Cultura, sono venti le città italiane che ambiscono al titolo di Capitale per il 2019
ultimo aggiornamento: 27 agosto, ore 12:32
Roma - (Adnkronos) - Il bando è stato ufficializzato a dicembre e si chiuderà il 20 settembre. Sarà poi la volta della selezione, quando una commissione ne raccomanderà una per il conseguimento del titolo che esiste dal 1985 e che in quell'anno spetterà all'Italia. Il sindaco dell'Aquila Cialente: "Puntiamo al titolo con la città rinata". Il primo cittadino di Perugia, Boccali: "La nostra è un'operazione di popolo"
Roma, 26 ago. - (Adnkronos) - Sono circa venti le citta' italiane che stanno lavorando alla cadidatura per Capitale europea della cultura 2019. Il bando e' stato ufficializzato nel dicembre scorso e il 20 settembre prossimo verra' effettuata una prima pre selezione. Le citta' incluse nella lista di pre-selezione saranno invitate a presentare una domanda di candidatura piu' elaborata per la procedura di selezione vera e propria. Dopo nove mesi dall'incontro di pre-selezione, la commissione raccomandera' una citta' per il conseguimento del titolo di ECoC.
E' dal 1985 una citta' dell'Unione europea diventa capitale della cultura per un anno, durante il quale ha la possibilita' di manifestare la sua vita e il suo sviluppo culturale. Notevoli i vantaggi in termini socio-culturali ed economici.
A designare la citta' sara' una commissione di 13 membri, di cui sei nominati dal governo italiano e sette dalla commissione europea. Due le tappe principali: la pre-selezione che individuera' una lista per il 20 settembre prossimo, mentre la selezione finale avverra' nell'autunno del 2014 e nel 2015 la nomina ufficiale.
Attualmente, le candidature italiane si dividono tra citta' la cui situazione e' piu' incerta e citta' la cui preparazione e' invece ad uno stadio piu' avanzato. Nell'elenco, ancora provvisorio, delle citta' candidate, pubblicato sul sito dell'Europarlamento compaiono L'Aquila, Matera, Perugia-Assisi, Mantova, Palermo, Torino, Urbino, Siena, Ravenna, Catanzaro, Caserta, Aosta, Pisa, Urbino, Siracusa, Lecce, Bergamo, Amalfi, Venezia e Taranto.
I criteri che deve soddisfare il programma di una citta' candidata sono fondamentalmente due: la dimensione europea e la citta' e i cittadini. Per quanto concerne la dimensione europea, il programma deve rafforzare la cooperazione fra gli operatori culturali, gli artisti e le citta' degli Stati membri interessati nonche' degli altri Stati membri qualora vi fosse collaborazione; deve fare emergere la ricchezza della diversita' culturale in Europa e mettere in evidenza gli aspetti comuni delle culture europee.
Il secondo ed ultimo requisito riguarda la citta' e i cittadini: Il programma deve incoraggiare la partecipazione dei residenti nella citta' e nei dintorni, mira a suscitare il loro interesse, deve avere un carattere duraturo e costituire parte integrante dello sviluppo culturale e sociale a lungo termine della citta'.
L'Aquila - "Abbiamo presentato la candidatura dell'Aquila con molta ambizione nel tentativo di progettare la cultura delle nuove citta' europee del terzo millennio", afferma all'Adnkronos Massimo Cialente, sindaco dell'Aquila in merito ai preparativi per la presentazione ufficiale della canditatura della citta' a Capitale europea della cultura 2019. "Nel 2019 avremo ricostruito tutti i monumenti e arricchito la citta' di nuove strutture, teatri cinema e quant'altro. L'obiettivo e' ricostruire la citta' mantenendone tutti gli aspetti storici e architettonici di cent'anni fa, riportando alla luce anche tratti di mura e una delle porte antiche, e allo stesso tempo intendiamo modificare l'aspetto urbanistico modernizzandolo", prosegue Cialente prospettando una sostanziale rinascita della citta'.
"L'Aquila sara' una citta' cablata, con la banda larga all'interno dei palazzi e l'intento e' quello di organizzare nel miglior modo possibile la vita delle persone. L'Aquila, - sottolinea ancora il primo cittadino - e' una citta' che e' stata duramente colpita, ma stiamo lavorando intensamente e vorremmo proporci con un salto qualitativo sulla cultura e lanciare l'idea di una citta' del terzo millennio ricca di storia e nello stesso tempo moderna, proiettata nel futuro sia a livello infrastrutturale che di qualita' della vita".
"Puntiamo molto sui giovani - conclude Cialente - che avranno un luogo tutto loro, autogestito: un ex multisala che stiamo attrezzando perche' i giovani e giovanissimi possano esprimere la loro arte musicale, teatrale e altro".
Perugia - ''Della candidatura a Capitale europea della cultura, oltre al soggetto cioe' 'Perugia2019, con i luoghi di Francesco d'Assisi e dell'Umbria', voglio sottolineare il grande lavoro corale, un lavoro importante di metodo e di merito, che ha coinvolto citta' e regione, sia in senso istituzionale che territoriale, con la partecipazione di moltissimi soggetti del territorio, con fondazioni e associazioni culturali e di volontariato in particolare. E' stata una grande operazione di popolo''. A dirlo all'Adnkronos e' il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali.
''Cio' che ci caratterizza particolarmente - aggiunge Boccali - sono le azioni che riguardano il dialogo interculturale e interreligioso. L'italia e' la nuova frontiera dell'Europa e delle citta' europee e queste riflessioni non possono che partire dalle nostre terre, terre di pace e di dialogo. Inoltre questo progetto rappresenta una fase nuova che abbiamo aperto per il governo delle citta'''.
Per il sindaco di Perugia, in ogni caso, questa resta ''una grande opportunita' per tutta l'Italia: noi siamo stati i primi a proporre di usare il lavoro delle citta' candidate per fare 'Cultura Italia 2019', perche' significa avere e utilizzare un parco progetti gia' pronto''.
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