venerdì 12 settembre 2014

RUBRICA :"HANNO DETTO..."2-(EINSTEIN)

1° Post del 06 settembre

Einstein, Albert (Ulma 1879 - Princeton, New Jersey 1955), fisico tedesco naturalizzato statunitense. Trascorse gli anni giovanili a Monaco, città nella quale la famiglia, di origine ebraica, possedeva una piccola azienda che produceva macchinari elettrici, e già da ragazzo mostrò una notevole predisposizione per la matematica.

Trasferitosi in Svizzera, concluse le scuole superiori ad Arrau e si iscrisse al Politecnico di Zurigo, dove si laureò nel 1900 in matematica e fisica.






Sulla Religione e Scienza, ha scritto: 

paragrafo 1 : Significato della vita

"Qual'è il senso della  nostra esistenza, qual'è il significato dell'esistenza di tutti gli esseri viventi in generale ? Il saper rispondere a una siffatta domanda significa avere sentimenti religiosi . Voi direte: ma ha dunque un senso porre questa domanda. Io vi rispondo : chiunque crede che la sua propria vita e quella di suoi simili sia priva di significato è non soltanto infelice, ma appena capace di vivere."  ( da " Come io vedo il mondo" di A.Einstein-Ed.Bottega del libro, Bologna)

Su un prossimo post il paragrafo 2 dal titolo Religiosità cosmica


marco buonarroti
                                                         =============

2° Post del 7 settembre

paragrafo 2 :  Religiosità cosmica 

"La più bella sensazione é il lato misterioso della vita. E' il sentimento profondo che si trova sempre nella culla dell'arte e della scienza pura. Chi non è più in grado di provare ne stupore ne sorpresa è per cosi dire morto; i suoi occhi sono spenti. L'impressione del misterioso , sia pure misto a timore . ha suscitato, tra l'altro, la religione.

Sapere che esiste qualcosa di impenetrabile, conoscere le manifestazioni dell'intelletto e della bellezza più luminosa...................questa conoscenza e questo sentimento, ecco la vera 
devozione : in questo senso, e soltanto in questo senso, io fra gli uomini più profondamente religiosi.

Non posso immaginarmi un Dio che ricompensa e che punisce l'oggetto della sua creazione, un Dio che soprattutto esercita la sua volontà nello stesso modo con cui l'esercitiamo su noi stessi.

Non voglio e non posso figurarmi un individuo che sopravviva alla sua morte corporale : quante anime deboli, per paura e per egoismo ridicolo, si nutrono di simili idee!

Mi basta sentire il mistero dell'eternità della vita, avere la coscienza e l'intuizione di ciò che è, lottare per afferrare una particella, anche piccolissima, dell'intelligenza che si manifesta nella natura.

Difficilmente troverete uno spirito profondo nell'indagine scientifica senza una sua caratteristica religiosità.
Ma questa religiosità si distingue da quella dell'uomo semplice : per quest'ultimo Dio è un essere da cui spera protezione e di cui teme il castigo, un essere col quale corrono, in una certa misura, relazioni personali per quanto rispettose esse siano :è un sentimento elevato della stessa natura dei rapporti fra figlio e padre. "
(da "Come io vedo il mondo"di A.Einstein -Ed.Bottega del libro,Bologna)

Su un prossimo post, il  pensiero di Einstein sulle" basi umane della morale "

marco buonarroti 

Nessun commento:

Posta un commento