sabato 9 novembre 2013

POLITICA :"DIMISSIONI CANCELLIERI"

Dal quotidiano indipendente e d'inchiesta on line "Articolo Tre"

Perchè Annamaria Cancellieri si deve dimettere? Perchè la vicenda è imbarazzante

ligresti-R.C.- Premesso che continuima a sostenere che le porte del carcere per Giulia Ligresti, affetta da disturbi del comportamento alimentare, non si sarebbero mai dovute aprire, nella vicenda ci sono parecchie circostanze che non quadrano.
 Mercoledì 17 luglio 2013 le porte del carcere si aprono per i Ligresti. Salvatore, il patriarca, rimane bloccato in casa ai domiciliari, nella sua Milano. La figlia Jonella, è obbligata a lasciare la stanza del Tanka village di Costa Rei per entrare in una cella di Bad'e carros.
La sorella Giulia viene reclusa nel penitenziario di Vercelli.
L'unico che riesce a sfuggire all'arresto è il fratello Paolo: miracolosamente da venti giorni è diventato cittadino elvetico.
Agenzie e tg parlano di falsi in bilancio, centinaia di milioni spariti e nascosti nei conti delle società di famiglia, investitori truffati e ingannati, risarcimenti ritardati all’inverosimile per mancanza di liquidità.
Nei quattordici falconi dell’inchiesta condotta dalla procura di Torino, c’è una sola dichiarazione di Salvatore Ligresti, significativa “Mi avvalgo della facoltà di non rispondere”.
Annamaria Cancellieri è amica di famiglia di lunga data dei Ligresti. Conosce Antonino, il fratello di Salvatore, dagli anni in cui lei era viceprefetto di Milano. Erano vicini di casa, sono diventati vicini di cordata se si crede a quel che ha raccontato don Salvatore ai pm di Milano: «Ho messo una buona parola per lei con Berlusconi perché rimanesse nell'incarico di prefetto che era in scadenza».
Il giorno in cui i magistrati firmano le ordinanze di custodia cautelare, 17 luglio 2013,  il ministro della Giustizia è alla Camera per riferire sull’affollamento delle carceri italiane. Cancellieri fornisce le cifre: «Al 30 giugno c'erano 66.028 detenuti a fronte di una capienza di 47.022». Poi difende la linea del governo: «Puntiamo a meccanismi di decarcerizzazione nei confronti di persone di ridotta pericolosità sociale».
Intanto le agenzie continuano a battere dispacci sui particolari della vicenda Ligresti. E qui l’anomalia: sono le 16 e 42 di quello stesso giorno che il Guardasigilli telefona alla compagna di Salvatore Ligresti, Gabriella Fragni, una telefonata non usuale, era parecchi tempo che le due donne non si sentivano. «Sono Annamaria,
sono mesi che ti voglio telefonare per dirti che ti voglio bene. Ho sempre detto: ora la vado a trovare, ora la vado a trovare. Ma poi non so manco come mi chiamo».
Gabriella Gragni è disperata, piange. Annamaria Cancellieri prova a consolarla «Ah senti, non è giusto, non è giusto, lo so».
Poi un’altra anomalia emerge dalle parole del ministro «Sono veramente dispiaciuta. Ma sono mesi che ti voglio… Poi ci sono state le vicende di Piergiorgio». L'amica capisce al volo e replica: «Anche io non ho mai chiamato perché mi veniva sempre in mente quel discorso che mi avevi fatto in cascina: "non sono contenta, non vorrei che ci andasse di mezzo la nostra amicizia"».
L’imbarazzo è dovuto al ruolo che Piergiorgio Peluso, figlio del ministro, ha avuto in FondiariaSai: smascherare i falsi in bilancio della famiglia Ligresti e la Cancellieri se ne cruccia  «Ah guarda, maledetto quel momento».

Quindi l’interessamento umanitario del ministro Cancellieri è avvenuto molto prima di quando si sia tentato di far credere. Poi la cronaca racconta dell’intervento a seguito della decisione del Gip di respingere l’istanza di scarcerazione, il 7 agosto, l’sms della Cancellieri ad Antonino Ligresti e la scarcerazione di Giulia, che sarebbe comunque avvenuta a seguito della decisione di patteggiare.


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Contributo fotografico :




marco buonarroti

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