Cultura: il 'Chelsea Hotel' di Dylan e Kerouac dal palcoscenico a un cofanetto
ultimo aggiornamento: 07 novembre, ore 17:46
Roma, 7 nov.(Adnkronos) - Un luogo magico dove si sono incrociati
destini e dove si sono consumate vicende al limite del possibile. O, per
dirla con le parole del giornalista Massimo Cotto, "un gigantesco
affresco di un mondo che non c'è più". Un vero tempio dell'arte, dal
quale sono passati i protagonisti della scena musicale, letteraria e
culturale del Novecento, che conserva la memoria di grandi genii come
Bob Dylan o Jack Kerouac, che vi hanno soggiornato gratis. Il Chelsea
Hotel di New York non è stato soltanto uno dei tanti alberghi del
quartiere bohemien della Grande Mela. E' stato un 'rifugio' per artisti
che, tra le sue mura, hanno dato vita alle loro creazioni più
affascinanti. A fare rivivere il mito, ci pensa ora il libro-Cd 'Chelsea
Hotel' di Massimo Cotto, Mauro Ermanno Giovanardi e Matteo Curallo,
realizzato da 'Produzioni Fuorivia' e distribuito da Egea Music.
Il cofanetto, con due Cd, trae spunto dall'omonimo spettacolo
teatrale, arrivato alla sua terza stagione, che ha visto sul palco, in
veste di narratore, proprio Massimo Cotto, voce storica delle radio
italiane, accompagnato dal cantante Mauro Ermanno Giovanardi, il Joe dei
'La Crus', interprete di 'Io confesso', successo di Sanremo 2011, e dal
chitarrista e pianista Matteo Curallo. Un progetto che coniuga parole e
musiche, ora ospitato nell'iniziativa targata Egea Music. Il Chelsea
Hotel, racconta all'Adnkronos Cotto, è "un gigantesco affresco di un
mondo antico che non esiste più. In quegli anni tutto era davvero
possibile. Era possibile, fuor di retorica, vivere di arte e di musica.
Il Chelsea Hotel era un luogo d'incontro bellissimo di musicisti,
scrittori, registi e commediografi, dove poteva succedere tutto e il
contrario di tutto".
Nelle stanze del Chelsea Hotel, tanto per fare qualche esempio, Bob
Dylan, che aveva 'rubato' il nome al poeta Dylan Thomas a sua volta
collassato nella stanza 205 dell'hotel, scrisse le sue canzoni più
belle. Lo scrittore Jack Kerouac scrisse in una stanza dell'albergo, in
soli tre giorni ed imbottito di Dexedrina, la prima stesura del suo
capolavoro 'Sulla strada'. Un lavoro realizzato, ricorda Cotto,
"direttamente sulla carta igienica". Arthur Clark, inoltre, scrisse qui
il romanzo '2001 Odissea nello Spazio'.
================================
Contributo fotografico :
marco buonarroti
Nessun commento:
Posta un commento