DA "MICROMEGA ON LINE"
GIUSEPPE GIULIETTI – Renzi risolverà il conflitto d’interessi?
Da qualche anno, ad ogni cambio di governo o di maggioranza, anche noi di articolo 21 ci ritroviamo a porre sempre la stessa domanda: Riusciranno almeno questa volta ad adeguare la normativa italiana, in materia di libertà dei media, agli standard internazionali?
Le risposte, sin qui, non sono mai arrivate, noi abbiamo perso la nostra battaglia, ma, soprattutto, l’Italia ha conquistato, in tutti i rapporti internazionali, una disonorevole maglia nera.
Dal momento che la speranza dovrebbe essere l’ultima a morire, le stesse domande le rivolgiamo ora a Matteo Renzi.
Berlusconi o non Berlusconi, l’Italia non ha voluto darsi una seria legge sul conflitto di interessi. Ci saranno ancora elezioni segnate dalla concentrazione di potere politico, media ed affari?
La legge Gasparri ha abolito sostanzialmente il tetto anti trust alterando l’intero mercato dei media, saranno ripristinate le norme cancellate?
Le Autorità di garanzia, il Consiglio di amministrazione della Rai e, ovviamente, la commissione parlamentare di vigilanza, sono espresse esclusivamente dai governi in carica e dalle forze politiche prevalenti, sarà posto fine e come a questo metodo?
In molte zone del paese i cronisti sono sottoposti e minacce, anche sotto la forma delle cosiddette querele temerarie diventate uno strumento per bloccare qualsiasi forma di inchiesta sugli affari più loschi.
Persino il relatore Onu sulla libertà dei media, Franck La Rue, ha incitato l’Italia ad adeguarsi, ad abrogare le vecchie normative, a rientrare subito negli standard internazionali.
Per ora le risposte, e non da oggi, non sono arrivate, qualsiasi riforma, persino la piú moderata , si é arenata davanti al cancelli della villa di Arcore e al perimetro del conflitto di interessi.
Questa volta cambierà qualcosa?
Attendiamo una risposta, senza illusione alcuna.
Giuseppe Giulietti
(11 dicembre 2013)
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