domenica 6 ottobre 2013

MUSICA ; "REQUIEM DI VERDI A LONGARONE"

Lirica: a Longarone il 'Requiem' di Verdi, ricordo solenne del disastro del Vajont

ultimo aggiornamento: 05 ottobre, ore 13:07   
Roma, 5 ott. (Adnkronos) - La musica ritorna sui luoghi del Vajont come la forma d'arte piu' adatta per celebrare il piu' grande 'disastro evitabile' nella storia della nostra Repubblica. Nel caso specifico si tratta della struggente e drammatica Messa di Requiem di Giuseppe Verdi eseguita dal Coro Lirico Aurea di Parma, diretto dal maestro Emiliano Esposito, e dall'Orchestra Sinfonica del Teatro 'Carlo Coccia' di Novara sotto la direzione del maestro Renato Beretta.

L'eccezionale evento culturale, a ingresso libero fino a esaurimento dei posti, offerto dalla Fondazione Cariverona, che si terra' domani, domenica 6 ottobre (inizio ore 18.30) nella Chiesa Arcipretale di Longarone (BL), organizzato dal Comune di Longarone in collaborazione con la Fondazione Vajont sotto la direzione artistica di Diego Mattiello, chiude il fitto programma di eventi celebrativi del weekend che raggiungono il culmine proprio nella giornata di domani con il convegno internazionale di Geologia e con la Giornata del Superstite del Vajont.
 
Le note dell'opera verdiana dello spaesamento dell'uomo di fronte alla morte varcheranno i confini di Longarone per raggiungere tutto il Nordest grazie alla messa in onda domenica sera (dalle ore 21) su Antenna Tre, canale 13 del digitale terrestre e in streaming su t-vision.it. La scelta di eseguire la Messa di Requiem di Giuseppe Verdi, nella terra dove vennero strappate molte vite inermi e dove le cicatrici sono ancora evidenti, rappresenta un modo speciale e autentico, un gesto dovuto per ricordare e onorare la memoria di quanti hanno perso la vita in una tragedia causata dall'uomo.
 
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Annotazione:                                     ( a cura dell'autore del blog)






La sera del 9 ottobre 1963, una massa di oltre 270 milioni di metri cubi di roccia si staccò dal monte Toc e piombò nel bacino artificiale creato dallo sbarramento del Vajont, un affluente del Piave. L'impatto provocò una violenta scossa di terremoto e sollevò un'onda alta più di 100 metri, che prima spazzò le rive del bacino, cancellando decine di abitazioni, poi si impennò, scavalcando l'altissima diga. In capo a pochi minuti, preceduta da un boato e da un fortissimo vento, si abbatté con violenza sul sottostante paese di Longarone, spazzandolo via. Nella sciagura trovarono la morte circa duemila persone; molti corpi non vennero mai ritrovati. La tragedia del Vajont non fu dovuta al caso, ma a uno sciagurato connubio di interessi economici, di ambizioni professionali e di negligenze burocratiche, che fece sì che fossero ignorati non solo i timori della popolazione locale, ma anche alcuni allarmanti studi geologici. Sulla lunga e intricata vicenda la giornalista Tina Merlin scrisse il libro Vajont 1963. La costruzione di una catastrofe.


marco buonarroti

 
 

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