sabato 30 giugno 2018

RUBRICA:"LETTERATURA E STORIA"...( L'AUTRICE DELLA CAPANNA DELLO ZIO TOM.....)


Giorni orsono mi è capitato fra le mani un vecchio logoro libro, quasi nascosto e dimesso tra i suoi compagni di biblioteca, eleganti dal nobile aspetto e forieri di
aristocratici contenuti quasi indispettiti di quella misera e scomoda presenza, si trattava della "Capanna dello zio Tom", si trattava della mia adolescenza, del mio approccio con la schiavitù americana del XVIII - XIX secolo,  e allora gli spocchiosi impegnati testi, preso un soffio di vita, divennero parlanti e umani, proprio come accadde a Pinocchio, i loro occhi sgranati e meravigliati, le loro smorfie imbarazzanti, scomparso il loro cipiglio della prima ora, in combutta con la mia fantasia contribuirono  a creare un momento magico in cui protagonista tornò ad essere "La capanna dello zio Tom", fulgore del passato e divenuto ancora vivo in quell'angolo della biblioteca.
Tornato alla realtà, mi sono ricordato che nel 2016 scrissi un post su questo stesso blog , con argomento alcuni fatti riguardanti l'autrice del romanzo Beecher Stowe, Harriet e allora, cari lettori , vi propongo di rileggere quel post che mi accingo a ripubblicare.

Inizio del post datato 12 gennaio 2016 :



"In vendita la casa in cui Harriet Stowe scrisse il famoso romanzo  'La capanna dello zio Tom'. Si tratta di un edificio situato nello stato americano del Maine; la scrittrice, nel 1850, prese in affitto in questa casa una stanza, quando si trasferi a Brunswick con il marito chiamato a insegnare nel locale collegio"
 



 Beecher Stowe, Harriet (Litchfield, Connecticut 1811 - Hartford, Connecticut 1896), scrittrice statunitense. Fervente abolizionista, fu autrice del celebre romanzo La capanna dello zio Tom. Figlia di un pastore calvinista di idee liberali e moglie del reverendo Calvin Ellis Stowe, manifestò nelle sue opere un profondo senso religioso e, soprattutto, lo sdegno per le ingiustizie perpetrate ai danni della popolazione afroamericana. La capanna dello zio Tom, apparso dapprima a puntate sulla rivista abolizionista 'National Era', riscosse un successo senza precedenti quando fu pubblicato in volume nel 1852 e, tradotto in oltre venti  lingue, ebbe grande fortuna anche all'estero.
Il libro,  favorendo il consolidarsi di un sentimento antischiavista negli stati del Nord, contribuì a far precipitare gli eventi che portarono alla guerra di secessione americana.
(Secondo un noto aneddoto, il presidente Abramo Lincoln, incontrando l'autrice, le avrebbe detto: "So, you are the little lady who caused this big war")

Nel 1853 la scrittrice pubblicò A Key to Uncle Tom's Cabin, che conteneva una vastissima documentazione a sostegno della sua posizione abolizionista. Fra le altre opere si ricordano Dred, A Tale of the Great Dismal Swamp (1856) e il romanzo sentimentale The Minister's Wooing (1859).












Un po' di Storia :
"La guerra di secessione degli Stati Uniti d'America"   (ovviamente molto sintetica)

Si tratta della guerra civile che oppose tra il 1861 e il 1865 gli Stati Uniti d’America (l’Unione) a undici stati secessionisti del Sud, organizzati nella Confederazione degli Stati Uniti d’America.





Nella prima metà del XIX secolo gli stati del Nord e quelli del Sud avevano  tradizioni e interessi economici, sociali e politici profondamente diversi. La principale causa di contrasto tra le regioni agricole meridionali e quelle industriali del Nord era l’istituto della schiavitù. Perno del sistema socio-economico sudista, che annoverava al suo interno oltre quattro milioni di schiavi neri impiegati nelle piantagioni di cotone, tabacco e canna da zucchero, la schiavitù non rispondeva invece alle esigenze produttive delle regioni settentrionali, interessate alla meccanizzazione del lavoro, ed era dunque avversata per ragioni tanto ideali quanto di interesse economico.

Sulla questione, il compromesso del Missouri del 1820 stabilì che all’interno dei territori a ovest del Mississippi, da poco acquisiti dagli Stati Uniti, il parallelo dei 36° 30' avrebbe costituito il confine tra stati schiavisti e stati liberi.



Alla metà del secolo, tuttavia, nel Sud si guardava con sospetto all’azione del Congresso, dove i rappresentanti degli stati schiavisti costituivano ormai una minoranza. Lo scontento sudista era accresciuto dall’introduzione, in molti stati settentrionali, di leggi a tutela della libertà personale, che minavano l’efficacia delle norme varate per arginare il fenomeno della fuga degli schiavi.

Non meno apprensione generavano i crescenti successi elettorali del Free-Soil Party, partito che si opponeva all’estensione della schiavitù nei territori acquisiti dopo la guerra con il Messico e contrastava l’ammissione nell’Unione di stati schiavisti di nuova costituzione. Tuttavia, nel 1857 la Corte Suprema decretò l’incostituzionalità di qualsiasi pretesa federale di proibire la schiavitù. Il 16 ottobre del 1859 John Brown, un ardente abolizionista, attaccò l’arsenale federale di Harpers Ferry, in Virginia, con l’intento di provocare una sollevazione degli schiavi. L’azione fu il pretesto per i sudisti di rivedere la propria posizione all’interno dell’Unione.




In occasione delle elezioni presidenziali del 1860, il candidato repubblicano Abraham Lincoln si dichiarò contrario all’estensione della schiavitù. L’elezione di Lincoln alla presidenza dell’Unione rafforzò nel Sud l’opinione che per tutelare i propri interessi non esistesse altra via se non quella dell’indipendenza: nel marzo del 1861 sette stati (South Carolina, Mississippi, Florida, Alabama, Georgia, Louisiana, Texas) adottarono ordinanze di secessione dando vita agli Stati Confederati d’America ed eleggendo Jefferson Davis quale presidente.



Nel suo discorso inaugurale Lincoln dichiarò illegale la secessione, esprimendo l’intenzione di mantenere l’autorità e i possedimenti federali nel Sud. Quando, il 12 aprile 1861, l’artiglieria sudista aprì il fuoco per impedire i rifornimenti alla base militare federale di Fort Sumter (South Carolina), Lincoln ordinò l’invio di truppe per sedare la rivolta. Per tutta risposta, Virginia, Arkansas, North Carolina e Tennessee aderirono alla Confederazione.



Il generale Robert Edward Lee,comandante in capo delle forze sudiste per tutto il periodo della guerra.


Il generale Ulysses Grant, dal 1863 comandante in capo delle forze nordiste








Gli avvenimenti militari dell'anno 1963 furono determinanti per la vittoria dell' Unione.

Assumendo il comando dell’Armata del Potomac, il generale Joseph Hooker mosse, nell’aprile del 1863, contro le forze confederate del generale Lee in Virginia: nella battaglia di Chancellorsville (1-4 maggio) i confederati costrinsero Hooker alla ritirata. Intendendo indurre l’Unione a negoziare la pace, Lee mosse all’attacco verso nord.

                                       La battaglia di Chancellorsville (1-4 maggio 1863)


In giugno Lee raggiunse le regioni meridionali della Pennsylvania, dove, nei pressi di Gettysburg, si combatté la battaglia considerata il punto di svolta dell’intera guerra. Il 1° luglio ebbero inizio le operazioni: il 3 luglio Lee decise di caricare al centro le linee nemiche, ma l’attacco fallì completamente. Ordinata la ritirata, Lee riuscì a riparare in Virginia. Il 1863 si chiudeva decisamente in favore delle forze dell’Unione.


 
                                                La battaglia di Gettysburg, luglio 1863


                              Gettysburg, dalla parte sudista : il gen.Lee e il suo stato maggiore


                                   
                                             Gettysburg, dalla parte nordista


                                                                 Gettysburg

                                           Gettysburg, il campo dove si svolse la battaglia

                               http://www.youtube.com/watch?v=3po17QbHLRQ
         (CLICCA SUL LINK SE VUOI VEDERE LE IMMAGINI DELLA BATTAGLIA)



Aggiungi didascalia
"Discorso di Gettysburg",  il discorso pronunciato dal presidente Abramo Lincoln il pomeriggio del 19 novembre 1863, durante la guerra , alla cerimonia di inaugurazione del cimitero militare di Gettysburg, 4 mesi e mezzo dopo la battaglia.



Nominato comandante in capo di tutte le forze unioniste, Ulysses Grant si accinse a chiudere la morsa attorno alla Confederazione: l’Armata del Potomac, guidata dallo stesso Grant con la collaborazione del generale George Gordon Meade, avrebbe dato battaglia a Lee ancora una volta puntando su Richmond; il generale William Sherman si sarebbe invece mosso alla conquista di Atlanta (Georgia) partendo da Chattanooga; una terza armata, al comando del generale Philip Sheridan, avrebbe infine occupato la valle del fiume Shenandoah per tagliare i rifornimenti a Lee. La campagna finale ebbe inizio alla fine di marzo. Grant, bloccato poco a nord di Richmond, assediò Petersburg per oltre nove mesi.

Nominato comandante in capo di tutte le forze unioniste, Ulysses Grant si accinse a chiudere la morsa attorno alla Confederazione: l’Armata del Potomac, guidata dallo stesso Grant con la collaborazione del generale George Gordon Meade, avrebbe dato battaglia a Lee ancora una volta puntando su Richmond; il generale William Sherman si sarebbe invece mosso alla conquista di Atlanta (Georgia) partendo da Chattanooga; una terza armata, al comando del generale Philip Sheridan, avrebbe infine occupato la valle del fiume Shenandoah per tagliare i rifornimenti a Lee. La campagna finale ebbe inizio alla fine di marzo. Grant, bloccato poco a nord di Richmond, assediò Petersburg per oltre nove mesi.

Miglior corso per la causa dell’Unione ebbero gli avvenimenti nella valle dello Shenandoah e in Georgia, dove Sheridan e Sherman raggiunsero entro l’estate gli obiettivi loro assegnati. La marcia di Sherman verso il mare partì il 15 novembre da Atlanta in fiamme. Le truppe nordiste avanzarono distruggendo sistematicamente ogni cosa potesse sostenere lo sforzo bellico dei sudisti: nella primavera del 1865 furono invase le due Caroline.

All’inizio di aprile del 1865 Petersburg fu espugnata dagli unionisti (battaglia di Five Forks); con i rifornimenti tagliati, anche Richmond dovette capitolare. Lee si diresse allora a occidente; Grant però gli bloccò la strada e il 9 aprile lo costrinse alla resa.



                             La resa del generale confederato Lee , 9 aprile 1865


Il 13^emendamento della Costituzione, ratificato nel dicembre 1865, avrebbe abolito la schiavitù in tutto il territorio degli USA
(Riferimento bibliogr. Micosoft Encarta)





Nota : cari lettori, care lettrici vi prego di volermi comunicare eventuali omissioni e/o inesattezze presenti nella sintetica esposizione degli avvenimenti storici sopra esposti.Grazie,
marco buonarroti    (marco.buonarroti@gmail.com)


Note:dear readers, please tell me any omissions and/or inaccuracies in the synthetic exposition of historical events written above,Thanks
marco buonarroti    (marco.buonarroti@gmail.com

                                                                                       Riproduzione vietata



marco buonarroti

martedì 26 giugno 2018

RUBRICA: " LETTERATURA " .....(IL GIOVANE POETA ARTHUR RIMBAUD...)

IL GIOVANE POETA ARTHUR RIMBAUD:




 La poesia:"Sensazione"

Nelle azzurre sere d'estate,andrò per i sentieri,
punzecchiato dal grano,a pestar l'erba tenera;
trasognato sentirò la sua frescura sotto i piedi
e lascerò che il vento mi bagni il capo nudo.

Io non parlerò,non penserò più a nulla:
ma l'amore infinito mi salirà nell'anima,
e me ne andrò lontano,molto lontano,come uno zingaro,
nella Natura,lieto come con una donna.
(marzo 1870- aveva 16 anni)

(Il desiderio di evasione;la visione panica della natura,simbiosi dell'uomo e la natura.
L' Io del poeta emerge nella metafora dello zingaro che vaga errabondo senza meta.)



Arthur Rimbaud (Charleville,1854-Marsiglia,1891) formò con Stéphane Mallarmé e Paul Verlaine, (siamo in Francia nella seconda metà del XIX secolo), la triade dei creatori della poesia moderna,non solo francese .
Con loro, e altri su un piano più modesto, la Francia conobbe,dopo l'età romantica e il parnassianesimo,un'altra stagione di fioritura poetica e di idee,contraddistinta con il nome di Simbolismo  e i cui germogli erano già, peraltro,presenti nell'opera di Charles Baudelaire.
Per comprendere i caratteri del nuovo movimento e come esso abbia influenzato anche l'arte narrativa e quindi non solo la poesia,è utile annotare che il parnassianesimo
anch'esso apparso nella seconda metà del XIX secolo,fu una ulteriore corrente poetica
che prefigurava la tendenza alla perfezione stilistica,(ritorno al Parnaso,il monte sacro di Apollo)con l'intento di reagire all'eccesso sentimentale del Romanticismo,negando
l'impegno sociale o politico del poeta ed esaltandone il riserbo e l'impersonalità;la poesia,insomma,doveva avere il solo scopo di perseguire la bellezza,di tendere e codificare il"bello stile".Paul Verlaine ne fece parte e nel 1866 compose sette poesie raccolte nei "Poèmes Saturniens"di cui propongo la lettura della nota poesia "Mon réve familier" (Il mio sogno familiare ), allo scopo di coglierne i tratti caratterizzanti parnassiani :

Io faccio spesso questo sogno strano e penetrante
d'una misteriosa donna, che amo, e che m'ama,
e ch'ogni volta non è mai sempre la stessa,
né mai del tutto un'altra, e m’ama e mi comprende.

Si, mi comprende, e il mio cuore, trasparente,
per lei sola, ah! cessa d’essere un problema
per lei sola, e il madore della mia livida fronte,
lei solo lo sa rinfrescare, piangendo.

È ella bruna, bionda o rossa ? — Io l'ignoro.
Il suo nome? Ricordo ch'è dolce e sonoro
come quello degli amanti dalla Vita esiliati.

Il suo sguardo è simile a quello delle statue,
e, la sua voce, lontana, calma, e grave, ha
il suono delle care voci ormai estinte.
(Paul Verlaine,1866)

(Delicatezza del ritmo,espressione di naturali sentimenti amorosi,struttura semplice che
danno della lirica un quadro di bellezza stilistica parnassiana)


 

Andava intanto affermandosi il Simbolismo, che prese coscienza di sé dal 1886 (anno del manifesto di Jean Moréas) al '900 e che si dimostrò essere un fenomeno letterario di ben più vasta scala collegandosi all'Impressionismo  nella pittura e all'Irrazionalismo nella filosofia.
Si trattava di una nuova maniera poetica e solo poetica,giacchè in esso fu realizzata la scissione tra poesia e narrativa,e  la cui diffusione segnò la fine del'età romantica.
Il Simbolismo rinunciava al carattere descrittivo e illustrativo della poesia tradizionale,privilegiava l'aspetto simbolistico dell'opera esaltando i lati più segreti e originali del poeta,una poesia che si appellava alla sua vita interiore e a quanto di più misterioso in essa risiede,utilizzando gli strumenti dell'intuizione e dell'immagine,rivolgendosi,di riflesso,alla sensibilità del lettore e non alla sua ragione e al suo intelletto.
Arthur Rimbaud ne personificò l'essenzialità; fu più originale e più potente di Verlaine e di Mallarmé, più libero dai condizionamenti del conformismo culturale borghese esprimendosi con durezza e alogicità;i suoi versi rivelavano spontaneità giovanile e una inconfondibile originalità,non dimentichiamo che stiamo parlando di un Rimbaud sedicenne,all'esordio della sua geniale produzione poetica,studente di liceo nella natia Charleville,dove il suo ingegno gli valse giudizi lusinghieri,premi e note di merito,nonché una rapida carriera scolastica.





Chi conosce già la sua vicenda umana,per averla studiata sui banchi di scuola o per averla approfondita in quanto amante della poesia e dell'arte in generale,ed é il mio caso,e volendo dare di essa una traccia completa,pur con i limiti di una conoscenza  autodidattica,non può non partecipare con un sentimento di intima comprensione e rimpianto alle sofferenze interiori del giovane Rimbaud e alle sue inquietudini che lo videro impegnato nella ricerca e conoscenza del proprio"Io"per cercare di collocarlo,non solo all'interno del suo nuovo mondo poetico,ma anche nella realtà del mondo fisico che lo circondava,dapprima, di quello ristretto della famiglia,della scuola,della chiesa e poi successivamente di quello più amplio della società parigina.
Egli ben presto manifestò il desiderio di rompere i rapporti con la famiglia e l'ambiente di Charleville,decise di affrancarsi dal cristianesimo dopo un periodo travagliato di continue contraddizioni;credeva  nel potere del cristianesimo ma decise di uscirne.
Nel 1871,anno in cui scrisse "Le bateau ivre", mise in atto la sua prima fuga a Parigi per condividere l'euforia  per la proclamazione della Repubblica
con la conseguente istituzione della "Comune";seguirono altri vagabondaggi nel Belgio fino a Bruxelles,ritornò a Parigi invitato da Paul Verlaine, entusiasta del lavoro poetico
del giovane, e da questi fu introdotto negli ambienti letterari,per lo più ostili verso i suoi eccessi lirici,iniziando  un periodo di vita sregolata fondata sul rapporto particolare
che si era venuto,intanto, a creare con Verlaine.Insieme continuarono i vagabondaggi ,che li videro soprattutto in Inghilterra e in Belgio,sono gli anni '72 e '73:del 1872,aveva 17 anni,è il celeberrimo sonetto:"Vocali",emblema del simbolismo,del 1873 è l'opera
"Illuninations"(prosa e poesia) e "Une Saison en Enfer"(prosa).
Poi avvenne la rotttura con Verlaine a cui fece seguito un ritiro a Roche presso una casa per ferie della famiglia dove compose le opere citate.Egli tentò di inserirsi nella società borghese,ma fu sempre dalla parte degli infelici ritrovandosi cosi solo,privo dell'affetto di una donna o di un qualsiasi compagno.

Il 1871 fu un anno importante poichè Rimbaud  tracciò,nella "Lettera del veggente",inviata il 15 maggio all'amico poeta Paul Démeny , i lineamenti della "(...letteratura nuova,distrusse in poche righe il passato letterario della Francia e del mondo;salvi solo i Greci dell'antichità.Ora bisogna instaurare una poesia nuova,fondata sull'assioma che "Io é un altro"...il nostro "Io"é ancora inesplorato,sepolto e confuso nell'inconscio e a lui bisogna ricorrere per ricongiungersi con "l'Intelligenza universale".Il primo studio dell'uomo che vuole essere poeta,prosegue il magister diciassettenne,é la conoscenza di se stesso.Sembra semplice.Ma si tratta di farsi un'anima mostruosa.Bisogna essere veggenti.Il poeta si fa veggente per mezzo di un lungo,immenso e ragionato sregolamento di tutti i sensi.Tutte le forme d'amore, di sofferenza,di follia;egli consuma in sè tutti i veleni per non conservarne che le quintessenze.E cosi arriva all'ignoto;e quand'anche,sgomento,finisse a perdere l'intelligenza delle sue visioni,egli le ha viste)"- (da:Storia della letteratura francese di Mario Bonfantini-Ed.Mondadori/pag.322)
Non si può non restare colpiti da un somma e rispettosa sensibilità,almeno per quanto mi riguarda,leggendo l'esposizione dei contenuti del suo geniale,precoce intelletto,soprattutto perchè si legge tra le righe una sofferenza predestinata: lui amava la sua poesia ma era consapevole,forse,che l'essere poeta veggente l'avrebbe portato verso la solitudine dell'ignoto,a percorrere un  cammino lungo lande solitarie e sconosciute dove "l'Io-poeta errante avrebbe presagito la nuova forma poetica e percepito le sue visioni,in un intreccio di suoni e di sensi,in un disordine dal quale sarebbe stato difficile uscire se non ritraducendo quel caos con la ragione.
Dibattuto,quindi,consunto da travolgenti contraddizioni e tra queste le antinomie fra sregolamento dei sensi e ragione,ribellione da una parte e la ragione dall'altra,libertà e civiltà,capi che non c'era via d'uscita se non quella della follia e cosi decise di rinunciare alla sua poesia,rinnegò il suo passato ponendo fine alla sua stagione poetica,i cui frutti restarono e restano per comprendere come la sua lirica sia stata una nuova forma di conoscenza tra ispirazione ed esaltata immaginazione.
La sua opera :
dal 1869 al 1872,dai quindici ai diciotto anni,scrisse  42 poesie,tra cui il celeberrimo poema "Le bateau ivre" e l'altrettanto celeberrima poesia "Vocali",raccolte sotto il titolo di "Premièrs vers"
nel 1873,scrisse "Illuminations"e "Une saison en Enfer".

Sopravvisse l'uomo Rimbaud impegnato a svolgere,dal 1874 al 1891, anno della sua morte,le più disparate attività da cui trarre i mezzi di sussistenza e in alcuni casi anche guadagni cospicui come accadde
nel 1886/87 quando,in Africa, organizzò un traffico di armi per conto del Ras Menelik d'Abissinia.
Dette lezioni di francese in Inghilterra,fu precettore a Stoccarda,volontario nell'esercito coloniale olandese da cui,una volta giunto a Batavia,disertò per rientrare in Europa;sul finire del 1876 riparti per l'Oriente alla volta di Aden e da qui in Abissinia,dove rimase per dieci anni.
Nel frattempo,nel 1886, fu pubblicata la raccolta di prose "Illuminations"che consolidò la sua nascente fama alla cui diffusione contribui Verlaine che tracciò del poeta,suo vecchio amico,un profilo nel 1883.
Il suo continuo vagabondare, secondo il mio parere, rivela la persistenza di quell'inquietudine esistenziale riflessa,ora,nel mondo fisico,e di cui non potè mai liberarsi, neanche dopo avere negato il suo passato di poeta veggente e che l'accompagnò fino alla morte, avvenuta nel 1891 a Marsiglia.

LA  poesia "Voyelles"  (Vocali)

(Tanto si è detto e scritto a commento di questo sonetto,studiosi,critici,scrittori di rilievo,interpretazioni tutte autorevoli e seducenti;il lettore può conoscerle e approfondirle leggendo testi specializzati.
Per quanto riguarda il mio modesto e autodidattico parere,posso dire semplicemente
che i versi sono coerenti con la trama simbolista di tutta l'opera di Rimbaud che essi
esprimono nella sua mente il legame tra immagine e fantasia,colore e suo significato simbolico.
Il Sonetto fu composto nel 1872:Rimbaud aveva 17 anni)

A nera, E bianca, I rossa, U verde,O blu: vocali,
io dirò un giorno le vostre segrete origini:
A, nero,corsetto villoso delle mosche lucenti
che ronzano intorno a crudeli fetori,

golfi d'ombra; E,candori di vapori e di tende,
lance di fieri ghiacciai,bianchi re,brividi d'umbelle;
I, porpora,souto di sangue,riso di belle labbra
nella collera o nelle ebrezze penitenti;

U, cicli, fremiti divini di mari verdi,
pace dei pascoli disseminati di animali,pace delle rughe
che l'alchimia scava nelle ampie fronti studiose;

O, Tromba suprema piena di stridori strani,
silenzi solcati dai Pianeti e dagli Angeli:
- O l'Omega e il raggio violetto dei Suoi Occhi !


 LA POESIA " LE BATEAU IVRE"     (Il battello ebbro)

(Rimbaud s'identifica nel battello che compie un viaggio interiore,un'avventura spirituale,un conflitto contro l'esistenza stessa,in cui la violenza delle immagini
riflette la sua esperienza "veggente".
"Notevole è la maestria tecnica del verso,la forma sintattica del discorso e la padronanza dell'uso delle metafore".(giudizio tratto da "Rimbaud -Poesie/Newton Compton Editori")
Mentre scendevo il corso di fiumi impassibili,
Non mi sentii più trainato con le funi dell’alaggio:
Bersagliati i miei uomini da Pellerossa striduli,
Inchiodato nudo a variopinti pali l’equipaggio.

Non mi curavo dei carichi nella mia stiva,
Portassi tela di Fiandra oppur cotone inglese;
Mentre con la mia ciurma anche il chiasso moriva,
I Fiumi mi lasciarono andare alle mie discese.

Tra sciarbodii furiosi di maree, l’altro inverno,
Più sordo del cervel d’un bimbo, corsi a tentoni.
E le Penisole fluttuanti in derive senza governo
Non subirono mai più trionfali scrolloni.

La tempesta ha benedetto le mie sveglie marittime;
Più lieve d’un tappo danzai per dieci notti su onde
Che sono chiamate “eterne portatrici di vittime”,
Senza rimpiangere i fari e le loro insulse ronde.

Più dolce che le mele asprigne per un bambino,
L’acqua smeraldo penetrò nel mio scafo d’abete,
Lavando le tracce di vomito e le macchie di vino,
Sperdendo àncora e timone nell’azzurra quiete.

Da allora mi sono bagnato nel Poema del Mare,
Infuso d’astri e fatto lattescente, ho divorato
Ogni ceruleo verde, ove a volte vedi fluttuare,
Relitto pallido in estasi, un assorto annegato;

E ove, tingendo d’un tratto bluastre enfiagioni,
Per deliri e ritmi lenti nel rutilante calore,
Più forti dell’alcool, più vasti delle nostre canzoni,
Fermentano ancora i rossori amari dell’amore!

Conosco i cieli che esplodono in lampi, e le trombe
D’aria, e le risacche e le correnti e le sere;
Poi l’Alba eccitata come un popol di colombe,
E cose che l’uomo a volte crede di vedere.

Ho visto il sole basso, tinto di mistici orrori,
Illuminare certe fissità viola e persistenti,
Come attori d’antichi drammi, e ondosi umori
Portar via i loro brividi come scosse di battenti!

Ho sognato la notte verde di nevi abbagliate,
Che salendo lenta agli occhi dei distesi mari,
Baciava arterie di linfe mai prima osservate,
E la sveglia giallo-azzurra di fosforei cantari!

Per mesi ho seguito l’assalto del mare a uno scoglio,
Qual mandria di vacche isteriche, senza pensare
Che il grugno degli oceani in asmatico gorgoglio
Potesse sotto il piede di Maria farsi schiacciare.

Ho cozzato (pensate un po’!) in Floride di meraviglie,
Dove i fior d’occhi di pantera li distingui a stenti
Dalla pelle d’uomo! Poi arcobaleni tesi come briglie
Sotto la linea dei mari, verso glauchi armenti!

Ho visto fermentare enormi paludi, e reti
Dove un Leviatano intero marcisce tra le fratte,
E crolli d’acqua tra bonacce in lunghe quieti,
E lontananze vanire verso abissi in cateratte.

Ghiacciai, soli argento, flutti perla, cieli di braci,
Orridi relitti persi in fondo a golfi bruni,
Ove serpi giganti ròse da cimici rapaci
Cadono da contorti alberi tra neri profumi!

Da floreali spume erano le mie derive cullate,
Venti ineffabili m’alzavano in balzi volanti,
E avrei voluto mostrare ai fanciulli certe orate
D’acque azzurre, pesci d’oro, pesci cantanti!

A volte, martire stanco di poli e paralleli,
Il mare coi suoi singhiozzi addolciva il mio rollìo,
Sollevando ombre a ventose gialle in floreali steli.
E come donna in ginocchio, così restavo io…

Quasi isola, sballottando sui miei bordi i liquami
E gli strilli d’uccelli ciarloni con pupille chiare,
Io vogavo, quando attraverso i miei fragili fasciami
Vennero in me a ritroso annegati a riposare...

Ora, io, perso in una chioma di baie, battello
Gettato dal ciclone nell’etere senza volatili,
Carcassa ebbra d’acqua che nel suo mulinello
Non troveranno i Monitors né i velieri anseatici;

Io, sorto da brume viola, libero e vaporoso,
Che il cielo rosseggiante traversai come un muro,
e che porto (per i buoni poeti gouter gustoso)
Licheni di sole e moccio d’azzurro puro;

Io che corsi, schizzato di lunule elettriche,
Plancia folle, scortata da schiere di ippocampi,
Quando il luglio fa crollare di scosse epilettiche
I cieli d’un blu oltremare dentro a imbuti brucianti;

Io, che sentendo i gemiti dei Behemoth in calore
e dei densi Maestrom, a cinquanta leghe, fremetti;
Io, di immobilità celesti eterno tessitore,
Io rimpiango l’Europa dagli antichi parapetti.

Ho visto arcipelaghi siderali, isole di visibili
Con cieli deliranti aperti al navigatore!
È in tali notti abissali che tu dormi e ti esili,
O Milione d’uccelli d’oro, o futuro Vigore?

Ma troppo io ho pianto, è vero. L’Albe son strazianti,
Tutte le lune sono atroci e tutti i soli amari:
L’acre amore mi ha riempito di torpori ubriacanti.
Ah, scoppi la mia chiglia! Ch’io affondi nei mari!

Se desidero un poco d’acqua d’Europa, è quello
Della pozza nera e fredda in cui il ragazzo accucciato,
Con occhi tristi, fa andare il suo fragile battello,
Come farfalla di maggio nel tramonto profumato.

Onde, non posso più, pregno di vostri languori sottili,
Seguire la rotta dei portatori di cotone,
Né nuotar sotto gli occhi d’orribili pontili,
Né aver più l’orgoglio di bandiera e pennone


                                        _______________

scritto da Marco Buonarroti    (autore del blog)                 Riproduzione riservata

Riferimenti bibliografici:

-Mario Bonfantini "Storia della letteratura francese"Ed.Mondadori
-"Rimbaud-Poesie"Newton  Compton Editori
-

RUBRICA :"STORIA E LETTERATURA" (28 GIUGNO 1876 NASCEVA PIRANDELLO...)


IL 28 GIUGNO DEL 1876 NASCEVA AD AGRIGENTO IL GRANDE SCRITTORE E DRAMMATURGO ITALIANO LUIGI PIRANDELLO AL QUALE,NEL 1934, FU CONFERITO IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA.













Pirandello, Luigi (Girgenti, oggi Agrigento 1867 - Roma 1936), scrittore italiano, uno dei massimi drammaturghi del Novecento. Anche se il consenso della critica è sempre stato molto controverso (soprattutto in Italia), Pirandello è uno dei pochi scrittori italiani del XX secolo che abbia saputo conquistarsi una fama internazionale: non tanto per il premio Nobel (1934), quanto grazie allo straordinario numero di compagnie che ne mettono in scena i drammi in molti paesi del mondo.

Conseguì la laurea in filologia romanza all'Università di Bonn quindi si dedicò all'insegnamento della letteratura italiana, pubblicando nel 1894 le prime novelle, Amori senza amore. Nel 1901 pubblicò il suo primo romanzo, L'esclusa, che segna il passaggio dal modello narrativo verista allo stile 'umoristico', cioè a una caratteristica mescolanza di tragico e comico, che da quel momento avrebbe caratterizzato la produzione pirandelliana.

Al 1903/1904 risale  la stesura della sua migliore opera narrativa, il romanzo" Il fu Mattia Pascal" . A questo seguirono altri romanzi, tra i quali spiccano I vecchi e i giovani (1913) e Uno, nessuno e centomila (1925-1926), che rappresenta per molti aspetti una specie di consuntivo ideologico finale.

 Intorno al 1910 Pirandello si decise ad affrontare anche le scene. Opere teatrali:
 Pensaci, Giacomino! e Liolà (entrambi del 1916),
 Così è (se vi pare) (1917) e
Il giuoco delle parti (1918)

Il 1921 fu l'anno della fama pirandelliana, raggiunta con il dramma "Sei personaggi in cerca d'autore", opera che venne fischiata a Roma ma che poco tempo dopo ottenne a Milano uno strepitoso successo, che continuò in America e che continua tutt'ora.
Segui la tragedia Enrico IV che consacrò in modo definitivo Pirandello fra i massimi  drammaturghi mondiali.








     marco buonarroti

RUBRICA : " HANNO DETTO....SCRITTO.." ( GESU' DI NAZARETH





GESU' DI NAZARETH DISSE:
"Non giudicate, per non essere giudicati; perchè col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati.
Perchè osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio?
Come potrai dire al tuo fratello: permetti  che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell'occhio tuo c'è la trave? Ipocrita !, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello. 
(Matteo, 7)


marco buonarroti

RUBRICA : " HANNO DETTO ....SCRITTO.." (MAOMETTO)

La migliore elemosina è quella che quando la mano destra dà, la sinistra non lo sa.”
(Maometto)






Maometto, nome italianizzato di Muhammad o Mohammed (La Mecca 570 ca. - Medina 632), principale profeta dell’Islam, da talune fonti considerato il fondatore di questa religione, nonostante ciò sia una semplificazione da un punto di vista storico e religioso. In una prospettiva religiosa, l’Islam è per i musulmani monoteismo puro, fede nella dottrina dell’unicità di Dio che Allah ha rivelato all’umanità a partire dalla creazione per mezzo di numerosi profeti; da un punto di vista storico l’Islam, quale noi lo conosciamo, è una religione complessa e non va quindi intesa come opera di un singolo individuo.

marco buonarroti

domenica 24 giugno 2018

RUBRICA : " HANNO DETTO....SCRITTO" ( AGATHA CHRISTIE)

"Un archeologo e' il miglior marito che una donna possa avere: piu' lei diventa  vecchia, piu' lui s'interessa a lei. "





Christie, Agatha (Torquay, Devonshire, 15 sett 1891 - Wallingford, Oxford, 12 genn  1976), scrittrice britannica di romanzi gialli, contraddistinti da intrecci ben congegnati e ricchi di sorprese e dalla presenza di due originali figure di investigatori, Hercule Poirot e Miss Marple. Poirot è in particolare l'eroe della maggior parte delle sue opere, dal primo romanzo Poirot a Styles Court (1920) fino all'ultimo, Sipario (1975), nel quale il protagonista muore.
Dopo un primo matrimonio fallito, Agatha Christie sposò in seconde nozze un noto archeologo inglese e lo seguì costantemente nelle spedizioni in Iraq e in Siria, esperienze alle quali attinse per creare sfondi e atmosfere di alcuni suoi romanzi, come Non c'è più scampo (1930) e Assassinio sul Nilo (1937). Fra gli altri titoli meritano una segnalazione particolare L'assassinio di Roger Ackroyd (1926), Assassinio sull'Orient Express (1935) e Dieci piccoli indiani (1939).
Lavorò con successo anche per il teatro e il suo dramma Trappola per topi è in cartellone a Londra ininterrottamente dal 1952. Con lo pseudonimo di Mary Westmacott scrisse inoltre romanzi sentimentali. Dalle sue trame sono stati tratti numerosissimi film per il grande schermo e per la televisione.


marco buonarroti

RUBRICA : "PER NON DIMENTICARE" ( ERICH FROMM ....)



"In nome del progresso, l’uomo sta trasformando il mondo in un luogo fetido e  velenoso (e questa è “tutt’altro che” un’immagine simbolica). Sta inquinando l’aria, l’acqua, il suolo, gli animali… e se stesso, al punto che è legittimo domandarsi se, fra un centinaio d’anni, sarà ancora possibile vivere sulla terra"
(Erich Fromm, uno dei più grandi maestri contemporanei di scienze umane)









Fromm, Erich (Francoforte sul Meno, Germania 23 marzo 1900 - Locarno, Svizzera 18 marzo 1980), psicoanalista statunitense di origine tedesca. Dopo gli studi universitari e la formazione presso l'Istituto psicoanalitico di Berlino, Fromm collaborò con l'Istituto per la ricerca sociale di Francoforte, dove operarono anche Theodor Adorno e Max Horkheimer. Nel 1934, dopo l'avvento del nazismo, emigrò negli Stati Uniti.

Fromm sostenne che l'essere umano è profondamente influenzato dall’ambiente in cui vive, in quanto esiste una stretta correlazione tra personalità e cultura: scopo della psicoanalisi, quindi, è quello di favorire una comprensione critica dei valori della società in cui l'individuo è inserito. Con i suoi studi sull'aggressività e la distruttività umane, Fromm diede anche un notevole contributo all'analisi del comportamento di massa e delle origini del fascismo.

 

La società attuale, secondo Fromm, non facilita la realizzazione delle qualità umane autentiche. Oltre ai bisogni fisiologici, esistono cinque bisogni propriamente umani.
Il bisogno di relazioni, il primo tra questi, esprime l’esigenza essenziale per l’uomo di rapportarsi agli altri.
Il bisogno di trascendenza si riferisce alla tendenza umana ad andare oltre il limite, per realizzare un progetto creativo.
 Il bisogno di radicamento rappresenta il desiderio di far parte del mondo, da cui deriva il sentimento di fratellanza.
Il bisogno di identità induce l’uomo a differenziarsi rispetto al gruppo.
Esiste nell’uomo anche il bisogno di un sistema di orientamento, cioè di un quadro generale di riferimento in cui inserire la propria esperienza.



 
Fromm afferma che una società, com’è quella contemporanea, che non favorisce queste fondamentali aspirazioni dell’essere umano è una società malata. Nell’opera Avere o essere? (1976) mette in evidenza che l’uomo occidentale basa la propria identità sull’avere più che sull’essere, a causa dei falsi bisogni suscitati dal sistema economico. La psicoanalisi deve aiutare l’uomo a riconoscere i suoi bisogni autentici e a svilupparsi esprimendo la propria creatività.

Tra le sue altre opere si ricordano: Fuga dalla libertà (1941), Dalla parte dell'uomo (1947), L'arte di amare (1956), Anatomia della distruttività umana (1973).




 


 
 
Le immagini sono state tratte da Wikipedia.
 
marco buonarroti

venerdì 22 giugno 2018

RUBRICA : " QUESTO NOSTRO PIANETA"" :(LE SETTE MERAVIGLIE DEL MONDO...)

QUESTO NOSTRO PIANETA :
LE SETTE MERAVIGLIE DEL MONDO


Il Colosseo (Roma) :
L'anfiteatro Flavio di Roma fu voluto dall'imperatore Vespasiano che ne iniziò i lavori il 72/75 d.C. e venne inaugurato da Tito nell'80 d.C.
Il nome si affermò nel Medio Evo, derivato, forse, dal colosso di Nerone, una statua di 30 metri,posta nelle vicinanze.
Ospitava i combattimenti fra gladiatori e animali feroci.
Di forma ellittica con il diametro maggiore di 188 metri e quello minore di 156,poteva ospitare 50.000 spettatori.
I tre terremoti del 442, 508 e 841 d.C. danneggiarono la facciata in travertino.
Nel 1980 fu inserito dall'UNESCO nella lista dei Patrimoni dell'umanità









La grande muraglia cinese :
La Grande Muraglia cinese, estesa per circa 7200 km, è la più grande opera monumentale realizzata dall'uomo. Il suo tratto più lungo e più antico fu eretto per volere del primo imperatore Ch'in, Shi Huangdi (221-210 a.C.), per proteggere i confini settentrionali della Cina dalle invasioni di genti nomadi provenienti dal Nord.


 




La piramide di Chichén Itza (Messico) :
Chichén Itzá fu fondata dai maya nel VI secolo d.C. e conquistata in seguito dai toltechi. Tra gli edifici più rappresentativi si segnalano il Castillo, la piramide più alta e monumentale, il Caracol, probabilmente osservatorio astronomico, e il Tempio dei Guerrieri, le cui fiancate sono decorate da splendidi rilievi raffiguranti dei serpenti.







Il Cristo Redentore (Rio De Janeiro,Brasile) :
La statua sorge sulla sommità della montagna del Corcovado, a 700 metri dal livello del mare, è alta circa 40 metri e domina la baia di Rio de Janeiro.
Fu inaugurata nel 1931.






Machu Picchu  (Perù) :
Machu Picchu Roccaforte inca nelle Ande, a circa 80 km da Cuzco (Perù). Le rovine della città, situate a 2280 m d’altezza si estendono per 13 km2 e comprendono una serie di terrazze costruite intorno a una piazza centrale, collegate fra loro da numerose scalinate.
La città fu scoperta nel 1911 dallo statunitense Hiram Bingham; non se ne trova menzione negli scritti dei conquistadores spagnoli, ed è incerto il periodo in cui fu abitata. Bingham riteneva che Machu Picchu fosse l'ultimo rifugio degli inca fuggiti da Cuzco all'arrivo degli spagnoli, ma non vi sono elementi a conferma della sua ipotesi.






Petra (Giordania) :
Petra Antica città dell'attuale Giordania sudoccidentale, famosa per i suoi grandiosi resti di architettura rupestre. Il nome in greco significa 'città di pietra'. Tra il IV secolo a.C. e il II d.C. fu la capitale dei nabatei e compare nella Bibbia come Sela (2 Re 14:7
Il sito, scoperto nel 1812 dall'esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt. Nel 1985 Petra fu iscritta nella lista dei World Heritage Sites dell’UNESCO.







Taj Mahal (Agra, India) :

Taj Mahal, Agra (India) Famoso monumento antico dell'India, situato ad Agra, splendido esempio dell’arte Moghul. Fu edificato dall'imperatore Shah Jahan come mausoleo per la moglie Arjumand Banu Bagam, meglio nota come Mumtaz Mahal ('la preferita del Palazzo'). I lavori per la costruzione durarono oltre vent'anni (1631-1653) e richiesero l’opera di circa 20.000 uomini.





Annotazione :
Questi sette siti sono il risultato di un referendum mondiale indetto durante le Olimpiadi di Sydney dell'anno 2000 da Bernard Weber;esso si è svolto tramite  Internet.
Le sette opere architettoniche sono state prescelte per mezzo di una ulteriore selezione tra le ventuno finaliste del referendum.

marco buonarroti

RUBRICA : " PER NON DIMENTICARE" :.( L'UNICEF CONTRO L'EGOISMO E LA MALVAGITA'...)

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UNICEF : "UNITED NATIONS CHILDREN'S FUND"

NESSUN COMMENTO, BASTA OSSERVARE...!




























Le foto sono state tratte da WIKIPEDIA

marco buonarroti

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"L'UNICEF"

UNICEF o United Nations Children's Fund (Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, originariamente United Nations Children’s Emergency Fund), organo sussidiario dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) creato per promuovere e tutelare il benessere dei bambini, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.

Istituito nel 1946 su deliberazione dell’Assemblea generale, l’UNICEF è gestito da un comitato esecutivo composto da 36 membri che determina le politiche di intervento, rivede i programmi, approva le spese, e in accordo con il segretario generale dell’ONU nomina il direttore esecutivo, il quale resta in carica per un quinquennio.

L’UNICEF, la cui sede centrale è a New York, conta oggi 126 uffici permanenti (Country Offices) distribuiti in 156 paesi in via di sviluppo, mentre una rete di 37 comitati nazionali dislocati nei paesi più industrializzati raccoglie fondi per il sostegno delle iniziative dell’agenzia. Finanziato interamente con offerte volontarie e contributi governativi, l’UNICEF concorda i propri interventi con le nazioni interessate e con tutti gli enti e le persone coinvolte, dalle agenzie governative alle organizzazioni non governative, dagli insegnanti, ai genitori, ai bambini. Più di 130 paesi ricevono oggi aiuti UNICEF per l’assistenza sanitaria, la nutrizione, l’istruzione e la realizzazione di programmi idrici e igienici.

Grazie a uno dei suoi più importanti programmi, l’UNICEF, in collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), ha vaccinato l’80% dei bambini del mondo contro la difterite, la varicella, la poliomielite, il tetano e la tubercolosi. L’UNICEF appoggia inoltre i programmi di lotta contro l’AIDS, poiché nel 1992 quasi un milione di bambini, perlopiù nati in Africa centrale e meridionale, è risultato affetto dal virus HIV sin dalla nascita. Nel 1965 l’UNICEF fu insignito del premio Nobel per la pace.


Le foto che seguono sono state tratte da WIKIPEDIA :
























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AIUTIAMO L'UNICEF !


Il valore di un uomo dovrebbe essere misurato in base a quanto dà e non in base a quanto è in grado di ricevere. Albert Einstein
                                                         

                                                                                                                                                                                                                                                                                            L'amore è come l'eco: regala quanto riceve!
Anonimo 





Avrai sempre quelle sole ricchezze che avrai donate.
Marziale 




     













Come arrivano lontano i raggi di una piccola candela, così splende una buona azione in un mondo malvagio.
William Shakespeare 


Le foto sono state tratte da WIKIPEDIA

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