CINEMA FRANCESE : IL 21 LUGLIO DI QUESTO ANNO E' MORTO IL REGISTA DENYS de LA PATALLIERE
Locandina del film: Un taxi per Tobruk
Il regista francese Denys de La Patellie're, autore di alcune delle piu' popolari pellicole francesi degli anni '50" e '60 e'morto il 21 luglio di quest'anno a Dinard, in Bretagna, all'eta' di 92 anni. Nella sua carriera ha piu' volte diretto, tra gli altri, Jean Gabin, Lino Ventura, Charles Aznavour, Louis de Fune's e Vittorio De Sica in film come 'Un taxi pour Tobrouk', 'Du rififi a' Paname', 'Le Tatoue'' o 'Les Grandes Familles' e 'Caroline cherie'. Per la televisione aveva diretto anche la miniserie 'Il Conte di Montecristo', tratta dal romanzo di Alexander Dumas.
Locandina del film: Un taxi per Tobruk
Il famoso e compianto attore Jean Gabin ( 1904/1976 )
Fernandel ( 1903/1971 )
L'attore francese Louis de Funes ( 1914/1983)
L 'attore francese Lino Ventura (1919/1987)
..........................e tanti altri ..........che hanno dato lustro al cinema francese degli anni '50 e '60.
Premesso che il cinema statunitense regna incontrastato dalla sommità dell'Olimpo artistico cinematografico, quello francese, per quanto mi riguarda, si colloca sicuramente allo stesso livello di quello inglese, : le sceneggiature sono caratterizzate da un'accorta aderenza alla realtà dell'azione cinematografica.
Gli interpreti s'immergono nei propri ruoli in modo eccezionalmente convincente tanto da indurre lo spettatore, come accade per quelli statunitensi, (maestri quest'ultimi), a vivere con loro, estraniandosi dal contesto fisico circostante, le vicende del film.
Artisti colti e preparati, provenienti dalle scuole di recitazionie e, soprattutto, non raccolti dai degradati show televisivi, o pubblicitari o da altre trasmissioni di basso avanspettacolo.
(Vedi il cinema italiano)
Le vicende umane narrate sono lo specchio della realtà e riflettono il gioco intrecciato dei sentimenti umani ,scevre da volgarità linguistiche fine a se stesse, ma sempre finalizzate a rappresentare il significato della realtà, storie sobrie e drammatiche, storie che riguardano lo svolgere del tempo odierno con i suoi momenti violenti, non privi della felicità conquistata, a volte a duro prezzo, ma pur sempre conquistata.
Marco Buonarroti
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