Dal quotidiano "Libero"
1-Fuoco amico
La senatrice del Pd contro la Kyenge: "E' incapace, non fa nulla, è antipatica non è adatta a fare il ministro"
"Non mi sembra proprio all’altezza di fare il ministro". Chi l'ha detto? Un leghista? Un esponente di Forza Nuova? Un falco del Pdl? No. Una renziana doc come la senatrice democratica Laura Cantini. Le parole della renziana, pubblicate sul suo profilo facebook hanno scatenato polemiche. Qualcuno parla già di "fuoco amico" sul ministro dell'Integrazione. Uno sfogo, quello dell’esponente renziana, dopo la proposta della Kyenge di abolire i termini “madre” e “padre” dai documenti per annullare le distinzione fra coppie di genitori eterosessuali e omosessuali. Ma l’insofferenza della senatrice empolese verso il ministro di colore non sfugge al Pdl. E scoppia una bufera: "Ci compiacciamo del fatto che anche nel Pd comincino a emergere posizioni critiche nei confronti delle uscite provocatorie del ministro", affermano Macallè e Borgherini, i giovani del Pdl toscano. E così Cantini, dopo una giornata bollente, ha tentato una mezza marcia indietro: "Era un commento superficiale, non ho approfondito quel che ho scritto".
"E' antipatica" - Poi quando le acque si calmano, la Cantini ritorna alla carica: "Non nego quel che ho scritto: credo che il ministro dovrebbe iniziare a fare cose concrete prima di parlare, anche sulle pari opportunità, i diritti civili, lo ius soli. Questo stillicidio di annunci teorici e questo approccio sbagliato rischiano di renderla antipatica anche a sinistra". Insomma ora la Kyenge ha i nemici in casa. E per lei l'esperienza di governo diventa sempre più difficile. (I.S.)
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2-Integratissima
Marco Buonarroti
"E' antipatica" - Poi quando le acque si calmano, la Cantini ritorna alla carica: "Non nego quel che ho scritto: credo che il ministro dovrebbe iniziare a fare cose concrete prima di parlare, anche sulle pari opportunità, i diritti civili, lo ius soli. Questo stillicidio di annunci teorici e questo approccio sbagliato rischiano di renderla antipatica anche a sinistra". Insomma ora la Kyenge ha i nemici in casa. E per lei l'esperienza di governo diventa sempre più difficile. (I.S.)
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2-Integratissima
L'accusa della Lega: "La Kyenge va al centro massaggi con la scorta"
La testimonianza del leghista: "Al centro benessere con la scorta"
Cècile Kynege va "al centro benessere con la scorta. Due volanti per accompagnare il ministro a fare un massaggio relax". A raccontare l'episodio è Fabio Rainieri, segretario regionale della Lega Nord in Emilia, che racconta di aver visto il ministro Kyenge andare in palestra con la scorta. “Alla fine dobbiamo ammetterlo – dice sarcastico Rainieri –, Letta ha designato Cecile Kyenge alla guida del ministero che maggiormente le si addice. In pochi sono riusciti a integrarsi come lei. Anzi di più, il ministro Kyenge ha imparato a muoversi nel Paese con una disinvoltura impressionante. Ieri sera, ad esempio, alle 20 si è presentata al centro benessere della palestra Roman sport center (Villa Borghese) in via del Galoppatoio accompagnata da due auto di scorta con tanto di lampeggiante sul tetto. Evidentemente – aggiunge – dopo una dura giornata di lavoro e dopo avere risolto molti problemi strategici del Paese, come ad esempio se in futuro la nonna e il nonno debbano chiamarsi avo 1 e avo 2, o se questo possa turbare la sensibilità di qualcuno, un massaggio rilassante era inevitabile e improrogabile”. A quanto pare la Kyenge segue l'esempio di Anna Finocchiaro, che un anno fa passeggiava all'Ikea con tanto di scorta e faceva spingere il carrello al suo autista. Beh almeno la Kyenge pensa al relax, non alle cucine componibili... (I.S.)
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Annotazione:
Il ministro Cécile Kyienge
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Annotazione:
Il ministro Cécile Kyienge
La casta, qualsiasi sia il colore della pelle, continua, indisturbata e arrogante e con assoluto disprezzo del "sentire comune" dell'opinione pubblica, a sperperare risorse finanziarie e umane, (vedi scorta), continuando a impiegare le auto blu, nonostante le recenti polemiche e l'intendimento del governo a limitarne l'impiego.
L'indignazione diventa poi insopportabile quando detto impiego avviene per fini personali.
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