Ban: da Assad crimini contro l'umanità, presto prove schiaccianti su armi chimiche
(Xinhua)
ultimo aggiornamento: 13 settembre, ore 21:31
Ginevra - (Adnkronos/Aki) - Per il segretario generale delle Nazioni unite, il rapporto degli ispettori confermerà l'uso di gas. Gli oppositori accusano: "Il regime li sta trasferendo a Hezbollah e Iraq". L'allarme del 'WSJ': "Disseminato l'arsenale chimico". Onu: "Damasco attacca gli ospedali". Assad: "Stop alle armi chimiche". Stati Uniti: "Ora servono i fatti". Al Zawahiri minaccia gli Usa: "Bisogna sferrare un vasto attacco". Mauro: "L'Italia non elude il suo dovere, ma serve cautela". Al via la campagna per assegnare a Putin il Nobel per la pace
Ginevra, 13 set. (Adnkronos/Aki) - Il presidente siriano Bashar al-Assad ''ha commesso molti crimini contro l'umanità''. Ne è convinto il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, che si aspetta dal rapporto degli ispettori Onu una conferma dell'uso di armi chimiche il 21 agosto su un sobborgo di Damasco. ''Credo che il rapporto sarà schiacciante (nel dimostrare, ndr) l'uso di armi chimiche, anche se io non posso parlarne pubblicamente prima di aver ricevuto il rapporto'', ha detto Ban a un vertice dell'Onu a New York.
Riferendosi al documento che stanno elaborando gli ispettori guidati dallo svedese Ake Sellstrom, Ban non ha però indicato il regime di Assad o i ribelli tra i responsabili dell'utilizzo di armi non convenzionali nel conflitto siriano.
Inoltre,il regime siriano ha cominciato a trasferire parte del suo arsenale chimico verso il Libano e l'Iraq, in modo da sottrarlo al controllo della comunità internazionale. L'accusa arriva da alcuni oppositori secondo i quali, da un paio di giorni, alcuni camion trasportano le armi chimiche verso zone in Libano controllate da Hezbollah, mentre sono in corso preparativi per la consegna di un'altra parte dell'arsenale all'Iraq, con il supporto della brigata iraniania al-Quds.
"Le forze del regime hanno fatto partire ieri 28 camion militari carichi di missili, casse e altro materiale sconosciuto", ha riferito ad Aki-Adnkronos International Hadi al-Abdallah, membro del Consiglio generale della Rivoluzione. Il carico "è partito da una località sulla costa siriana, diretto verso il Libano - ha proseguito l'oppositore - dove è arrivato passando per al-Qusayr (nella provincia di Homs, ndr), fino alla Valle della Beqaa".
Il resoconto è confermato da un altro oppositore, Mahiddin al-Ladeqani. "Ho avuto notizie da fonti attendibili - ha detto ad Aki - sul fatto che il regime sta passando le sue armi chimiche a Hezbollah, in Libano". Il tragitto di questa merce proibita parte da Damasco e arriva fino a Quossaya, nel nord-est del Libano. Il trasporto comincia tra le 11 e le 12 di mattina, dopo che i servizi siriani e i militanti di Hezbollah hanno messo in sicurezza il percorso. Il materiale viene trasportato in camion-frigorifero e autocisterne".
Louai al-Muqdad, coordinatore politico dell'Esercito siriano libero, ha inoltre affermato di aver avuto "conferma di preparativi in corso per il trasporto di una quantità di armi chimiche siriane verso l'Iraq, sotto il controllo della Brigata al-Quds e con il via libera del governo iracheno". In una dichirazione ad Aki, al-Muqdad ha avvertito sulle "gravi conseguenze che si producono se si da' ad Assad qualsiasi occasione di riprendere fiato, perché sicuramente lui provvederà a cedere a organizzazioni o milizie una parte delle sue armi chimiche e questo produrrà effetti gravissimi sulla sicurezza regionale".
Anche il 'Wall Street Journal' ha lanciato un allarme sul fatto che il regime di Damasco abbia iniziato a disseminare il suo arsenale chimico in decine di siti in tutto il Paese. Il quotidiano, che cita fonti statunitensi e mediorientali, scrive che un'unità militare d'élite delle forze governative siriane ha iniziato a disseminare materiali in una cinquantina di siti.
Secondo quanto denuncia, in un rapporto, la Commissione d'inchiesta incaricata dal Consiglio dei Diritti umani dell'Onu di seguire il dossier siriano, le forze governative siriane colpiscono in modo sistematico ospedali, attaccano ospedali da campo con i caccia e impediscono l'assistenza medica a malati e feriti.
La Commissione accusa il regime di Assad di utilizzare ''la negazione di assistenza medica come arma di guerra'', soprattutto contro i civili che vivono nelle zone controllate dall'opposizione. Secondo la Commissione, guidata da Paulo Pinheiro, ''ci sono anche prove del fatto che alcuni gruppi anti-governativi hanno attaccato ospedali in alcune zone.
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