Brunetta attacca Grasso e Boldrini: "Lavorano per minoranze estremiste"
ultimo aggiornamento: 06 luglio, ore 21:13
Roma, 6 lug. - (Adnkronos) - Affondo del presidente dei deputati del Pdl contro i presidenti di Camera e Senato: "Rischiano di vanificare il cammino difficile ma produttivo che la grande coalizione di Letta e Alfano sta intraprendendo".
Roma, 6 lug. - (Adnkronos) - "Le presidenze delle due Camere sono oggi totalmente dissonanti rispetto al sentimento di una larghissima maggioranza, non solo del Parlamento ma dell'intero Paese. Rischiano di vanificare così il cammino difficile ma produttivo che la grande coalizione di Letta e Alfano sta intraprendendo. Non abbiamo certo bisogno di massimi rappresentanti delle istituzioni che lavorino per disegni organici a minoranze estremiste''. Lo dichiara il presidente dei deputati del Pdl, Renato Brunetta.
''Ci sono gesti che preoccupano. Nei giorni scorsi -ricorda Brunetta- il presidente Boldrini si è schierata senza nemmeno un velo di pudore dalla parte della Fiom rifiutando di incontrare non tanto l'ad di Fiat Marchionne, quanto la grandissima parte dei lavoratori di Val di Sangro, quasi che la cittadina presidente debba rispondere non al popolo italiano ma a Landini e Vendola''.
''Il presidente Grasso, a sua volta, domenica scorsa aveva di fatto preconizzato una nuova maggioranza sostenuta dai grillini, costringendo il capo dello Stato a riparare i danni minimizzando. In fondo capiamo Boldrini e Grasso: sono esito di un momento politico temerario, allorché Bersani coltivava sogni di maggioranze strampalate. Ma quella stagione è finita, ed è bene che la strana coppia recuperi il senso delle istituzioni e la finisca di coltivare velleità non in linea con il proprio compito di rappresentanza democratica", conclude Brunetta.
Parole alle quali Grasso, per bocca del suo portavoce, fa sapere di non voler rispondere, per non riaprire una polemica. Il portavoce della presidente della Camera, Roberto Natale, prende invece carta e penna e rispedisce al mittente le parole di Brunetta. Solo forzature polemiche (politiche o editoriali) possono leggere come scelta di parte, e non istituzionale, l'appello rivolto "al mondo sindacale e a quello imprenditoriale. Tutti siamo chiamati a sfide nuove", replica Natale con riferimento alla lettera inviata da Boldrini a Marchionne. Più duro il leader di Sel, Nichi Vendola: "Gli italiani sono orgogliosi di essere rappresentati da Pietro Grasso e Laura Boldrini. Invece si vergognano quando sono rappresentati da corrotti, evasori fiscali e amici di mafiosi".
Ma lo stesso Brunetta torna in serata sulla polemica e parla di questione politica ''gravissima'', con Boldrini che rivendica ''un'ideologia anticapitalista che fa paura. Fa paura a noi e manda messaggi negativi ai mercati, minando la credibilita' della grande coalizione di Letta e Alfano, quando ancora adesso viene spacciata per 'istituzionale' la scelta di non recarsi in Val di Sangro''. ''Sia chiaro. La totale dissonanza dei presidenti delle Camere rispetto alla grande maggioranza del Parlamento e del Paese -insiste Brunetta- non è una materia di polemica personale. La questione è politica e gravissima. E comprendo bene sia molto delicata proprio per gli alleati del Partito democratico, sui cui equilibri le mosse di Grasso e Boldrini vogliono di fatto incidere. Proprio per questo la questione va affrontata. Ne va del cammino di pacificazione intrapreso in questi primi mesi di legislatura".
Nessun commento:
Posta un commento