lunedì 10 febbraio 2014

"OLIMPIADI SOCHI//QUALI I COSTI ?"

Da "ArtcoloTre"quotidiano on line

Olimpiadi Sochi. Il dissidente Alexei Navalny svela i veri costi dei Giochi

Non sarebbero come detto da Putin, sei miliardi e mezzo di dollari, i soldi spesi per le Olimpiadi invernali di Sochi, ma addirittura 48,5 miliardi oltre il doppio delle Olimpiadi di Londra e dieci volte di più dei Giochi di Pechino.
Olimpiadi Sochi. Il dissidente Alexei Navalny svela i veri costi dei Giochi-Redazione- Alexei Navalny è una delle voci più autorevoli dell'opposizione russa e sul sito  Sochi.fbk.info ha già distribuito le sue personali medaglie olimpiche.
Il presidente Putin ha detto che il costo complessivo dei ventiduesimi Giochi Olimpici invernali non ha sforato il tetto delle previsioni di sette anni fa ossia sei miliardi e mezzo di dollari, ma secondo i calcoli fatti da Navalny non è vero. Anzi, sarebbero stati spesi ben 48,5 miliardi di dollari, di cui 1,6 sarebbero stati sborsati dai privati.
Vladimir Potanin, proprietario della compagnia Interros, si è piazzato primo nella categoria del finanziamento creativo. La banca pubblica Vnesheconombank gli avrebbe accordato, secondo Navalny, prestiti per 2,6 miliardi di dollari, ossia l’82 per cento del costo della stazione sciistica di Roza Khutor, dell’Università dell’Olimpiade e di un albergo.
La medaglia d’argento è andata ad Akhmed Bilatov, l’ex numero due del Comitato olimpico russo che assieme al fratello Magomed ha incassato 1,4 milioni di dollari solo per interessi di somme accordate da banche pubbliche. Assieme hanno realizzato il trampolino del salto e il Media Center e poi sono riparati all’estero dopo l’apertura di un’inchiesta a loro carico.
La graduatoria dell’accapparramento classico è capeggiata dall’influente oligarca Arkady Rotenberg, aggiudicandosi una ventina di opere per un valore di 6,9 miliardi di dollari.
La medaglia d’argento della categoria Navalny l’ha assegnata a pari merito a Vladimir Kostylev, Evgeniy Sur e a Gennady Timchenko; i primi due sono stati collocati da Forbes tra i 200 russi più ricchi. Nel 2008 hanno comprato il 67,4% della Millennium Bank, stabilendo un rapporto stretto con  Vladimir Yakunin, il presidente delle ferrovie russe, un manager che gode della fiducia e della considerazione di Putin. Da allora lavorano a ritmo sostenuto. La Most, una loro società, si è aggiudicata una buona fetta del boccone più succulento delle opere di Sochi, il collegamento ferroviario e stradale fra Adler, sede del villaggio olimpico, e Krasnaya Polyana, la stazione delle competizioni in quota, un lavoro da 8,7 miliardi di dollari.
Lo stato ha investito 25,1 miliardi di dollari. In questo pacchetto si sono segnalate due società pubbliche, le Ferrovie, con 7,6 miliardi, e Olympstroy, con 6,3 miliardi. Questo profluvio di denaro non è riuscito a far finire i lavori nei tempi previsti .I ritardi maggiori sono nel settore degli alberghi. Il Moscow Times racconta che il Sochi Plaza Hotel non potrà ospitare né i giornalisti né le delegazioni. La lobby è ancora un cantiere in piena attività. Il Grand Hyatt Regency non aprirà i battenti.

-9 febbraio 2014-

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