giovedì 22 maggio 2014

LETTERATURA :"OSCAR WILDE.....ALL'ASTA...."

Oscar Wilde, all’asta rara copia della commedia teatrale ‘L’importanza di chiamarsi Ernesto’

 Articolo pubblicato il: 18/05/2014

Va all’asta una rarissima copia della prima edizione a stampa della commedia teatrale ‘L’importanza di chiamarsi Ernesto’ di Oscar Wilde (1854-1900), con una dedica autografa dell’autore: si tratta dell’esemplare che lo scrittore irlandese regalò al direttore del carcere inglese di Reading, dove scontò la condanna per sodomia.
Il volume sarà battuto a Londra dalla casa d’aste Bonhams il 18 giugno con una stima di 60mila sterline, ma gli specialisti prevedono un prezzo finale assai più alto data la rarità del cimelio. Si tratta infatti della copia numero 13 della prima edizione, tirata in soli cento esemplari.



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Annotazione :                     (a cura dell'autore del blog)




Wilde, Oscar (Dublino 1854 - Parigi 1900), scrittore irlandese, uno dei maggiori esponenti del decadentismo.

 

Dopo gli studi classici al Trinity College di Dublino, Wilde frequentò l'università di Oxford.
Spirito eccentrico e dandy di rara eleganza, cominciò a far parlare di sé negli ambienti mondani e fu preso di mira dalla rivista umoristica 'Punch', che ne mise in ridicolo vezzi e atteggiamenti. Per il suo acume e il fascino della sua conversazione brillante, ebbe tuttavia anche numerosi estimatori.


Alla pubblicazione del primo volume di poesie nel 1881, seguì un fortunato ciclo di conferenze negli Stati Uniti. Tornato in Inghilterra, Wilde si stabilì a Londra e nel 1884 sposò una facoltosa irlandese, dalla quale ebbe due figli. Nel 1895, all'apice della carriera, fu al centro di uno dei processi più chiacchierati del secolo, quello che lo vide imputato di sodomia, uno scandalo senza pari nell'Inghilterra vittoriana. Condannato a due anni di lavori forzati, ne uscì finanziariamente rovinato e psicologicamente provato. Trascorse gli ultimi anni della vita a Parigi sotto falso nome (Sebastian Melmoth) e, poco prima della morte, avvenuta per meningite, si convertì al cattolicesimo.

Al primo periodo della sua attività di scrittore  appartengono due volumi di fiabe scritte per i figli (Il principe felice, 1888; La casa dei melograni, 1891) e la raccolta di racconti Il delitto di lord Arthur Savile (1891).
Il suo unico romanzo, Il ritratto di Dorian Gray (1891), è una storia melodrammatica di decadenza morale che si distingue per il brillante stile epigrammatico. Wilde non risparmia al lettore alcun particolare del declino del protagonista verso un abisso di corruzione, ma il finale rivela una presa di posizione dell'autore contro la degradazione dell'individuo; ciononostante, la critica lo accusò di immoralità.

 Le opere teatrali più interessanti di Wilde sono le quattro commedie Il ventaglio di Lady Windermere (rappresentato per la prima volta nel 1892), Una donna senza importanza (1893), Un marito ideale (1895) e "L'importanza di chiamarsi Ernesto (1895)", tutte contraddistinte da efficaci e abili intrecci e dialoghi brillanti*.
Pur essendo privo di una  preparazione drammaturgica,Wilde dimostrò con queste opere un autentico talento naturale per la tecnica teatrale e una felice predisposizione alla farsa: le sue commedie sono ricche di trovate e paradossi divenuti celebri. A queste si contrappone Salomé, dramma serio sul tema della passione ossessiva, originariamente scritto in francese, che, censurato in patria, fu rappresentato a Parigi nel 1896, con l'interpretazione della celebre attrice Sarah Bernhardt. Nel 1905 il compositore tedesco Richard Strauss ne trasse l'opera omonima.

 Durante il periodo trascorso in carcere, Wilde compose l'epistola De Profundis (pubblicata postuma nel 1905), amara confessione delle sue colpe passate.
La ballata del carcere di Reading (1898) fu scritta dopo il ril consegnata alle stampe in forma anonima. Considerata il suo capolavoro poetico, essa descrive la crudezza della vita dei reclusi e la loro disperazione. Per molti anni ancora dopo la morte, la figura di Oscar Wilde dovette portare il marchio infamante impostole dal puritanesimo vittoriano.
(rif.to bibliografico "Microsoft Encarta")

Note :

*....."Nelle tre commedie che scrisse tra il 1892 e il 1895, Wilde infuse nella forma tradizionale (qui sta il segreto) il veleno antiborghese e l'arguzia inarrivabile degli aforismi e delle battute irridenti e paradossali per cui la sua conversazione andava famosa. "Ernesto" è poi un vero gioiello , che si stacca dalle commedie precedenti per la felicità inventiva con cui gli ingredienti tradizionali vengono messi al servizio di un disegno di grazia teatrale e linguistica stupefacente : l'arguzia fulminante e il ritmo incalzante del dialogo avvolgono la vicenda in un tessuto verbale ..........che veicola con suprema levità la satira più mordace della società vittoriana , del suo classismo, del suo retorico idealismo e di quel moralismo ipocrita di cui Wilde, di li a poco, fu tragicamente vittima".
(pag.277 di "Breve storia della letteratura inlese"di Paolo Bertinetti, Ed.Einaudi.)


marco buonarroti

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