DA "MICROMEGA ON LINE"
CARLO CORNAGLIA – Sua Maestà Pinocchio I
Esordì, quando rieletto,
con un gran destro, diretto
a colpire, dritto al mento,
un inetto Parlamento.
“Omissioni in quantità,
irrespònsabilità,
guasti, contrapposizioni,
tatticismi, esitazioni
han segnato il vostro fare.
Resto per farvi cambiare
questa strada vergognosa.
Chi non cambia, chi non osa,
chi nel Parlamento dorme
senza fare le riforme
e la legge elettorale
dell’Italia vuole il male.
Ormai più che ottuagenario
salirò questo Calvario
con le mie residue forze,
ma, se fate le scamorze
proseguendo lo sfacelo
e ignorando il mio vangelo,
ne trarrò le conclusioni!”
Battiman, plausi, ovazioni
dalla banda dei falliti:
“Larghe intese? Tutti uniti,
questa è l’ora del riscatto!”
“Presidente, soddisfatto?
Da sei mesi il suo governo
ha un bandito come perno
che utilizza Letta Enrico
come la foglia di fico
che ne cela le brutture.
Ogni giorno le fratture
si fan sempre più evidenti,
nonostante i consulenti
che Lei tiene al suo servizio
per sfuggire al precipizio!
Siamo i soli nel creato
ad avere un condannato
che un paese tiene in scacco.
Quest’Italia è ormai bivacco
di ploton di malfattori,
di affaristi, di evasori
che la portano in rovina.
E il momento si avvicina.
La ripresa è una menzogna,
non esiste, Lei la sogna.
La porcata elettorale
resta ancora tale e quale,
quella che sei mesi fa
condannò senza pietà.
Chiaro appar che il Parlamento
d’ogni suo suggerimento
bellamente se ne frega,
fra un litigio ed una bega,
fra un rimando e un’amnesia,
fra uno stop per avaria
e un ricatto del bandito,
fra un belato ed un ruggito.
Presidente, a questo punto
il momento sembra giunto
di proporle una domanda,
timida, educata, blanda:
“Si ricorda quel che ha detto
a quel Parlamento inetto
che non sol non è cambiato,
ma è di molto peggiorato?
“O cambiate o me ne vado!”
Presidente, è in mezzo al guado:
o davvero se ne va
o è bugiardo in tarda età!”
Carlo Cornaglia
(15 novembre 2013)
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