I due fucilieri del "S.Marco"
Rientrano in India come comunicato dalle istituzioni italiane nonostante le medesime qualche giorno fa, avessero assicurato il contrario:non sarebbero,infatti,rientrati in India
in ossequio al principio costituzionale che vieta l'estradizione verso quei paesi dove nel giudizio penale è prevista la pena di morte e trattandosi,nel caso dei due militari italiani,di un processo per l'uccisione di due pescatori indiani,avrebbero potuto incorrere di essere condannati alla pena capitale.
Le reazioni del governo indiano si sono subito fatte sentire raggiungendo livelli tali da annullare all'ambasciatore italiano la garanzia dell'immunità diplomatica con il conseguente divieto di poter lasciare l'India.
Insomma è divenuto un ostaggio in mani indiane.
Qualche scambio di opinioni,qualche irrigidimento da parte dei due governi,qualche consultazione tra i responsabili italiani degli Affari esteri,della Difesa e della Giustizia,
con l'inevitabile risonanza del caso nei Media,e la questione,in tutta fretta,si è conclusa facendo rientrare i due fucilieri in India dove saranno processati.
Cosa è successo?quali i compromessi raggiunti?sta di fatto che l'Italia non ne è uscita
bene mettendo in risalto un comportamento debole,ondivago e inaffidabile.
Marco Buonarroti
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