Addio a Paco de Lucia, tra i più grandi chitarristi di flamenco: aveva 66 anni
ultimo aggiornamento: 26 febbraio, ore 10:29
Madrid - (Adnkronos/Dpa) - L'artista andaluso è morto per un infarto. Inizia a suonare a 5 anni, il suo primo album da solista nel 1967
Madrid, 26 feb. (Adnkronos/Dpa) - Lutto nel mondo della musica. È morto in Messico a 66 anni Paco de Lucia, compositore e chitarrista spagnolo considerato tra i più grandi al mondo, soprattutto di flamenco. L'artista andaluso è deceduto per un infarto mentre si trovava con i propri familiari. Lo riferiscono media spagnoli.
Francisco Sanchez, questo il vero nome dell'artista, nacque ad
Algeciras, in provincia di Cadice, il 21 dicembre 1947. Il nome d'arte
Paco è il diminutivo di Francisco Franco e il cognome de Lucia è in
onore della madre, Lucía Gómez. Immerso nella cultura flamenca fin dalla
nascita, de Lucia inizia a suonare la chitarra a cinque anni guardando
il padre Antonio Sánchez e il fratello Ramon de Algeciras, entrambi
chitarristi di flamenco.
Il suo maestro è stato il chitarrista Niño Ricardo (Manuel Serrapí
Sánchez) e tra i suoi parenti lo zio Sabicas (Agustín Castellón Campos) è
anch'egli un noto chitarrista. A 11 anni de Lucia abbandona la scuola
per dedicarsi completamente alla chitarra e si esibisce per la prima
volta in pubblico, ospite di una radio locale.
.
Nel 1967 incide il suo primo album da solista 'La fabulosa guitarra de Paco de Lucía'. L'anno successivo avviene l'incontro con Camarón de la Isla con il quale inciderà ben 12 album.
La lunga serie di concerti e il successo ottenuto gli permetterà
arrivare a suonare il 18 febbraio 1977 al Teatro Real di Madrid, dove
fino ad allora non si era mai esibito un chitarrista di flamenco.
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Annotazione : ( a cura dell'autore del blog)
Il Flamenco :
Il flamenco è Canto e danza tradizionale dei gitani dell’Andalusia. Di antiche origini, il flamenco è diventato popolare a partire dal XIX secolo.
Il flamenco non ha origini ben definite e, benché le prime tracce di quest’arte
risalgano al XVIII secolo, si ritiene che le più antiche manifestazioni di
flamenco abbiano avuto luogo in epoca tardo-medievale e siano il frutto della
commistione di stili canori e danze della regione andalusa, che allora era
popolata da cristiani, ebrei sefarditi, arabi e gitani. Il flamenco, inoltre,
assimilò ritmi, canti e musiche delle popolazioni di neri africani che nel XVI
secolo facevano scalo nel porto di Cadice prima di varcare l’oceano.
Il flamenco resta tuttavia tradizionalmente associato alla popolazione gitana
per il ruolo fondamentale che essi svolsero nello sviluppo, nell’interpretazione
e nella diffusione del flamenco stesso. Si deve infatti ai gitani la fusione in
unico stile di elementi musicali eclettici come le melodie arabe, i canti
religiosi ebraici, le preghiere della liturgia bizantina e la musica
propriamente andalusa. Va sottolineato, inoltre, come l’emarginazione e le
persecuzioni delle minoranze etniche che diedero origine al flamenco, e il protrarsi di queste nel corso dei secoli, influenzarono largamente la
musica e i testi del flamenco, divenuto espressione di un sentimento di tragica
sofferenza. Allo stesso modo, è proprio dall’incontro di danze e canti gioiosi
di diverse culture che trova origine l’elemento vitale ed esplosivo del
flamenco.
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