Mediaset, il Pg: "Confermare la condanna a Silvio Berlusconi"
ultimo aggiornamento: 30 luglio, ore 20:57
Milano - (Adnkronos/Ign) - Per il procuratore generale va invece ridotta da 3 a 5 anni l'interdizione dai pubblici uffici per l'ex premier già condannato in Appello. La sentenza slitta a mercoledì o a giovedì. Dell'Utri: "Silvio è sereno, non lascerà l'Italia". Letta: "Non ho timori, lavoro al programma". Chiti avverte: "Se condannato, dal Pd sì a decadenza da senatore". Berlusconi: "Pronto ad andare in carcere". Poi smentisce l'intervista a 'Libero'
Roma, 30 lug. (Adnkronos) - Ancora un giorno con il fiato sospeso per la sentenza Mediaset sui diritti tv che vede tra gli imputati l'ex premier Silvio Berlusconi già condannato in appello a 4 anni e all’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici. E' possibile infatti che il verdetto arrivi nella serata di mercoledì. Anche se non è ancora detto che la decisione non possa subire uno slittamento ulteriore a giovedì. Quel che è certo è che mercoledì alle 9.30 davanti alla sezione feriale parleranno i sette avvocati difensori dei quattro imputati: Berlusconi e gli ex manager di Mediaset Frank Agrama, Gabriella Galetto e Daniele Lorenzano.
La difesa di Silvio Berlusconi punta "all'annullamento radicale" della sentenza. "Puntiamo all'annullamento radicale", ha spiegato l’avvocato Franco Coppi, ribadendo il concetto che Berlusconi non aveva cariche formali nella società all'epoca dei fatti in quanto rivestiva l'incarico di presidente del Consiglio.Intanto martedì la Procura generale della Cassazione ha chiesto di confermare la condanna per Berlusconi e gli altri imputati perché sono "presenti tutti gli elementi costitutivi del reato" di frode fiscale. Deve invece essere ricalcolata, secondo la pubblica accusa, l'interdizione dai pubblici uffici per Berlusconi che, come ha detto il Pg Antonello Mura, dovrebbe essere portata da 5 a 3 anni.
Introducendo la requisitoria Mura ha ricordato la "straordinarietà" del processo in corso e le conseguenti legittime "aspettative" assicurando che sarebbe stato "imparziale" e scevro "da pressioni esterne".
Detto questo, il Pg ha sottolineato che "il nostro è un ruolo di organo di giustizia avulso da pressioni esterne, espressione certamente di democrazia ma che sono e che devono rimanere estranee al processo". Mura ha anche sottolineato che sono "tecnicamente infondate" le ragioni addotte dall'ex presidente del Consiglio e dalla sua difesa a proposito del legittimo impedimento nell'ambito del processo sui diritti tv.
In particolare, la pubblica accusa ha fatto riferimento agli impegni elettorali accampati dalla difesa dell'ex premier e anche alla uveite che portò Berlusconi a farsi ricoverare.
Nel dettaglio, il sostituto procuratore generale ha fatto notare che anche in questo caso "doveva essere dimostrato l'assoluto impedimento a comparire in processo". A suo dire non è stata dimostrata "l'impossibilità assoluta" a prendere parte al processo. Bocciati anche gli impegni elettorali accampati dalla difesa di Berlusconi. "I difensori non hanno dimostrato di poter essere sostituiti per assoluta impossibilità".
Infine, il processo è stato "celebrato secondo le regole di legge", ha certificato il sostituto procuratore generale della Cassazione. In particolare terminando la parte processuale della requisitoria, la pubblica accusa di piazza Cavour ha registrato che il processo in corso in Cassazione può essere qualificato come "giusto processo, privo di vizi procedurali".
Intanto l'ex senatore del Pdl Marcello Dell'Utri che in giornata ha sentito al telefono Silvio Berlusconi, esclude che in caso di condanna possa lasciare l'Italia. "Berlusconi non è uno qualunque, lo potrei fare io, ma lui no", ha affermato. E garantisce: "È a casa sua a Roma, è tranquillo e sereno". Neppure lui si dice preoccupato: "Non capisco - ha detto - questa attesa spasmodica della stampa". Quanto alla possibilità di eventuali ripercussioni sul governo per l'ex senatore "sono tutte cose che non esistono”. Anche in caso di condanna, infatti secondo Dell'Utri Berlusconi potrebbe non chiudere con la politica. "Se vorrà fare il 'Grillo' della situazione - ha spiegato - lo potrà fare. Io non gli consiglio nulla. Di sicuro - ha concluso - è una persona che sente molto la responsabilità".
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