martedì 3 giugno 2014

LETTERATURA :"IL GRANDE POETA GIUSEPPE UNGARETTI..."

 A cura dell'autore del blog

Il primo giugno del 1970 moriva Giuseppe Ungaretti, "....una voce che, dopo Leopardi, più non si era udita cosi intensa e nuda in Italia"(Ravegnani, critico letterario e poeta)






 Ungaretti, Giuseppe (Alessandria d'Egitto 1888 - Milano 1970), poeta italiano, tra i protagonisti europei del rinnovamento delle forme poetiche nella prima metà del Novecento. Nato da genitori lucchesi emigrati in Nord Africa, dopo gli studi secondari si trasferì a Parigi. Qui, sulle orme dei decadenti francesi,di Rimbaud, di Apollinaire, di Mallarmè,esordi mirando alla poesia "pura",nelle forme che stavano tra l'impressionismo e il futurismo che rifuggivano da ogni modulo metrico e dichiaravano guerra alla punteggiatura.

Intanto s'avvicinava lo scoppio della prima guerra mondiale, e il giovane, tornato in Italia, andò in prima linea come soldato di fanteria prima sul Carso poi in Francia.
Da questa tremenda esperienza è uscita gran parte della sua opera poetica.

A Udine, nel 1916, uscì la prima raccolta di versi di Ungaretti, Il porto sepolto, primo nucleo di quella che poi sarebbe diventata Allegria di naufragi (1919), in seguito intitolata semplicemente L'allegria. Si tratta di una delle opere più importanti della poesia italiana del Novecento.

Nel 1919, dopo l'armistizio, Ungaretti tornò a Parigi, dove pubblicò i versi in francese di La guerre, quindi si trasferi a Roma dove prese a frequentare gli ambienti letterari che facevano capo al periodico "Italia letteraria"e intorno al suo nome e alla sua poesia sempre più si vennero accendendo le discussioni e le polemiche, specie quando comparve nel 1933 la raccolta di liriche "Sentimento del tempo" .
Ungaretti di tali furori polemici seppe prendere il meglio e l'utile a nutrimento della propria ricerca e della sua vita poetica.

Nel 1936 si trasferi in Brasile dove aveva avuto la cattedra di insegnante di lingua e letteratura italiana all'Università di San Paolo; tornò in Italia nel 1942 dedicandosi alle attività di giornalista, poeta e traduttore di testi poetici dall'Inglese, dallo spagnolo e dal russo.
 Insegnò letteratura italiana contemporanea a Roma.
 Intanto pubblicava le edizioni definitive dell'Allegria e di Sentimento del tempo, cui si aggiunsero Il dolore (1947), La terra promessa (1950), Taccuino del vecchio (1960).

Alcuni giudizi del critico Ravegnani sulla poesia di Ungaretti : "La sua suggestiva e quasi misteriosa novità non sta soltanto nella sapiente conquista di una elaborazione innovatrice del verso ma sempre più nella pienezza struggente di una "voce"umana, drammatica o addirittura tragica. Essa porta in sè, dalla grande tappa del Dolore (1947) in poi, il messaggio di un mondo che dall'uomo sale religiosamente al sopraumano, dov'è il regno assoluto della poesia, per il quale i poeti soffrono come uomini e gioiscono come idoli....."(pag 648 del testo "Cento scrittori del mondo moderno e contemporaneo" di Giacomo Spadafora-Ed.Palumbo)

(Un ricordo dell'autore del blog :
Mentre leggevo le parole del Ravegnani la mente girovagava lungo i sentieri della vicenda poetica e umana del giovane poeta francese Arthur Rimbaud : "i poeti soffrono come uomini e gioiscono come idoli", la struggente solitudine del dolore quando il poeta si fa veggente per la ricerca di verità.)

Due poesie di Ungaretti :

Natale

Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade.

Ho tanta
stanchezza 
sulle spalle.

Lasciatemi cosi
come una
cosa
posata

in un
angolo
e dimenticata
Qui 
non si sente
altro
che il caldo buono

Sto 
con le quattro 
capriole
di fumo
del focolare. 


La madre

E il cuore quando d'un ultimo battito
Avrà fatto cadere il muro d'ombra,
Per condurmi, Madre, sino al Signore,
Come una volta mi darai la mano.

In ginocchio, decisa, 
Sarai una statua davanti all'Eterno,
Come già ti vedeva
Quando eri ancora in vita.

Alzerai tremante le vecchie braccia,
Come quando spirasti
Dicendo: Mio Dio , eccomi.

E solo quando m'avrà perdonato,
Ti verrà desiderio di guardarmi.

Ricorderai d'avermi atteso tanto,
E avrai negli occhi un rapido sospiro.

(Riferimenti Bibliografici :
-Testo: "Cento scrittori del mondo moderno e contemporaneo" di Giacomo Spadafora-Editore Palumbo
-Microsoft Encarta



                                                    Ungaretti e Anna Magnani                                             




                                           Parco Ungaretti con la statua del poeta (Milano)



 marco buonarroti




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