Grecia in crisi guida l'Unione Europea per una presidenza di speranza
(Adnkronos)
ultimo aggiornamento: 01 gennaio, ore 11:50
Bruxelles - (Adnkronos) - Nei prossimi sei mesi, si legge sul sito della presidenza, la
Grecia lavorerà per "promuovere politiche e azioni per la crescita, per
combattere la disoccupazione, per promuovere la coesione economica e
sociale e le riforme strutturali"Bruxelles, 1 gen. (Adnkronos) - Crescita economica, coesione sociale e
revisione delle politiche migratorie. E' su questi temi, oltre che sul
completamento dell'Unione bancaria, che la Grecia in crisi lavorerà dal primo gennaio e per sei mesi come presidente di turno della Ue, raccogliendo il testimone dalla Lituania, per consegnarlo il primo luglio all'Italia.
In recessione profonda dal 2009, con il miraggio finalmente di una lieve ripresa nel 2014, sotto assistenza finanziaria dal 2010, la Grecia spera che l'anno che si apre sia quello della svolta. "Sarà una presidenza di speranza per un'Europa migliore", ha assicurato il premier greco Antonis Samaras, che lunedì, in un discorso alla nazione, si è anche detto sicuro che nel 2014 Atene potrà uscire dal programma di aiuti Ue-Fmi. Programma grazie al quale la Grecia ha ottenuto aiuti per 240 miliardi di euro, a prezzo di tagli, sacrifici, ricette lacrime e sangue che hanno esasperato la popolazione, vittima dell'austerity imposta in questi anni e della quale vede nella Germania la 'colpevole'. Non sarà dunque un caso che lunedì, a due giorni dall'inizio della presidenza, la residenza dell'ambasciatore tedesco ad Atene sia stata attaccata a colpi di kalashnikov.
"Nel 2014 la Grecia tornerà sui mercati e inizierà a essere
un Paese normale... Non ci sarà bisogno di nuovi prestiti e nuovi
accordi di salvataggio", ha garantito il primo ministro, che vorrebbe
emulare il successo irlandese, uscita nei giorni scorsi dal programma di
assistenza avviato a dicembre del 2010. Ma la Grecia non è l'Irlanda e
domina a Bruxelles come in altre capitali europee lo scetticismo sulla
reale capacità di Atene di farcela nei prossimi mesi. Resta infatti il
problema del 'buco' da 1,4 miliardi di euro nel bilancio del 2014
riscontrato dalla troika Ue-Bce-Fmi che dovrebbe tornare in Grecia a
metà del mese, il 13, per poter dare il via libera ad una nuova tranche
di aiuti a fine gennaio. Appuntamento al quale Atene vuole presentarsi
con tutte le carte in regola, in particolare anche per quanto riguarda
la riforma della pubblica amministrazione, che, secondo i negoziatori
della troika, procede con eccessiva lentezza.
Senza dimenticare gli altri numeri che pesano sulla ripresa della Grecia: un debito pubblico che si avvicina al 170% del Pil e una disoccupazione che ad agosto era del 27,3% (del 58% quella dei giovani sotto i 25 anni). "La Grecia non può avere la presidenza dell'Ue e avere questioni non risolte con la troika - ha ammesso il ministro delle Finanze Yannis Stournaras - Cercheremo di fare progressi sull'Unione bancaria e qualcuno non sarà d'accordo e solleverà il tema dei nostri negoziati con la troika". Lo scetticismo sul futuro e sulla prossima presidenza greca dell'Ue - la quinta, dal suo ingresso nell'Unione nel 1981 - non coinvolge soltanto alcuni Paesi del Nord Europa (due deputati tedeschi si sono chiesti perché la Grecia in crisi debba spendere 50 milioni di euro per la presidenza Ue) ma la stessa opinione pubblica greca. Secondo Eurobarometro, solo il 29% dei greci è ottimista sul futuro dell'Unione e appena il 13% ritiene che la sua voce sia ascoltata a Bruxelles. Resta, invece, popolare l'euro: il 62% continua ad essere favorevole alla moneta unica.
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Annotazione : (a cura dell'autore del blog)
Unione Europea
o UE Organizzazione sovranazionale europea,
volta a rafforzare l’integrazione e la cooperazione tra i paesi membri. L’UE (la
cui vicenda ebbe inizio nel 1951, con la creazione della Comunità europea
del carbone e dell’acciaio) nacque il 1° novembre 1993, con la ratifica
del trattato di Maastricht, dalla trasformazione della Comunità
Europea.
Stati membri dell’Unione Europea
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Nel 2004, con l’ingresso di dieci nuovi paesi
(in gran parte dell’ex blocco orientale comunista) i membri
dell’Unione Europea diventarono venticinque: Austria,
Belgio, Cipro, Danimarca,
Estonia, Finlandia, Francia,
Germania, Grecia, Irlanda,
Italia, Lettonia, Lituania,
Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi,
Polonia, Portogallo, Regno Unito,
Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca,
Slovenia, Spagna, Svezia e
Ungheria. A questi si sono aggiunti, il 1° gennaio 2007, la
Bulgaria e la Romania.
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