sabato 9 novembre 2013

ATTUALITA' E CULTURA :"IL CHELSEA HOTEL DI NEW YORK"

Cultura: il 'Chelsea Hotel' di Dylan e Kerouac dal palcoscenico a un cofanetto

ultimo aggiornamento: 07 novembre, ore 17:46

Roma, 7 nov.(Adnkronos) - Un luogo magico dove si sono incrociati destini e dove si sono consumate vicende al limite del possibile. O, per dirla con le parole del giornalista Massimo Cotto, "un gigantesco affresco di un mondo che non c'è più". Un vero tempio dell'arte, dal quale sono passati i protagonisti della scena musicale, letteraria e culturale del Novecento, che conserva la memoria di grandi genii come Bob Dylan o Jack Kerouac, che vi hanno soggiornato gratis. Il Chelsea Hotel di New York non è stato soltanto uno dei tanti alberghi del quartiere bohemien della Grande Mela. E' stato un 'rifugio' per artisti che, tra le sue mura, hanno dato vita alle loro creazioni più affascinanti. A fare rivivere il mito, ci pensa ora il libro-Cd 'Chelsea Hotel' di Massimo Cotto, Mauro Ermanno Giovanardi e Matteo Curallo, realizzato da 'Produzioni Fuorivia' e distribuito da Egea Music.
Il cofanetto, con due Cd, trae spunto dall'omonimo spettacolo teatrale, arrivato alla sua terza stagione, che ha visto sul palco, in veste di narratore, proprio Massimo Cotto, voce storica delle radio italiane, accompagnato dal cantante Mauro Ermanno Giovanardi, il Joe dei 'La Crus', interprete di 'Io confesso', successo di Sanremo 2011, e dal chitarrista e pianista Matteo Curallo. Un progetto che coniuga parole e musiche, ora ospitato nell'iniziativa targata Egea Music. Il Chelsea Hotel, racconta all'Adnkronos Cotto, è "un gigantesco affresco di un mondo antico che non esiste più. In quegli anni tutto era davvero possibile. Era possibile, fuor di retorica, vivere di arte e di musica. Il Chelsea Hotel era un luogo d'incontro bellissimo di musicisti, scrittori, registi e commediografi, dove poteva succedere tutto e il contrario di tutto". Nelle stanze del Chelsea Hotel, tanto per fare qualche esempio, Bob Dylan, che aveva 'rubato' il nome al poeta Dylan Thomas a sua volta collassato nella stanza 205 dell'hotel, scrisse le sue canzoni più belle. Lo scrittore Jack Kerouac scrisse in una stanza dell'albergo, in soli tre giorni ed imbottito di Dexedrina, la prima stesura del suo capolavoro 'Sulla strada'. Un lavoro realizzato, ricorda Cotto, "direttamente sulla carta igienica". Arthur Clark, inoltre, scrisse qui il romanzo '2001 Odissea nello Spazio'. 


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Contributo fotografico :









marco buonarroti

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