Dopo avere visitato Villa Adriana nei pressi di Tivoli (Roma), ho avvertito il desiderio di conoscere un po'più da vicino l'imperatore Adriano che la fece costruire tra il 110 e il 135 d.C., rispolverando cosi nello stesso tempo gli studi giovanili di storia romana fatti sui banchi di scuola.
Mentre camminavo lungo i sentieri all'interno della Villa, indugiando di volta in volta ora davanti ad una statua, ora davanti ai reperti recentemente venuti alla luce, osservando le fontane dell'epoca attratto dallo zampillio dell'acqua, ammirando i ninfei*,tra questi il suggestivo Canopo ancora intatti nelle loro strutture originarie, scrutando l'interno di grotte misteriose tappezzate di umido e verde muschio e che dovevano essere state ambienti decorati e profumati, la mente prese a correre indietro nel tempo fino ai secoli che videro nascere Roma, che videro la sua crescita, il suo sviluppo, la Roma dei re, quella repubblicana e quella imperiale, le sue istituzioni giuridiche e politiche, l'organizzazione sociale, le guerre civili, la sua potenza militare, insomma una Roma che dopo avere conquistato la penisola italica conquistò i territori dell'attuale Europa, del Medio Oriente e del nord Africa.
La fantasia continuava a vagare dalla Britannia alla Gallia, dalla Germania alla Macedonia, dalla Bitinia alla Siria e ancora fino alla Mauritania chiudendo cosi il Mare Nostrum da tutta una serie di province e colonie; mi sembrava di vedere le legioni romane che avanzavano compatte sui terreni di battaglia con gli stendardi che svettavano verso il cielo mentre risuonava il rullo dei tamburi accompagnato dal calpestio cadenzato di migliaia di uomini ,... Gaio Mario, Cornelio Silla, Scipione l'African, Pompeo Magno, Giulio Cesare ...i loro comandanti.
La voce insistente della guida di Villa Adriana mi riportò alla realtà e mi apprestai a raggiungere il gruppo per proseguire la scoperta dei tesori della villa.
Le legioni romane
Le province dell'Impero Romano
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L'imperatore Adriano
Adriano, Publio Elio (Italica, Siviglia 76 d.C. - Baia 138), imperatore romano (117-138 d.C.). Esponente dell’aristocrazia provinciale romanizzata, Adriano sin da giovane si legò fortemente all’imperatore Traiano, del quale fu fidato amico (ne sposò nel 100 la pronipote Vibia Sabina) e stimato generale. Più volte console, assunse nel 112 la carica onorifica di arconte di Atene, ove soggiornò a lungo approfondendo la conoscenza della cultura greca. Divenne poi, intorno al 114, governatore della Siria, mansione assai delicata che lo coinvolse nelle guerre partiche di Traiano. Alla morte di quest’ultimo (117), Adriano venne proclamato imperatore dall'esercito, e in seguito confermato sul trono anche dal senato romano; ciò avvenne in conseguenza della sua adozione da parte dell’anziano Traiano, anche se dovette circolare la voce, probabilmente calunniosa, della falsità di quell’atto di adozione, considerato frutto degli intrighi dell’imperatrice Plotina.
Adriano ricevette dal suo predecessore un impero enormemente esteso, la cui difesa, soprattutto per quanto riguardava le aree più periferiche, era militarmente assai difficile ed economicamente troppo dispendiosa. Preferì dunque rinunciare alle fresche conquiste di Traiano in Oriente (Mesopotamia, Siria) e rendere nuovamente l’Armenia un regno vassallo, tornando così alla situazione dei tempi di Nerone. Anche in Britannia in seguito a una sconfitta militare (122), arretrò il confine della provincia romana, fortificandolo con il celebre vallo cosiddetto “di Adriano”**; simili forme di consolidamento dei confini avvennero anche lungo il limes*** renano e quello danubiano.
L’imperatore aveva dunque posto un freno all’espansionismo traianeo, preoccupandosi soprattutto di rendere sicuri i domini romani, ma anche di accrescere il ruolo delle province nell’ambito della vita dell’impero. Infatti Adriano non solo favorì le carriere politiche e amministrative dell’aristocrazia e dei ceti medi provinciali, ma volle egli stesso viaggiare e risiedere in molte località dell’impero, ove fece costruire splendidi monumenti e imponenti opere pubbliche: particolarmente lunghi i suoi soggiorni ad Atene (ove visse per più di due anni, dal 125 al 127) e nelle province orientali.
Considerato principe dall’indole pacifica, seppe tuttavia intervenire con energia in casi di pericolo: sedò infatti con durezza una rivolta di ebrei (132-135)******** che erano insorti contro le limitazioni religiose loro imposte, e trasformò la Giudea nella provincia di Siria e Palestina.
La politica di conciliazione con il senato voluta da Traiano, pur non essendo del tutto interrotta, trovò un ostacolo nell’istituzionalizzazione del concilium principis, che da consiglio “privato” di amici e confidenti dell’imperatore divenne un vero e proprio organo di governo, mal tollerato dalla vecchia aristocrazia. Adriano razionalizzò inoltre l’amministrazione della giustizia, e soprattutto riformò l’organizzazione finanziaria dello stato, costruendo una solida burocrazia statale, appartenente per lo più all’ordine equestre**** e operante sia in Italia che nelle province. Se da un lato, infatti, l’imperatore emanò un provvedimento di condono tributario per vecchi debiti, dall’altro lottò fieramente contro evasioni fiscali e sperperi di pubblico denaro, in una fase economica che cominciava a denunciare i sintomi della crisi del secolo successivo.
Adriano interruppe l’impressionante politica di spesa militare voluta da Traiano, ma non poté certo sottrarsi a tutte quelle forme ormai consolidate di intervento economico (sussidi ai giovani, donativi ai poveri) che, oltre a finalità sociali, rispondevano anche a esigenze propagandistiche, non meno degli spettacoli gladiatorii o delle opere pubbliche. A questo proposito, oltre a quelli che fece erigere nelle province, costruì a Roma numerosi monumenti, fra cui il Tempio di Venere e la Mole Adriana (il mausoleo nel quale fu sepolto), divenuta in seguito fortezza papale con il nome di Castel Sant'Angelo*****; curò inoltre il rifacimento del Pantheon******.
Negli ultimi anni Adriano visse fra Roma e Tivoli, dove aveva fatto costruire una magnifica residenza, la villa Adriana, le cui splendide decorazioni denunciano la passione del principe per l’arte greca ed egiziana e lo indicano come uomo di grande cultura: si circondò infatti di poeti, filosofi e artisti, e si dilettò pure a scrivere versi e prose in latino e in greco. Morì di malattia nel 138 a Baia, lasciando l’impero ad Antonino Pio, uno dei suoi principali consiglieri, da lui poco prima adottato; fu assai presto divinizzato.
La menzionata passione per la cultura greca e orientale, non sempre conforme ai dettami del mos maiorum*******, gli causò numerose antipatie presso i contemporanei, così come il carattere, che ci è tramandato come volubile e sospettoso. Tutto ciò non può però intaccare il giudizio storico sull’operato di Adriano, al quale va dato atto di aver saputo organizzare in maniera adeguata una realtà vasta come l’impero romano.
(Rif.bibl.Enciclopedia Encarta)
Note :
* Ninfeo :
Un ninfeo è in origine un edificio sacro a una ninfa (da qui il nome), in genere posto presso una fontana o sorgente d'acqua
Nella civiltà greco-romana con ninfeo si indicavano dei "luoghi d'acque", ossia strutture presentanti vasche e piante acquatiche.
** Vallo di Adriano
Fortificazione romana situata nell'Inghilterra settentrionale, che si estendeva originariamente per 117 km tra il Solway Firth a ovest e la foce del Tyne a est. Fatto costruire dall'imperatore Adriano intorno al 122 d.C. per proteggere il confine settentrionale della Britannia romana, nella sua forma definitiva il vallo raggiunse uno spessore di 2,4-3 m e una probabile altezza di 3,6-4,8 m. Castelli di sorveglianza furono costruiti a un miglio romano (1714 m) di distanza l'uno dall'altro, inframmezzati da torri di osservazione, mentre a intervalli di circa 11 km si ergevano forti in grado di contenere fino a 10.000 uomini. A ulteriore difesa, un muro correva parallelo sul lato sud e un fossato a nord (eccetto nei punti protetti naturalmente dalle rocce). Il vallo di Adriano fu oltrepassato dai pitti tre volte (intorno al 180, nel 297 e nel 367) e definitivamente abbandonato intorno al 400. Cospicue parti della poderosa fortificazione sono visibili ancora oggi.
(Rif.bibl.Enciclopedia Encarta)
*** Limes
dal latino : limes, mitis m., confine, sentiero, via...
**** Ordine equestre
Ordine, classe sociale dell'antica Roma basato sul censo, costituito dagli equites (dal latino eques, plurale equites, letteralmente "cavalieri")
***** Castel S.Angelo o Mole Adriana (Roma)
Iniziato dall'imperatore Adriano nel 125 quale suo mausoleo funebre, ispirandosi all'ormai completo mausoleo di Augusto, fu ultimato da Antonio Pio nel 139.
Fu trasformato in fortezza nel III secolo dall'imperatore Aureliano e fu poi adibito a carcere sotto Teodorico. Divenuto proprietà del Vaticano nel XIII secolo, il complesso architettonico divenne la principale fortezza papale e assunse il nome di Castel Sant'Angelo a seguito di una leggenda che narrava l'apparizione dell'Arcangelo Gabriele sopra il castello per annunciare la fine della peste a Roma nel 590.
****** Pantheon (Roma)
Tempio romano dedicato a tutte le divinità (dal greco pàntheion : "di tutti gli dei")
Fatto costruire da Marco Vipsiano Agrippa nel 27 a.C. presso le sue terme nel Campo Marzio a Roma, venne completamente rifatto dall imperatore Adriano nel II secolo d,C.
******* Mos maiorum
Il "mos maiorum" (dal latino mōs maiōrum, letteralmente «costume degli antenati») è il nucleo della morale tradizionale della civiltà romana.
******** Rivolta degli ebrei ( terza guerra giudaica)
La terza guerra giudaica, nota anche coma rivolta di Bar Kokheba,che si svolse tra 132 e il 135 d.C., fu l'ultima grande rivolta ebraica contro l'occupazione romana.
La ribellione scoppiò per due motivi: il diveto di circoncisione da parte dell'imperatore Adriano allo scopo di eliminare un costume, non solo giudaico, considerato barbaro e in contrasto con i canoni estetici adrianei e il secondo motivo quello di costruire una nuova città sulle rovine di Gerusalemme e
instaurarvi il culto di Giove .
(da Wikipedia)
A pag.256 del testo " Guida alla storia romana di Guido Clemente, ed.Mondadori "si legge:
"..La repressione fu durissima, con centinaia di migliaia di morti, e Gerusalemme ebbe la punizione di vedersi cambiare il nome in Elia Capitolina : da Caligola che aveva voluto le sue statue nelle sinagoghe, a Tito, a Domiziano (che aveva ripristinato una tassa sugli ebrei), i rapporti tra l'impero e la comunità ebraica conoscevano periodi di asprezza ricorrenti e non riuscivano a trovare un modus vivendi : l'impero, lo vedremo a proposito del cristianesimo, tollerava ogni religione che non ponesse problemi politici, ma non ammetteva il dissenso religioso quando assumeva connotazioni inassimilabili all'ideologia e alla prassi politica imperiale."
Ancora nella stessa pagina, in chiusura del capitolo su Adriano, si legge:
"Adriano fu certamente una delle personalità più interessanti nella lunga teoria degli imperatori, e rappresentò qualcosa di eccezionale per le sue scelte."
Gentili lettrici e lettori vogliate comunicarmi eventuali inesattezze od omissioni . Grazie
(marco.buonarroti@gmail.com)
Le immagini sono state tratte da Wikipedia
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marco buonarroti (miei nome e cognome autentici)
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