Turchia, Onu e Usa: ''Rispettare i diritti'' Bonino: ''Verifiche su stupri in piazza''
(Xinhua)
ultimo aggiornamento: 12 giugno, ore 22:02
Ankara - (Adnkronos/Aki/Ign) - Erdogan ha incontrato una delegazione di manifestanti. Proposto un referendum per risolvere la questione della demolizione di Gezi Park. Il ministro degli Esteri: ''Non è la primavera turca, contro le proteste reazione sproporzionata''. Tv multate per la trasmissione delle proteste.
Ankara, 12 giu. (Adnkronos/Aki/Ign) - Ancora proteste a Istanbul e Ankara, dove le forze dell'ordine sono intervenute per disperdere i manifestanti.
A Istanbul, la polizia ha usato gas lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere le migliaia di dimostranti riuniti a piazza Taksim, che si sono poi ritrovati nel vicino Gezi Park. All'alba le ruspe sono entrate nella piazza per ripulirla da detriti, barricate e rifugi di fortuna nei quali i manifestanti si erano riparati da quando il 31 maggio è iniziata la protesta contro il governo. Anche ad Ankara la polizia è intervenuta con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua venti minuti dopo la mezzanotte per disperdere i dimostranti tra la Kennedy Avenue e Ataturk Avenue, nei pressi dell'ambasciata degli Stati Uniti.
Nel pomeriggio il premier turco, Recep Tayyip Erdogan, ha incontrato una delegazione di manifestanti di Gezi Park, composta da artisti, accademici e studenti. Lo ha riferito il sito web del quotidiano 'Hurriyet', secondo cui hanno partecipato all'incontro, tra gli altri, l'attore Ahmet Mumtaz Taylan, l'esperta di social media, Zehra Oney, e Betul Tanbay, portavoce della 'Piattaforma Taksim', che ha dato inizio alle proteste 16 giorni fa a Istanbul. Per le istituzioni oltre ad Erdogan, c'erano il ministro dell'Interno, Muammer Guler, il ministro della Cultura e del Turismo, Omer Celik, e il numero due del partito Akp al governo, Huseyin Celik. L'incontro si è svolto presso la sede del partito di Erdogan ad Ankara.
Il premier turco ha avanzato la proposta di risolvere con un referendum la questione della demolizione di Gezi Park, all'origine delle proteste che da Istanbul si sono diffuse in tutta la Turchia. Lo ha detto il portavoce del partito di governo Akp, Huseyin Celik, in una conferenza stampa tenuta dopo l'incontro che Erdogan ha avuto con una delegazione di 11 rappresentanti del movimento della protesta che hanno detto che valuteranno la questione del referendum, secondo quanto si legge sul sito di Hurriyet.
Intanto il Consiglio supremo della Radio e della Televisione turca ha multato una serie di canali televisivi con l'accusa di aver nuociuto allo sviluppo fisico, morale e mentale dei bambini e dei giovani trasmettendo le immagini delle proteste. Tra le emittenti multate ci sono Halk TV, Ulusal TV, Cem TV ed EM TV. Halk TV, in particolare, ha trasmesso in diretta 24 ore su 24 gli eventi di Istanbul mentre i principali media fornivano informazioni limitate sulle manifestazioni in corso.
L'Organizzazione delle Nazioni Unite e il governo degli Stati Uniti hanno chiesto alle autorità turche di rispettare il diritto alla libertà di riunirsi dei manifestanti. "Siamo preoccupati da qualsiasi tentativo di punire le persone per aver esercitato il loro diritto alla libertà di parola", ha affermato la portavoce del Consiglio Nazionale di Sicurezza, Caitlin Hayden, sottolineando il diritto "di riunirsi" e di "manifestare pacificamente". La portavoce ha anche ricordato che la Turchia è uno stretto alleato degli Stati Uniti e che il governo Usa auspica che le autorità turche difendano le libertà fondamentali.
Da parte sua, il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha lanciato un appello alla calma e chiesto il rispetto della libertà di riunione e di espressione, sottolineando ''l'importanza di affrontare e gestire le divergenze attraverso il dialogo", ha dichiarato il suo portavoce Martin Nesirsky. "Le proteste devono essere pacifiche e il diritto a riunirsi e la libertà di espressione rispettati, in quanto principi fondamentali di uno stato democratico", ha concluso.
"Tutti devono sapere che la Turchia è senza dubbio una società aperta dove i diritti democratici sono garantiti dalla legge e tutti li devono rispettare'' ha dichiarato il presidente turco, Abdullah Gul. Il capo dello Stato ha poi sostenuto che non è necessario convocare vertici di partito per discutere delle proteste in corso nel Paese. ''Non credo che possano contribuire a molto considerato l'attuale clima politico'', ha affermato durante una visita nella provincia di Rize sul Mar Nero.
Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, nel corso di un'informativa alla Camera sulla situazione in Turchia, ha detto che ''da parte della polizia turca c'è stata una reazione sproporzionata" alle manifestazioni di Gezi Park, "come hanno ammesso anche le autorità del Paese". Bonino ha anche sottolineato che in Italia c'è "apprensione per gli eventi" in corso e che l'"uso sproporzionato della forza" da parte della polizia o il "fermo di decine di avvocati" non possono essere "una soluzione accettabile". "Manifestare è un diritto irrinunciabile - ha rimarcato - e il ricorso alla forza è spesso espressione di debolezza''.
Secondo il ministro degli Esteri, ''è un errore guardare alla Turchia con un occhio offuscato da modelli ingannevoli. Si è parlato di primavera turca, ma non è così. I turchi non sono arabi e piazza Taksim non è piazza Tahrir". Per Bonino, le manifestazioni contro il governo "ricordano più le manifestazioni viste nei nostri paesi, come Occupy Wall Street", che le proteste della Primavera araba, e questo ''è un momento di sincero esame di coscienza da parte dell'Europa".
Molti in Europa "hanno elogiato il modello turco" per "lo sviluppo economico e la capacità di conciliare Islam e democrazia". Ma, ha ricordato il ministro citando il presidente turco Gul, "la democrazia non è solo questione di libere elezioni". Alcuni paesi europei, inoltre, dopo aver aperto ai negoziati di adesione di Ankara all'Ue, hanno "abbandonato" la Turchia "proprio in un momento - ha detto Bonino - in cui era più importante" aiutarla a garantire maggiori standard democratici. Alcuni dei capitoli negoziali attualmente bloccati, ad esempio, "avrebbero incontrato le richieste dei manifestanti".
Il ministro ha poi riferito che "la Farnesina sta monitorando e verificando" le notizie pubblicate da alcuni media turchi in merito a stupri commessi da agenti turchi contro alcune donne scese in piazza a manifestare contro il governo di Erdogan. "Ma è chiaro - ha precisato - che il governo italiano si esprime sulla base di monitoraggi e informazioni consistenti. Informeremo il Parlamento se ci saranno altri elementi".
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