Da "ArticoloTre", quotidiano on line
Gabriel Garcia Marquez lascia l’ospedale, condizioni ancora delicate
Lo scrittore è stato dimesso dalla clinica a Città del Messico, convalescenza a casa, ma le sue condizioni rimangono "fragili".-Redazione- Il premio Nobel per la letteratura Gabriel Garcia Marquez ha lasciato l'ospedale di Città del Messico, dove era stato ricoverato il 31 marzo scorso per un'infezione polmonare ed è tornato nella sua abitazione nella capitale messicana.
Jacqueline Pineda, portavoce dell'Istituto nazionale di Medicina, ha detto che le condizioni di salute di "Gabo" rimangono "fragili", a causa dell'età avanzata, 87 anni.
L'ultima apparizione in pubblico dello scrittore colombiano risale al 6 marzo scorso, quando si affacciò dalla sua casa di Città del Messico per salutare i giornalisti accorsi per il suo 87esimo compleanno. Marquez sorrise, accettò regali e posò per i fotografi, ma non parlò con i giornalisti.
Marquez è considerato il più grande scrittore in lingua spagnola dopo Miguel de Cervantes, l'autore del Don Chisciotte.
-9 aprile 2014-
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Annotazione : (a cura dell'autore del blog)
García Márquez, Gabriel
(Aracataca 1927), scrittore colombiano, insignito del premio Nobel
per la letteratura nel 1982. Fu giornalista a Cartagena, a Barranquilla e a
Bogotá. Dal 1959 al 1961 lavorò per l’agenzia di stampa La Prensa in Colombia,
all’Avana e a New York.
Per le sue idee liberali si inimicò il governo colombiano
e, per sfuggire alle persecuzioni, si esiliò volontariamente prima in Messico e
poi in Spagna. Dopo il conferimento del Nobel venne ufficialmente invitato a
tornare in Colombia, dove in diverse occasioni ebbe funzioni di mediatore tra il
governo e i ribelli di sinistra, e dove si occupa sovente di problemi sociali e
di attualità.
Nei suoi romanzi, tutti ambientati in America
latina, si mescolano realtà e fantasia. I più famosi
sono Cent’anni di solitudine (1967), storia dall’intreccio ciclico e
favoloso di una famiglia colombiana, i Buendía, e dell’immaginaria città di
Macondo – allusiva proiezione di tutto il continente sudamericano – e
L’autunno del patriarca (1975), sul potere politico e la corruzione.
Cronaca di una morte annunciata (1981, ripreso da Francesco
Rosi per il film omonimo del 1987) è la storia di un assassinio; un amore
romantico è al centro di L’amore ai tempi del colera (1985); Il
generale nel suo labirinto (1989) è un resoconto romanzato degli ultimi
giorni dello statista e rivoluzionario sudamericano Simón Bolívar.
Tra le opere più recenti apparse in traduzione italiana si
citano Gente di Bogotá, raccolta di scritti giornalistici del periodo
1954-55; Dell’amore e altri demoni (1994); Notizia di un sequestro
(1996), che ricostruisce dieci rapimenti effettuati dai
narcotrafficanti in Colombia; Memoria delle mie puttane
tristi (2004), un romanzo breve il cui protagonista, un anziano giornalista
che nel corso della sua lunga vita non ha fatto che passare di amore mercenario
in amore mercenario, si concede, come regalo al compimento dei novant’anni, una
notte d’amore con un’adolescente vergine. Nel 2002 uscì la prima parte
dell’autobiografia dello scrittore, Viverla per
raccontarla.
marco buonarroti
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