CARLO CORNAGLIA – La Balena bianca
Vede lungo il Cavaliere,
sembra fuori dal potere,
ma comanda come vuole
attrezzando le tagliole
dove il candido Pd
va a finire coi suoi sì.
L’aver Capo dello Stato,
Presidente del Senato,
nonché il prode premier Letta
al Pd dà l’etichetta
del partito che comanda.
Ma è soltanto propaganda,
la realtà più triste suona:
una rete lo imprigiona
manovrata con sapienza
da una coppia d’eccellenza:
Giorgio e Silvio, i pescatori
che il Pd voglion far fuori.
Nella rete i pesciolini
fanno i soliti casini
che fan da quando son nati,
gli uni contro gli altri armati.
Il compagno e il genuflesso
si accapiglian sul Congresso,
sulle norme e l’anti-Enrico:
“A novembre?” “E’ presto, amico!”
“Un altr’anno?” “Troppo tardi!”
“A dicembre?” “Se ben guardi,
vuol dir danneggiare Letta!”
“Ferma!” “Affretta!” “Corri!” “Aspetta!”
“La verifica…”, “Il tagliando…”,
“Il rimpasto…” “Adesso o quando?”
“La cabina di regia…”
son l’eterna liturgia
dei governi democristi.
A decine ne abbiam visti.
Parlan sempre dell’Agenda
che alla situazione orrenda
porrà fine quanto prima,
ma nessuno è così cima
da capir ch’è del caimano.
Tutti i giorni aizza Alfano
su Imu, Iva, meno tasse
pur se son vuote le casse.
La porcata del leghista
per il voto è ancora in pista
e nessun la cambierà.
La Costituzion sarà
non cambiata, ma stravolta
con azione disinvolta
e anticostituzionale,
ma il Pd non se ne cale.
E poi l’ultima follia:
lasciar che l’omofobia
resti nostro patrimonio
e non atto del demonio.
A veder quel che si vede
anche il più cretin si chiede:
“Ma il Pd dove sta andando?
E’ un partito ormai allo sbando?”
No, ha un progetto che lo ammalia:
riesumare per l’Italia
la Democrazia cristiana,
quella allegra carovana
con i preti ed i fascisti,
con i cattocomunisti
ed i vecchi liberali,
tutti insieme, tutti eguali,
tutti ladri e delinquenti,
tutti onesti ed ubbidienti,
tutti giudici e imputati.
I dc sono tornati!
Carlo Cornaglia
(24 luglio 2013)
sembra fuori dal potere,
ma comanda come vuole
attrezzando le tagliole
dove il candido Pd
va a finire coi suoi sì.
L’aver Capo dello Stato,
Presidente del Senato,
nonché il prode premier Letta
al Pd dà l’etichetta
del partito che comanda.
Ma è soltanto propaganda,
la realtà più triste suona:
una rete lo imprigiona
manovrata con sapienza
da una coppia d’eccellenza:
Giorgio e Silvio, i pescatori
che il Pd voglion far fuori.
Nella rete i pesciolini
fanno i soliti casini
che fan da quando son nati,
gli uni contro gli altri armati.
Il compagno e il genuflesso
si accapiglian sul Congresso,
sulle norme e l’anti-Enrico:
“A novembre?” “E’ presto, amico!”
“Un altr’anno?” “Troppo tardi!”
“A dicembre?” “Se ben guardi,
vuol dir danneggiare Letta!”
“Ferma!” “Affretta!” “Corri!” “Aspetta!”
“La verifica…”, “Il tagliando…”,
“Il rimpasto…” “Adesso o quando?”
“La cabina di regia…”
son l’eterna liturgia
dei governi democristi.
A decine ne abbiam visti.
Parlan sempre dell’Agenda
che alla situazione orrenda
porrà fine quanto prima,
ma nessuno è così cima
da capir ch’è del caimano.
Tutti i giorni aizza Alfano
su Imu, Iva, meno tasse
pur se son vuote le casse.
La porcata del leghista
per il voto è ancora in pista
e nessun la cambierà.
La Costituzion sarà
non cambiata, ma stravolta
con azione disinvolta
e anticostituzionale,
ma il Pd non se ne cale.
E poi l’ultima follia:
lasciar che l’omofobia
resti nostro patrimonio
e non atto del demonio.
A veder quel che si vede
anche il più cretin si chiede:
“Ma il Pd dove sta andando?
E’ un partito ormai allo sbando?”
No, ha un progetto che lo ammalia:
riesumare per l’Italia
la Democrazia cristiana,
quella allegra carovana
con i preti ed i fascisti,
con i cattocomunisti
ed i vecchi liberali,
tutti insieme, tutti eguali,
tutti ladri e delinquenti,
tutti onesti ed ubbidienti,
tutti giudici e imputati.
I dc sono tornati!
Carlo Cornaglia
(24 luglio 2013)
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