alle fughe dai processi.
Dagli insulti ai magistrati
ai quattrini rapinati
grazie alle evasion fiscali.
Da gaffe internazionali
alle leggi fai da te.
Dalle bande dei lacchè
in perenne leccamento
agli acquisti in Parlamento.
Dai plotoni di olgettine,
di lenoni, di sgualdrine,
di compagne di una notte
poi politiche mignotte
agli affari coi mafiosi.
Da reati poderosi:
corruzione, concussione,
minoril prostituzione
alla macchina del fango.
Da massone d’alto rango
a promesse disattese.
Dalle Istituzioni offese
allo spregio alla morale.
Un disastro ventennale,
una droga che ha nutriti
i politici, i partiti,
maggioranza e opposizione
rovinando la Nazione.
Del caiman la decadenza
non ha come conseguenza
il salvare la baracca,
ma è la solita patacca
da ammannire alle tribù,
visto che soldi, tivù
e feral berlusconismo
ancor portan l’organismo
a moral putrefazione,
tal che una generazione
perlomeno resterà
priva di moralità.
Una guerra, anche feroce,
certo a una Nazion non nuoce
quanto l’era del caimano,
anche se pelato e nano.
Alla fine di un conflitto,
lavorando a capofitto,
si rifanno abitazioni,
scuole, comunicazioni,
ospedal, stabilimenti,
grattacieli, monumenti,
con impegno e sofferenze.
Per rifare le coscienze
che ha distrutto il Cavaliere
ahimè è necessario avere,
perché un popolo si addestri,
tempo ed ottimi maestri.
Ma i maestri dove stanno?
Quanti anni ci vorranno?
Carlo Cornaglia

(29 novembre 2013)

venerdì 29 novembre 2013

" IL RACCONTO DI NATALE " DI PAUL AUSTER


Auster Paul (Newark, New Jersey 1947), scrittore, sceneggiatore e regista statunitense. Esordì come scrittore con poesie, racconti e articoli pubblicati sulla “New York Review of Books” e sulla “Harper’s Saturday Review”. La sua opera più famosa, subito accolta favorevolmente dalla critica, è la Trilogia di New York (Città di vetro, 1985; Spettri, 1986; La stanza chiusa, 1987), che volge in parodia il genere della detective story.
Seguirono i romanzi Il paese delle ultime cose (1988), Moon Palace (1989), La musica del caso (1991, dal quale Philip Haas trasse un film nel 1993), Leviatano (1992), Mr. Vertigo (1994) e Timbuctù (1998). Il libro delle illusioni (2003) è una riflessione, in forma di romanzo poliziesco, sul fine dell’opera d’arte, mentre Follie di Brooklyn (2005) è una commedia che narra del rapporto di amicizia tra un anziano zio e il giovane nipote in una New York che non ha ancora subito l’attentato dell’11 settembre 2001. Raccolte di racconti sono Il taccuino rosso (1995) ed Esperimento di verità (2001).
Auster firmò, insieme a Wayne Wang, la regia di Smoke (1995) e di Blue in the Face (1995), dei quali scrisse anche la sceneggiatura; nel 1998 diresse Lulu on the Bridge, interpretato da Willem Dafoe e Harvey Keitel.



"Il racconto di Natale" che vi propongo di leggere fa parte di una serie di racconti scritti nel volumetto intitolato "Esperimento di verità"del 2001.
La lettura è scorrevole e il racconto,(nove pagine), è piacevole non esente da una nota di tristezza finale dovuta al pensiero che molte persone anziane,come la vecchina del racconto, trascorrono la festività in solitudine e in condizioni di indigenza.




IL RACCONTO DI NATALE










































Auguri per il prossimo Natale.Marco Buonarroti











UNICEF (2)

"L'UNICEF"

UNICEF o United Nations Children's Fund (Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, originariamente United Nations Children’s Emergency Fund), organo sussidiario dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) creato per promuovere e tutelare il benessere dei bambini, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.

Istituito nel 1946 su deliberazione dell’Assemblea generale, l’UNICEF è gestito da un comitato esecutivo composto da 36 membri che determina le politiche di intervento, rivede i programmi, approva le spese, e in accordo con il segretario generale dell’ONU nomina il direttore esecutivo, il quale resta in carica per un quinquennio.

L’UNICEF, la cui sede centrale è a New York, conta oggi 126 uffici permanenti (Country Offices) distribuiti in 156 paesi in via di sviluppo, mentre una rete di 37 comitati nazionali dislocati nei paesi più industrializzati raccoglie fondi per il sostegno delle iniziative dell’agenzia. Finanziato interamente con offerte volontarie e contributi governativi, l’UNICEF concorda i propri interventi con le nazioni interessate e con tutti gli enti e le persone coinvolte, dalle agenzie governative alle organizzazioni non governative, dagli insegnanti, ai genitori, ai bambini. Più di 130 paesi ricevono oggi aiuti UNICEF per l’assistenza sanitaria, la nutrizione, l’istruzione e la realizzazione di programmi idrici e igienici.

Grazie a uno dei suoi più importanti programmi, l’UNICEF, in collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), ha vaccinato l’80% dei bambini del mondo contro la difterite, la varicella, la poliomielite, il tetano e la tubercolosi. L’UNICEF appoggia inoltre i programmi di lotta contro l’AIDS, poiché nel 1992 quasi un milione di bambini, perlopiù nati in Africa centrale e meridionale, è risultato affetto dal virus HIV sin dalla nascita. Nel 1965 l’UNICEF fu insignito del premio Nobel per la pace.


Le foto che seguono sono state tratte dal Web:






























marco buonarroti 
(nome e cognome autentici dell'autore del blog)

giovedì 28 novembre 2013

UNICEF (1)

UNICEF : "UNITED NATIONS CHILDREN'S FUND"

NESSUN COMMENTO .






























marco buonarroti

MUSICA -LIRICA :"INIZIA LA STAGIONE DELL'OPERA DI ROMA"

Lirica, 'Ernani' diretto da Muti apre la stagione dell'Opera di Roma

da 'Ernani' (foto Teatro Opera Roma)   da 'Ernani' 

ultimo aggiornamento: 27 novembre, ore 21:14
Roma - (Adnkronos/Ign) - Alle 19 si è alzato il sipario sull'opera giovanile di Verdi. Dal presidente Napolitano al ministro Bray, tra gli ospiti attesi per la prima.

Roma, 27 nov. (Adnkronos/Ign) - Scongiurato lo sciopero che avrebbe fatto saltare la prima, si è aperta a Roma la stagione del Teatro dell'Opera. Il sipario del Teatro Costanzi si è alzato alle 19 sull'Ernani' di Giuseppe Verdi diretto da Riccardo Muti.
Alla prima un vero e proprio 'parterre de roi' a cominciare dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, dal ministro dei Beni culturali e del Turismo, Massimo Bray, dallo stesso sindaco di Roma, Ignazio Marino. Con 'Ernani' Verdi si lascia alle spalle lo stile 'oratoriale' di Rossini e si avvia sulla strada che lo porterà alla 'trilogia popolare', quella composta da 'Traviata', 'Trovatore' e 'Rigoletto'. L'opera, su libretto del veneziano Francesco Maria Piave e tratta dall'Ernani' Victor Hugo, debutta alla Fenice di Venezia il 9 marzo del 1844 con un autentico trionfo. L'allestimento dell'Opera di Roma in coproduzione con la Sydney Opera House, è firmato da Hugo De Ana per la regia, le scene e i costumi, e punta su un cast di fuoriclasse che vede nel ruolo del titolo il tenore Francesco Meli, Elvira è il soprano Tatiana Serjan, Carlo V e il baritono Luca Salsi e Silva è il basso Ildar Abdrazakov. Maestro del coro, Roberto Gabbiani.

                                         ================================



Annotazione :




Verdi, Giuseppe (Roncole di Busseto, Parma 1813 - Milano 1901), compositore italiano. Nato da una famiglia contadina nel Ducato di Parma e Piacenza, allora governato dai francesi, studiò musica con l’organista della chiesa di Roncole e poi con quello della vicina Busseto. Respinto all’esame di ammissione al Conservatorio di Milano per l’età troppo avanzata, ebbe lezioni private da Vincenzo Lavigna, maestro concertatore del Teatro alla Scala e professore di solfeggio al Conservatorio.

L'opera "Ernani" fu rappresentata per la prima volta al Teatro La Fenice di Venezia nel 1844, ottenendo un gran successo.
Tratta della rivolta contro Re Carlo organizzata da Don Giovanni d'Aragona (Ernani) nel 1519 in Spagna.La rivolta falli ma Ernani fu graziato dal re.La vicenda s'intreccia con la presenza di Elvira di cui sono innamorati Re Carlo e Ernani.

                                                   Il maestro Riccardo Muti














marco buonarroti

mercoledì 27 novembre 2013

POLITICA : "LA PROSA DI CARLO CORNAGLIA"


DA "MICROMEGA ON LINE"

CARLO CORNAGLIA – La ministra dimezzata

ccornaglia

Eccellenza Cancellieri,
su, cerchiamo d’esser seri.
Non vuol esser dimezzata,
ma da sola si è azzerata
nel difendere i Ligresti
al momento degli arresti.
Lei non vive il suo calvario
per il gesto umanitario.
Non è la perorazione
per la vip che sta in prigione
che lo scandalo scatena,
ma il sospetto retroscena
di quell’altra sua chiamata
in cui Lei si è dichiarata
pronta a muoversi a favore
della gang di Salvatore:
“Farò ciò che serve fare,
su di me tu puoi contare
e non fare complimenti”.
Per non dir dei suoi commenti
sull’arresto della banda
che la cronaca tramanda:
“Non esiste!” “Non è giusto!”,
quattro volte. Che disgusto,
Eccellenza Cancellieri!
Lei non parla dei misteri
di “quel giorno maledetto”
nel qual forse il figlioletto
la voragine scoprì
e in un amen si arricchì.
Per non dir della bugia,
Eccellenza Anna Maria,
sulle sei telefonate
che in quei giorni ha indirizzate
suo marito ad Antonino,
il fratel del malandrino.
“E’ un dottore e ci assisteva…”.
Ma chi vuole che la beva?
In un tal mega pastrocchio
Lei, ministro, fa Pinocchio
con un naso lungo assai
causa il figlio e la Fonsai.
Se per Letta il caso è chiuso,
fra i Ligresti ed i Peluso
resta ancor qualche pendenza
da trattar con reticenza.
Ma, custode dei sigilli,
Lei giochicchia coi cavilli,
con il detto e non compreso,
col non detto e sottinteso,
con la mezza verità
bugia per l’altra metà.
Lei che dice, da indignata,
che è sincera ed illibata,
ligia al Codice Penale,
servitor sempre leale
delle nostre Istituzioni,
nelle sue argomentazioni
si è scordata una parola,
una parolina sola:
Etica. L’ha già sentita?
Oggi forse si è smarrita,
non è più tanto di moda,
ma chi ad un governo approda
non dovrebbe farne a meno.
Replicare senza freno:
“Non commisi alcun reato
e nessuno ho mai ingannato!”
in politica non basta.
Senza l’Etica si è casta,
si è nipote del sovrano,
Sua Maestà Napolitano!”
Carlo Cornaglia

(24 novembre 2013)

(15) NOBEL ITALIANI (2007) :"FISIOLOGIA E MEDICINA// MARIO CAPECCHI"

IL PREMIO NOBEL PER LA MEDICINA E LA FISIOLOGIA DEL 2007 FU ASSEGNATO A MARIO CAPECCHI E A DUE SCIENZIATI BRITANNICI (JOHN EVANS E OLIVER SMITHIES)











Capecchi, Mario (Verona 1937), biofisico e genetista statunitense di origine italiana. Negli Stati Uniti Capecchi compì l’intero percorso di studi: dopo le scuole superiori a New York, si laureò in chimica e fisica presso l’Antioch College, in Ohio,nel 1961

Per la tecnica del gene targeting su cellule staminali di embrioni (cellule ES) di topo, Mario Capecchi nel 2007 ha vinto il premio Nobel per la medicina o la fisiologia, che ha condiviso con due scienziati britannici, Martin John Evans e Oliver Smithies. I tre avevano già ottenuto nel 2001 l’Albert Lasker Award, premio considerato una sorta di versione statunitense del premio Nobel.


Nota :
La tecnica del "gene targeting"(bersagliamento di un gene) consiste in una serie di procedimenti che consentono di modificare alcuni geni preselezionati allo scopo di constatare le reazioni genetiche dovute a un DNA che,cosi, risulta modificato.




marco buonarroti

martedì 26 novembre 2013

(14) NOBEL ITALIANI (1997) :"LETTERATURA / DARIO FO"

IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA DEL 1997 FU ASSEGNATO A DARIO FO






Fo, Dario (Sangiano, Varese 1926), attore, regista e autore drammatico italiano, famoso per i suoi spettacoli di satira politica e sociale. Compiuti gli studi all’Accademia di Brera di Milano, dal 1950 iniziò a recitare e a scrivere testi satirici per la radio e la televisione; trasferitosi a Roma, dal 1955 al 1958 lavorò come soggettista.


marco buonarroti


BOB DYLAN :"BLOWING IN THE WIND" E I RAGAZZI DEL VIETNAM" (ASCOLTA...)

BOB DYLAN E LUA SUA CANZONE "BLOWIN' IN THE WIND"

http://www.youtube.com/watch?v=vWwgrjjIMXA

(Se vuoi ascoltarla clicca sul link qui sopra)

Non sono un pacifista fanatico che strumentalizza il pacifismo per ottenere consensi di matrice politica,credo, infatti, che la pace sia un bene prezioso di tutta l'umanità a prescindere dagli orientamenti politici personali.
Non voglio nemmeno riaprire una vecchia polemica degli anni sessanta,quando il pacifismo era invocato nelle piazze per esprimere il dissenso ideologico nei confronti degli Stati Uniti presi di mira,quali gli unici  responsabili del turbamento della pace nel mondo,giudizio quanto mai superficiale e non rispondente alla realtà come poi  la Storia degli anni successivi ha dimostrato.
La pace è un bene insostituibile,tuttavia la storia dell'umanità sin dagli albori della vita sul nostro pianeta è stata una storia di guerre:"l'uomo-diceva Aristotele-è  un animale
politico",dedito ad acquisire potere e ricchezza e che in nome di ideologie politiche,religiose e razziste,ha sopraffatto altri uomini e altri popoli ragion per cui gli stati emergenti hanno dovuto attrezzarsi per difenderla istituendo propri  eserciti organizzati.
Questo non significa però che bisogna accettare passivamente l'ineluttabilità degli eventi bellici,è necessario quindi levare continuamente grida di dissenzo contro ogni sorta di soluzioni delle controversie fra stati e fra comunità che non siano quelle del confronto pacifico e del buon senso.

Nel 1965 mi trovavo negli Stati Uniti e mi capitava di assistere con un certa frequenza e con estrema commozione  alla partenza di tanti giovani americani per il Vietnam,muti e obbedienti, coraggiosi e ricchi di quella stessa convinzione interiore che decenni prima aveva accompagnato altri ragazzi americani in partenza per  i fronti della seconda guerra mondiale sparsi nell'Europa e nel Pacifico.

Ricordo la voce di Bob Dylan che sulle note della sua canzone "Blowin' in the Wind"
diffusa da un vecchio jukebox,ci invitava "a soffiare nel vento" mentre, seduti intorno a un tavolo di un bar sulla spiaggia californiana, sorseggiando una birra, eravamo riuniti per salutare tre nostri amici e colleghi americani che da li a qualche giorno sarebbero partiti per il Vietnam. Eravamo tutti giovani, pieni di speranza ed entusiasmo per il nostro futuro, eravamo allegri ma sentivamo un peso nel cuore, un'ambascia che deliberatamente nascondevamo ,consapevoli che il destino avrebbe potuto impedire di ritrovarci tutti insieme per godere altri momenti di  allegria.

Le strofe di Bob Dylan incalzavano i nostri cuori, l'oceano rumoreggiava riversando sulla riva fragili e spumeggianti marosi, e la birra scorreva copiosa nei nostri palati.
Sopraggiunse il momento dell'addio, ci abbracciammo:"see you soon".
Con le note di Bob Dylan nel cuore ognuno prese la propria strada, forse già segnata dal destino; trascorse il tempo ma non ci incontrammo più; i nomi di Tommy, di William e di George sono scritti nel "Vietnam Veterans Memorial Wall"di Washington DC.

      Marco Buonarroti        (nome e cognome autentici dell'autore del blog)
marco.buonarroti@gmail.com     

                                                  =============



http://www.youtube.com/watch?v=vWwgrjjIMXA

(Se vuoi ascoltare Blowin in the Wind,clicca sul link.qui sopra)


Versioni in inglese e in italiano:

Blowin In The Wind
Bob Dylan
How many roads must a man walk down
Before you call him a man?
Yes, 'n' how many seas must a white dove sail
Before she sleeps in the sand?
Yes, 'n' how many times must the cannon balls fly
Before they're forever banned?
The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind.

How many times must a man look up
Before he can see the sky?
Yes, 'n' how many ears must one man have
Before he can hear people cry?
Yes, 'n' how many deaths will it take till he knows
That too many people have died?
The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind.

How many years can a mountain exist
Before it's washed to the sea?
Yes, 'n' how many years can some people exist
Before they're allowed to be free?
Yes, 'n' how many times can a man turn his head,
Pretending he just doesn't see?
The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind.
Quante strade deve percorrere un uomo
Prima che lo si possa chiamare uomo?
Sì, e quanti mari deve sorvolare una bianca colomba
Prima che possa riposare nella sabbia?
Sì, e quante volte le palle di cannone dovranno volare
Prima che siano per sempre bandite?
La risposta, amico, sta soffiando nel vento
La risposta sta soffiando nel vento

Quante volte un uomo deve guardare verso l'alto
Prima che riesca a vedere il cielo?
Sì, e quante orecchie deve avere un uomo
Prima che possa ascoltare la gente piangere?
Sì, e quante morti ci vorranno perchè egli sappia
Che troppe persone sono morte?
La risposta, amico, sta soffiando nel vento
La risposta sta soffiando nel vento

Quanti anni può esistere una montagna
Prima di essere spazzata fino al mare?
Sì, e quanti anni la gente deve vivere
Prima che possa essere finalmente libera?
Sì, e quante volte un uomo può voltare la testa
Fingendo di non vedere?
La risposta, amico, sta soffiando nel vento
La risposta sta soffiando nel vento
                                                  =================
Bob Dylan,nato a Duluth,Minnesota, nel 1941 è un musicista statunitense.
La canzone Blowin' in fhe Wind,insieme ad altre,è legata nella memoria collettiva ai
movimenti pacifisti degli anni sessanta.Nel 2008 ricevette il premio Pulitzer alla carriera per il profondo impatto delle sue canzoni non solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo.

marco buonarroti

"Tuttodituttodal2009" di Marco Buonarroti -Vt: "LA SOCIETA' OGGI:MORIRE DI OMOFOBIA"

"Tuttodituttodal2009" di Marco Buonarroti -Vt: "LA SOCIETA' OGGI:MORIRE DI OMOFOBIA": Morire (di nuovo) di omofobia  DA "IL FATTO QUOTIDIANO" di Matteo Winkler | 28 ottobre 2013 Il suicidio di un raga...

domenica 24 novembre 2013

"IL PIANETA TERRA E IL GRANDE ATTORE DI CAPRIO"

DiCaprio tra solidarietà e cinema, la star dona 3 mln per salvare le tigri in Nepal

(Immagine da worldwildlife.org)  (Immagine da worldwildlife.org)

ultimo aggiornamento: 23 novembre, ore 10:29
Roma - (Adnkronos) - Rischiano l'estinzione a causa della distruzione dell'habitat in cui vivono e del bracconaggio illegale. La fondazione dell'attore, che a gennaio torna sul grande schermo nel film di Martin Scorsese 'The Wolf of Wall Street', ha lo scopo di proteggere gli ultimi luoghi selvaggi della terra

Roma, 23 nov. (Adnkronos) - La star di Hollywood Leonardo DiCaprio ha donato 3 milioni dollari per aiutare a salvare le tigri in Nepal. L'attore, stella de 'Il Grande Gatsby', ha realizzato la donazione attraverso la sua fondazione. A darne notizia è la 'Bbc'. I fondi saranno utilizzati per aumentare, in modo sensibile, il numero di tigri in Nepal.
L'attore ha spiegato di essere "fiducioso che il denaro aiuterà a superare l'obiettivo di raddoppiare la popolazione delle tigri in Nepal" che rischiano l'estinzione a causa della distruzione dell'habitat in cui vivono e del bracconaggio illegale. La donazione di DiCaprio aiuterà le pattuglie anti-bracconaggio e sarà utile per proteggere e ripristinare le aree in cui allevare le tigri. Finora, la fondazione ha contribuito ad aumentare la popolazione della tigre nel Parco Nazionale del Nepal di Terai Bardia da 18 a 50 esemplari. "La Fondazione DiCaprio - ha sottolineato Carter Roberts, presidente del Wwf - fornisce risultati concreti per la conservazione e il rafforzamento delle comunità locali: nulla è più evidente che in Nepal". Fondazione che ha lo scopo di proteggere gli ultimi luoghi selvaggi della terra e di favorire un rapporto armonioso tra l'umanità e il mondo naturale. Dall'inizio di quest'anno ha raccolto 38,8 milioni dollari (23,9 milioni di euro), attraverso donazioni e un'asta d'arte di Christie a New York. DiCaprio sarà protagonista, sul grande schermo, nel film di Martin Scorsese 'The Wolf of Wall Street', che uscirà il 17 gennaio.

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Annotazione :
                                 GRAZIE A LEONARDO DI CAPRIO !!!!


















marco buonarroti

sabato 23 novembre 2013

USA-DALLAS : " COMMEMORAZIONE MORTE DI J.F.KENNEDY"

Usa: a Dallas un minuto di silenzio a 50 anni assassinio di Jfk

ultimo aggiornamento: 22 novembre, ore 19:37
Dallas, 22 nov. (Adnkronos) - Un minuto di silenzio. Così Dallas ha ricordato oggi l'uccisione del presidente John Fitzgerald Kennedy alle 12.30 locali, 50 anni esatti dopo il colpo di fucile sparato da Lee Harvey Osvald che colpì Jfk mentre attraversava la città su un auto scoperta.

                                         
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Annotazione :





Kennedy, John Fitzgerald (Brookline, Massachusetts 1917 - Dallas 1963), trentacinquesimo presidente degli Stati Uniti (1961-1963). Nato in una ricca famiglia dell’alta borghesia cattolica, si laureò a Harvard nel 1937; combatté con valore nella seconda guerra mondiale e al termine del conflitto aderì al Partito democratico, candidandosi con successo alla Camera dei rappresentanti nel 1946.


Nel 1952 ottenne un seggio al Senato e nel 1960, quando ormai aveva assunto la leadership del partito, si candidò alla presidenza del paese in coppia con il vice Lyndon B. Johnson. Alle elezioni sconfisse il candidato repubblicano Richard Nixon e si insediò alla Casa Bianca.

Nell’autunno del 1963 il presidente cominciò a organizzare la campagna per la propria rielezione; l’impegno per favorire l’integrazione razziale e garantire il diritto di voto ai neri aveva suscitato un crescente malcontento e gruppi di ispirazione razzista avevano provocato gravi episodi di violenza. Il 22 novembre, mentre attraversava la città di Dallas a bordo di una limousine scoperta, Kennedy venne colpito e ucciso da un colpo (secondo il Rapporto Warren) di arma da fuoco sparato da lunga distanza.


La notizia del suo assassinio suscitò un’immensa emozione sia nel paese sia nel mondo intero. Poco più di un’ora dopo la sua morte venne arrestato un ex marine, Lee Oswald, che due giorni più tardi fu a sua volta assassinato mentre veniva trasferito da un carcere a un altro. Nel settembre del 1964 il presidente della Corte Suprema Earl Warren pose fine alle indagini stabilendo che il presidente era stato ucciso da Oswald, che aveva agito da solo ( Rapporto Warren), ma la sentenza non mancò di sollevare molti dubbi, tuttora insoluti. Fra le varie ipotesi, confermate anche dalle dichiarazioni di numerosi testimoni, si fece strada quella di un complotto a fini politici, ordito forse dalla mafia o da esuli cubani.


(clicca il link qui sopra per vedere il film girato da Zapruder,un cittadino di Dallas)
























marco buonarroti