Giorni orsono mi è capitato fra le mani un vecchio logoro libro, quasi nascosto e dimesso tra i suoi compagni di biblioteca, eleganti dal nobile aspetto e forieri di
aristocratici contenuti quasi indispettiti di quella misera e scomoda presenza, si trattava della "Capanna dello zio Tom", si trattava della mia adolescenza, del mio approccio con la schiavitù americana del XVIII - XIX secolo, e allora gli spocchiosi impegnati testi, preso un soffio di vita, divennero parlanti e umani, proprio come accadde a Pinocchio, i loro occhi sgranati e meravigliati, le loro smorfie imbarazzanti, scomparso il loro cipiglio della prima ora, in combutta con la mia fantasia contribuirono a creare un momento magico in cui protagonista tornò ad essere "La capanna dello zio Tom", fulgore del passato e divenuto ancora vivo in quell'angolo della biblioteca.
Tornato alla realtà, mi sono ricordato che nel 2016 scrissi un post su questo stesso blog , con argomento alcuni fatti riguardanti l'autrice del romanzo Beecher Stowe, Harriet e allora, cari lettori , vi propongo di rileggere quel post che mi accingo a ripubblicare.
Inizio del post datato 12 gennaio 2016 :
"In vendita la casa in cui Harriet Stowe scrisse il famoso romanzo 'La capanna dello zio Tom'. Si tratta di un edificio situato nello stato americano del Maine; la scrittrice, nel 1850, prese in affitto in questa casa una stanza, quando si trasferi a Brunswick con il marito chiamato a insegnare nel locale collegio"
Beecher Stowe, Harriet (Litchfield, Connecticut 1811 - Hartford, Connecticut 1896), scrittrice statunitense. Fervente abolizionista, fu autrice del celebre romanzo La capanna dello zio Tom. Figlia di un pastore calvinista di idee liberali e moglie del reverendo Calvin Ellis Stowe, manifestò nelle sue opere un profondo senso religioso e, soprattutto, lo sdegno per le ingiustizie perpetrate ai danni della popolazione afroamericana. La capanna dello zio Tom, apparso dapprima a puntate sulla rivista abolizionista 'National Era', riscosse un successo senza precedenti quando fu pubblicato in volume nel 1852 e, tradotto in oltre venti lingue, ebbe grande fortuna anche all'estero.
Il libro, favorendo il consolidarsi di un sentimento antischiavista negli stati del Nord, contribuì a far precipitare gli eventi che portarono alla guerra di secessione americana.
(Secondo un noto aneddoto, il presidente Abramo Lincoln, incontrando l'autrice, le avrebbe detto: "So, you are the little lady who caused this big war")
Nel 1853 la scrittrice pubblicò A Key to Uncle Tom's Cabin, che conteneva una vastissima documentazione a sostegno della sua posizione abolizionista. Fra le altre opere si ricordano Dred, A Tale of the Great Dismal Swamp (1856) e il romanzo sentimentale The Minister's Wooing (1859).
Un po' di Storia :
"La guerra di secessione degli Stati Uniti d'America" (ovviamente molto sintetica)
Si tratta della guerra civile che oppose tra il 1861 e il 1865 gli Stati Uniti d’America (l’Unione) a undici stati secessionisti del Sud, organizzati nella Confederazione degli Stati Uniti d’America.
Nella prima metà del XIX secolo gli stati del Nord e quelli del Sud avevano tradizioni e interessi economici, sociali e politici profondamente diversi. La principale causa di contrasto tra le regioni agricole meridionali e quelle industriali del Nord era l’istituto della schiavitù. Perno del sistema socio-economico sudista, che annoverava al suo interno oltre quattro milioni di schiavi neri impiegati nelle piantagioni di cotone, tabacco e canna da zucchero, la schiavitù non rispondeva invece alle esigenze produttive delle regioni settentrionali, interessate alla meccanizzazione del lavoro, ed era dunque avversata per ragioni tanto ideali quanto di interesse economico.
Sulla questione, il compromesso del Missouri del 1820 stabilì che all’interno dei territori a ovest del Mississippi, da poco acquisiti dagli Stati Uniti, il parallelo dei 36° 30' avrebbe costituito il confine tra stati schiavisti e stati liberi.
Alla metà del secolo, tuttavia, nel Sud si guardava con sospetto all’azione del Congresso, dove i rappresentanti degli stati schiavisti costituivano ormai una minoranza. Lo scontento sudista era accresciuto dall’introduzione, in molti stati settentrionali, di leggi a tutela della libertà personale, che minavano l’efficacia delle norme varate per arginare il fenomeno della fuga degli schiavi.
Non meno apprensione generavano i crescenti successi elettorali del Free-Soil Party, partito che si opponeva all’estensione della schiavitù nei territori acquisiti dopo la guerra con il Messico e contrastava l’ammissione nell’Unione di stati schiavisti di nuova costituzione. Tuttavia, nel 1857 la Corte Suprema decretò l’incostituzionalità di qualsiasi pretesa federale di proibire la schiavitù. Il 16 ottobre del 1859 John Brown, un ardente abolizionista, attaccò l’arsenale federale di Harpers Ferry, in Virginia, con l’intento di provocare una sollevazione degli schiavi. L’azione fu il pretesto per i sudisti di rivedere la propria posizione all’interno dell’Unione.
In occasione delle elezioni presidenziali del 1860, il candidato repubblicano Abraham Lincoln si dichiarò contrario all’estensione della schiavitù. L’elezione di Lincoln alla presidenza dell’Unione rafforzò nel Sud l’opinione che per tutelare i propri interessi non esistesse altra via se non quella dell’indipendenza: nel marzo del 1861 sette stati (South Carolina, Mississippi, Florida, Alabama, Georgia, Louisiana, Texas) adottarono ordinanze di secessione dando vita agli Stati Confederati d’America ed eleggendo Jefferson Davis quale presidente.
Nel suo discorso inaugurale Lincoln dichiarò illegale la secessione, esprimendo l’intenzione di mantenere l’autorità e i possedimenti federali nel Sud. Quando, il 12 aprile 1861, l’artiglieria sudista aprì il fuoco per impedire i rifornimenti alla base militare federale di Fort Sumter (South Carolina), Lincoln ordinò l’invio di truppe per sedare la rivolta. Per tutta risposta, Virginia, Arkansas, North Carolina e Tennessee aderirono alla Confederazione.
Il generale Robert Edward Lee,comandante in capo delle forze sudiste per tutto il periodo della guerra.
Il generale Ulysses Grant, dal 1863 comandante in capo delle forze nordiste
Gli avvenimenti militari dell'anno 1963 furono determinanti per la vittoria dell' Unione.
Assumendo il comando dell’Armata del Potomac, il generale Joseph Hooker mosse, nell’aprile del 1863, contro le forze confederate del generale Lee in Virginia: nella battaglia di Chancellorsville (1-4 maggio) i confederati costrinsero Hooker alla ritirata. Intendendo indurre l’Unione a negoziare la pace, Lee mosse all’attacco verso nord.
La battaglia di Chancellorsville (1-4 maggio 1863)
In giugno Lee raggiunse le regioni meridionali della Pennsylvania, dove, nei pressi di Gettysburg, si combatté la battaglia considerata il punto di svolta dell’intera guerra. Il 1° luglio ebbero inizio le operazioni: il 3 luglio Lee decise di caricare al centro le linee nemiche, ma l’attacco fallì completamente. Ordinata la ritirata, Lee riuscì a riparare in Virginia. Il 1863 si chiudeva decisamente in favore delle forze dell’Unione.
La battaglia di Gettysburg, luglio 1863
Gettysburg, dalla parte sudista : il gen.Lee e il suo stato maggiore
Gettysburg, dalla parte nordista
Gettysburg
Gettysburg, il campo dove si svolse la battaglia
http://www.youtube.com/watch?v=3po17QbHLRQ
(CLICCA SUL LINK SE VUOI VEDERE LE IMMAGINI DELLA BATTAGLIA)
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Nominato comandante in capo di tutte le forze unioniste, Ulysses Grant si accinse a chiudere la morsa attorno alla Confederazione: l’Armata del Potomac, guidata dallo stesso Grant con la collaborazione del generale George Gordon Meade, avrebbe dato battaglia a Lee ancora una volta puntando su Richmond; il generale William Sherman si sarebbe invece mosso alla conquista di Atlanta (Georgia) partendo da Chattanooga; una terza armata, al comando del generale Philip Sheridan, avrebbe infine occupato la valle del fiume Shenandoah per tagliare i rifornimenti a Lee. La campagna finale ebbe inizio alla fine di marzo. Grant, bloccato poco a nord di Richmond, assediò Petersburg per oltre nove mesi.
Nominato comandante in capo di tutte le forze unioniste, Ulysses Grant si accinse a chiudere la morsa attorno alla Confederazione: l’Armata del Potomac, guidata dallo stesso Grant con la collaborazione del generale George Gordon Meade, avrebbe dato battaglia a Lee ancora una volta puntando su Richmond; il generale William Sherman si sarebbe invece mosso alla conquista di Atlanta (Georgia) partendo da Chattanooga; una terza armata, al comando del generale Philip Sheridan, avrebbe infine occupato la valle del fiume Shenandoah per tagliare i rifornimenti a Lee. La campagna finale ebbe inizio alla fine di marzo. Grant, bloccato poco a nord di Richmond, assediò Petersburg per oltre nove mesi.
Miglior corso per la causa dell’Unione ebbero gli avvenimenti nella valle dello Shenandoah e in Georgia, dove Sheridan e Sherman raggiunsero entro l’estate gli obiettivi loro assegnati. La marcia di Sherman verso il mare partì il 15 novembre da Atlanta in fiamme. Le truppe nordiste avanzarono distruggendo sistematicamente ogni cosa potesse sostenere lo sforzo bellico dei sudisti: nella primavera del 1865 furono invase le due Caroline.
All’inizio di aprile del 1865 Petersburg fu espugnata dagli unionisti (battaglia di Five Forks); con i rifornimenti tagliati, anche Richmond dovette capitolare. Lee si diresse allora a occidente; Grant però gli bloccò la strada e il 9 aprile lo costrinse alla resa.
La resa del generale confederato Lee , 9 aprile 1865
Il 13^emendamento della Costituzione, ratificato nel dicembre 1865, avrebbe abolito la schiavitù in tutto il territorio degli USA
(Riferimento bibliogr. Micosoft Encarta)
Nota : cari lettori, care lettrici vi prego di volermi comunicare eventuali omissioni e/o inesattezze presenti nella sintetica esposizione degli avvenimenti storici sopra esposti.Grazie,
marco buonarroti (marco.buonarroti@gmail.com)
Note:dear readers, please tell me any omissions and/or inaccuracies in the synthetic exposition of historical events written above,Thanks
marco buonarroti (marco.buonarroti@gmail.com)
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marco buonarroti
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