mercoledì 17 luglio 2013

LETTERATURA:" CELEBRATO A RAVENNA IL SOMMO POETA"

Letteratura: a settembre Ravenna celebra il Sommo Poeta con 'Dante2021'

ultimo aggiornamento: 16 luglio, ore 15:18
Roma, 16 lug. (Adnkronos) - Dal 4 al 7 setembre al via a Ravenna la terza edizione di Dante2021, manifestazione voluta e promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna con la direzione scientifica dell'Accademia della Crusca di Firenze. Durante quei quattro giorni la manifestazione occupera' gli spazi danteschi della Citta' - dagli antichi Chiostri Francescani alla Piazza su cui dominava l'antico palazzo dei Da Polenta, entrambi a pochi passi dalla tomba di Dante - e proseguira' il percorso celebrativo in vista del settimo Centenario della morte del Sommo Poeta, con incontri, spettacoli e concerti accomunati sotto la citazione dantesca 'Di quella umile Italia' tratta dal primo canto dell''Inferno'.

Il progetto, che si sovrappone, rafforzandone le prospettive, alla candidatura di Ravenna Capitale europea della cultura, e' quest'anno incentrato particolarmente sul contributo determinante di Dante all'identita' della lingua e della cultura italiana, elemento fondamentale della stessa identita' culturale e morale dell'Europa. Ed e' proprio l'accezione 'morale' che vuol richiamare quell'umile che, nel I canto dell'Inferno, nel contesto della cosiddetta 'profezia del Veltro', rappresenta non solo una ripresa virgiliana e un omaggio del Poeta all'autore prediletto, ma anche l'esigenza di un rinnovato spirito etico che venga a liberare l'Italia dalla lupa della cupidigia e da tutti i vizi e peccati.

Gia' i piu' antichi commentatori danteschi avevano colto l'incremento metaforico messo in atto da Dante: l'umile Italia per cui sono morti nell''Eneide', nell'uno e nell'altro campo, teucri e latini, e' l'Italia misera, miseranda, decaduta, che deve essere liberata. Con altri interpreti abbiamo ritenuto possibile leggervi anche l'indicazione di un'altra Italia, per cui valga la pena di combattere: etica, virtuosa, spesso sofferente, semplice e non superba. Una qualita' che Dante, in altri contesti, attribuisce tanto a Beatrice (gia' nella 'Vita nuova') quanto alla Vergine nel XXXIII canto del Paradiso.
                          

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Annotazione fotografica:






                                             Tomba di Dante, in Ravenna



 

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