Caso Nsa, marcia indietro del 'Guardian'. Servizi italiani: "Una bufala"
ultimo aggiornamento: 30 giugno, ore 18:39
Londra - (Adnkronos) - Il 'Guardian' toglie dal sito le rivelazioni su un presunto accordo in base al quale sette paesi europei, fra cui l'Italia, forniscono informazioni su comunicazioni telefoniche e Internet alla National Security. Ue chiede chiarimenti a Washington. Datagate, rivelazione dello Spiegel "Spiate anche sedi Ue negli Usa" Biden all'Ecuador: "Non concedete asilo a Snowden". Il padre della 'talpa' tratta la resa: "E' pronto a tornare a certe condizioni"
Londra, 30 giu. - (Adnkronos) - Il Guardian/Observer ha rimosso dal suo sito le rivelazioni su un presunto accordo in base al quale sette paesi europei, fra cui l'Italia, forniscono informazioni su comunicazioni telefoniche e Internet alla National Security Agency (Nsa) americana. Il sito spiega che l'articolo è stato ritirato in attesa di ulteriori verifiche.
Secondo il quotidiano britannico Telegraph, il Guardian si è reso conto che la sua fonte, Wayne Madsen, è poco attendibile. Madsen, descritto dal Guardian come un ex agente dell'Nsa, è stato un sostenitore dei 'birther' (quelli che dicono che Barack Obama non può essere presidente perché sarebbe in realtà nato all'estero) ed ha affermato che il presidente americano è gay, due cose palesemente non vere. Secondo le sue rivelazioni, poi rimosse dal sito, i sette paesi ad avere accordi segreti per fornire dati alla Nsa erano: Gran Bretagna, Danimarca, Olanda, Francia, Germania, Spagna e Italia.
Sulla notizia della collaborazione italiana arriva da Roma la smentita dei servizi. ''Una bufala'', dicono alte fonti di intelligence all'Adnkronos riferendosi al presunto accordo in base al quale vengono fornite notizie su comunicazioni telefoniche e Internet alla National Security Agency. Come aveva già accertato una commissione ad hoc negli anni scorsi, ''non c'è in Italia un Grande Fratello che spia i cittadini e tratta i dati personali o che li mette a fattore comune. La cooperazione internazionale riguarda la protezione contro il terrorismo e la protezione dei contigenti militari, è una protezione molto specifica che riguarda in generale, come nel caso della Siria, scenari di crisi che possono produrre minacce contro i cittadini italiani''. ''Non sono in ballo trattazione di dati personali - rimarca il Comparto intelligence - In Italia c'è una legislazione molto chiara e stringente, esistono chiare responsabilità politiche e precisi controlli istituzionali. Non è pensabile, quindi, siglare o alimentare accordi che siano palesemente contrari alla legge nazionale e alla privacy dei cittadini che la legge tutela. Gli accordi servono per la protezione antiterrorismo.
La collaborazione - concludono i Servizi Segreti - è stata efficacissima in molte circostanza, come al tempo dell'operazione Nato in Libia, quando è servita a proteggere il Paese da possibili minacce conseguenti al suo collasso''.
Sul versante dello spionaggio ai danni della Ue da parte degli Usa invece è intervenuta la Commissione Europea ha chiesto spiegazioni immediate agli Stati Uniti dopo le notizie diffuse ieri sera dal settimanale tedesco Der Spiegel. "Abbiamo contattato immediatamente le autorità statunitensi a Washington- ha reso noto un portavoce della commissione a Bruxelles- ci hanno garantito che esamineranno la veridicità delle informazioni e ci comunicheranno il risultato". Secondo Der Spiegel, che cita un documento top secret del settembre 2010, la National Security Agency aveva piazzato microspie nelle rappresentanze diplomatiche dell'Ue presso gli Stati Uniti e l'Onu e si era inserita nella rete di computer delle due sedi. I servizi americani, aggiunge Der Spiegel, spiavano le comunicazioni anche del palazzo Justus Lipsius a Bruxelles, dove ha sede il Consiglio dei ministri dell'Ue. Qui i tecnici si erano accorti di strane interferenze nelle telefonate, alcune delle quali sembravano provenire dal quartiere generale della Nato a Evere, dove si trovano anche agenti dell'Nsa.
Infine Sabine Leutheusser-Schnarrenberger, ministro tedesco della Giustizia, ha paragonato le notizie sullo spionaggio dell'Nsa contro l'Unione europea ad un trattamento da "guerra fredda". "Se le notizie saranno confermate -ha detto il ministro a Berlino, citata su Bild - il caso ricorda l'approccio che si aveva con i nemici durante la guerra fredda".
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