Roma, 9 apr. (Adnkronos/Ign) - Sale la polemica sulla questione dell'avvio dei lavori delle commissioni parlamentari. Per sollecitarne la composizione i parlamentari del M5S, come annunciato, hanno 'occupato' simbolicamente prima il Senato e poi la Camera
I grillini sono rimasti seduti tra i banchi anche dopo che è stata tolto la seduta, mentre i colleghi degli altri gruppi lentamente defluivano dall'aula. Senza microfono, al Senato è stato il capogruppo Vito Crimi il primo ad alzarsi, leggendo i primi articoli della Costituzione.
Dopo la lettura degli articoli della Carta, a turno da parte di tutti i componenti, è partita la seconda parte dell'iniziativa: la lettura degli articoli del ponderoso Regolamento . L'attenzione si è concentrata su quelli inerenti alla formazione delle commissioni, vero cavallo di battaglia dei grillini in questo inizio di XVII legislatura.
Il Movimento 5 stelle chiede che gli organismi vengano insediati, ma la maggioranza delle forze politiche obietta che questo non è possibile fin quando non ci sarà un governo con la chiara definizione di maggioranza e minoranza. Decisione ribadita dalle Conferenze dei capigruppo di Senato e Camera.
Una bacchettata al M5S è arrivata congiuntamente dai presidenti delle Camere. ''Le Aule parlamentari sono il luogo del confronto democratico e della trasparenza. E il dialogo e' sempre piu' utile del monologo, anche quando l'oggetto della declamazione solitaria e' la Carta fondamentale della nostra Repubblica. I luoghi delle istituzioni vanno rispettati, cosi' come va rispettata la diversita' di punti di vista tra le forze politiche, che non merita di essere permanentemente raffigurata come oziosa dissipazione di tempo e denaro", affermano in una nota congiunta Pietro Grasso e Laura Boldrini.
"Il metodo democratico -aggiungono- e' questo, e tutti siamo chiamati a prenderne atto. I regolamenti delle Camere consentono tante forme di espressione del dissenso, della critica, della protesta, alle quali si puo' far ricorso senza forzature che non giovano alla credibilita' della politica, tanto piu' in un momento difficile in cui gli italiani attendono risposte concrete".
"La nuova legislatura -concludono Grasso e Boldrini- e' nata nel segno di uno sforzo unanime per riavvicinare i cittadini alle istituzioni. Vogliamo sperare che tutti sentano la responsabilita' di non interrompere questo cammino per calcoli di parte".
''Facciamo pure le commissioni, non sono mica contrario, dopodiché senza il governo cosa ne facciamo?'', ha ribadito il segretario del Pd Pier Luigi Bersani.
"Minacciare l'occupazione dell'Aula non è democratico", ha sottolineato invece il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda. "A larga maggioranza, sulla base dell'intreccio di norme regolamentari e della prassi - ha riferito lasciando la conferenza dei capigruppo del Senato - si è deciso di costituire le commissioni permanenti solo dopo la nascita del nuovo governo".
La questione viene comunque dibattuta tra i Democratici, all'interno della riunione del Gruppo parlamentare, in particolare alla Camera. Un confronto traversale tra chi sostiene la necessità di istituire le commissioni comunque al più presto (Pippo Civati) come chiedono i 5 Stelle e chi, come Beppe Fioroni ad esempio, interviene a sottolineare l'inutilità di insediare le commissioni in assenza di un governo.
Un dibattito che si sviluppa anche a seguito della lettera di 30 parlamentari dem che hanno chiesto appunto di insediare subito le commissioni. Una tesi che non risulta maggioritaria. Comunque il Pd depositerà domani l'elenco completo dei componenti delle 14 commissioni permanenti alla Camera. E quindi nei prossimi giorni i componenti degli organismi parlamentari si incontreranno per iniziare intanto ad impostare il lavoro in attesa che ci siano le condizioni per l'insediamento delle commissioni e quindi che si possa partire con l'attività parlamentare.
Una proposta di mediazione arriva dalla senatrice di Scelta civica Linda Lanzillotta, vicepresidente del Senato. "Ai capigruppo - ha spiegato - ho prospettato oggi la proposta di insediare le commissioni permanenti con uffici di presidenza provvisori formati, in analogia con l'ufficio di presidenza del Senato e della Camera all'inizio della legislatura, dai senatori più anziani per età o per carica". "Tali uffici di presidenza - ha aggiunto - rimarrebbero in carica fino a quando, dopo la formazione del governo, potranno essere eletti i presidenti delle commissioni tenendo conto del rapporto maggioranza/opposizione".
I grillini sono rimasti seduti tra i banchi anche dopo che è stata tolto la seduta, mentre i colleghi degli altri gruppi lentamente defluivano dall'aula. Senza microfono, al Senato è stato il capogruppo Vito Crimi il primo ad alzarsi, leggendo i primi articoli della Costituzione.
Dopo la lettura degli articoli della Carta, a turno da parte di tutti i componenti, è partita la seconda parte dell'iniziativa: la lettura degli articoli del ponderoso Regolamento . L'attenzione si è concentrata su quelli inerenti alla formazione delle commissioni, vero cavallo di battaglia dei grillini in questo inizio di XVII legislatura.
Il Movimento 5 stelle chiede che gli organismi vengano insediati, ma la maggioranza delle forze politiche obietta che questo non è possibile fin quando non ci sarà un governo con la chiara definizione di maggioranza e minoranza. Decisione ribadita dalle Conferenze dei capigruppo di Senato e Camera.
Una bacchettata al M5S è arrivata congiuntamente dai presidenti delle Camere. ''Le Aule parlamentari sono il luogo del confronto democratico e della trasparenza. E il dialogo e' sempre piu' utile del monologo, anche quando l'oggetto della declamazione solitaria e' la Carta fondamentale della nostra Repubblica. I luoghi delle istituzioni vanno rispettati, cosi' come va rispettata la diversita' di punti di vista tra le forze politiche, che non merita di essere permanentemente raffigurata come oziosa dissipazione di tempo e denaro", affermano in una nota congiunta Pietro Grasso e Laura Boldrini.
"Il metodo democratico -aggiungono- e' questo, e tutti siamo chiamati a prenderne atto. I regolamenti delle Camere consentono tante forme di espressione del dissenso, della critica, della protesta, alle quali si puo' far ricorso senza forzature che non giovano alla credibilita' della politica, tanto piu' in un momento difficile in cui gli italiani attendono risposte concrete".
"La nuova legislatura -concludono Grasso e Boldrini- e' nata nel segno di uno sforzo unanime per riavvicinare i cittadini alle istituzioni. Vogliamo sperare che tutti sentano la responsabilita' di non interrompere questo cammino per calcoli di parte".
''Facciamo pure le commissioni, non sono mica contrario, dopodiché senza il governo cosa ne facciamo?'', ha ribadito il segretario del Pd Pier Luigi Bersani.
"Minacciare l'occupazione dell'Aula non è democratico", ha sottolineato invece il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda. "A larga maggioranza, sulla base dell'intreccio di norme regolamentari e della prassi - ha riferito lasciando la conferenza dei capigruppo del Senato - si è deciso di costituire le commissioni permanenti solo dopo la nascita del nuovo governo".
La questione viene comunque dibattuta tra i Democratici, all'interno della riunione del Gruppo parlamentare, in particolare alla Camera. Un confronto traversale tra chi sostiene la necessità di istituire le commissioni comunque al più presto (Pippo Civati) come chiedono i 5 Stelle e chi, come Beppe Fioroni ad esempio, interviene a sottolineare l'inutilità di insediare le commissioni in assenza di un governo.
Un dibattito che si sviluppa anche a seguito della lettera di 30 parlamentari dem che hanno chiesto appunto di insediare subito le commissioni. Una tesi che non risulta maggioritaria. Comunque il Pd depositerà domani l'elenco completo dei componenti delle 14 commissioni permanenti alla Camera. E quindi nei prossimi giorni i componenti degli organismi parlamentari si incontreranno per iniziare intanto ad impostare il lavoro in attesa che ci siano le condizioni per l'insediamento delle commissioni e quindi che si possa partire con l'attività parlamentare.
Una proposta di mediazione arriva dalla senatrice di Scelta civica Linda Lanzillotta, vicepresidente del Senato. "Ai capigruppo - ha spiegato - ho prospettato oggi la proposta di insediare le commissioni permanenti con uffici di presidenza provvisori formati, in analogia con l'ufficio di presidenza del Senato e della Camera all'inizio della legislatura, dai senatori più anziani per età o per carica". "Tali uffici di presidenza - ha aggiunto - rimarrebbero in carica fino a quando, dopo la formazione del governo, potranno essere eletti i presidenti delle commissioni tenendo conto del rapporto maggioranza/opposizione".
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