giovedì 31 ottobre 2013

CITAZIONE DI JOHN ADAMS


CITAZIONE :





Adams, John (Braintree, oggi Quincy, Massachusetts 1735-1826), secondo presidente (1797-1801) degli Stati Uniti d’America.




               
marco buonarroti

(8) NOBEL ITALIANI (1986) : "MEDICINA // RITA LEVI MONTALCINI"

IL PREMIO NOBEL PER LA MEDICINA, NEL 1986, FU ASSEGNATO A RITA LEVI MONTALCINI E ALLO STATUNITENSE STANLEY COHEN








Levi Montalcini, Rita (Torino 1909-Roma 2012), neurobiologa italiana.Nata in una famiglia ebrea, Rita Levi Montalcini decise all’età di venti anni di dedicarsi allo studio della medicina . Si iscrisse alla facoltà di Medicina e Chirurgia di Torino, presso la quale si laureò nel 1936. Quindi frequentò il corso triennale di specializzazione in neurologia e psichiatria.

Con la promulgazione delle leggi razziali, che fra l’altro impediva lo svolgimento della propria professione ai cittadini non-ariani, lasciò l’Italia e visse per qualche tempo a Bruxelles; quindi, di ritorno a Torino, decise con la sua famiglia di restare in Italia e di costruire un piccolo laboratorio di ricerca nella propria abitazione, nel quale effettuò studi su embrioni di pollo con l’aiuto di un altro scienziato, l’istologo Giuseppe Levi.

Nel 1943 l’invasione tedesca la costrinse ad abbandonare la città e a rifugiarsi a Firenze dove, nel 1944, con l’avanzare delle forze anglo-americane, la Levi Montalcini trovò modo di lavorare come medico in un campo di rifugiati.

Nel 1947 si trasferi a St Louis negli Stati Uniti, dove lavorò per trent'anni alla Washington University. Nel 1962 fondò un centro di ricerca a Roma e iniziò a lavorare tra questa città e St Louis. 

Negli anni Cinquanta scoprì, insieme a Stanley Cohen, il primo fattore di crescita dei tessuti animali: si trattava del Nerve Growth Factor (NGF) o fattore di crescita delle cellule nervose, che determina lo sviluppo e il processo di differenziamento di queste cellule. Per questo risultato, nel 1986 le fu conferito il premio Nobel per la fisiologia o la medicina, che condivise con Cohen.
marco buonarroti

mercoledì 30 ottobre 2013

ROMANIA: " ORRORE DEI BAMBINI CHE VIVONO NELLE FOGNE"

Dal quotidiano on line "Articolo tre"

L’orrore dei bambini che vivono nelle fogne di Bucarest

bambini nelle fogne Le fogne di Bucarest, simbolo del declino della dittatura comunista, teatro perfetto per scene di stupri, violenze, abuso di droghe, fame, freddo e malattie.
Dopo un po’ ci si abitua al tanfo insopportabile, ai topi e alla spazzatura, c’è chi da decenni ci abita, in quelle fogne. Soprattutto bambini, feriti, picchiati, violentati in quel mondo parallelo, con il buio a farla da padrone, interrotto solo dalla luce fioca delle candele.
Micaela e Marius ci vivono da decenni, da quando erano bambini, una generazione dimenticata nella Romania di Ceausescu. Adesso di anni ne hanno più di trenta. Figli di un regime che aveva proibito la contraccezione e l’aborto, che obbligava le donne a mettere al mondo almeno quattro figli, anche se poi non potevano mantenerli.
Tutto per accrescere la forza lavoro di un paese allo sfacelo, per dare slancio alla chimera rappresentata dallo sviluppo economico. Con la conseguenza che centinaia di bambini finirono per strada e per ripararsi e riscaldarsi si rifugiarono nelle fogne.
Sono passati dieci, vent’anni e niente è cambiato per i bambini delle fogne, nel frattempo sono diventati adulti e a loro volta hanno avuto dei figli. L’unica azione di contrasto del governo è consistito nel tentativo di bloccare gli accessi a quel mondo sotterraneo, non è servito a nulla.
Parliamo di una Nazione, la Romania, entrata a pieno titolo nell’Unione Europea, il cui unico interesse è evidentemente la spending  review, i conti pubblici, non certamente i bambini che vivono nelle fogne, che sniffano colla, carne che aspetta di essere venduta per alimentare il traffico d’organi.
Bambini che transitano da un inferno all’altro, scappano dagli orfanotrofi, volti smagriti, abiti sporchi e laceri, non parlano e non si aspettano nulla. Durante il giorno chiedono l’elemosina ai semafori, per resistere sniffano l’aurolac, la colla romena più economica, che distrugge polmoni e fegato, ma regala un po’ di stordimento.
Conoscono il nostro paese attraverso le terribili storie sulla tratta iniziata negli anni ottanta che, attraverso i Balcani, ha portato in Italia, prostitute minorenni e piccoli storpi da utilizzare come mendicanti.
Adesso le autorità  romene affermano che i bambini delle fogne non esistono più, che si tratta di una leggenda metropolitana, ma non è vero. Chi li ha cercati li ha trovati, li ha visti, ha toccato con mano quell’orrore.
La porta che spalanca quella città dolente sta dietro ad un grande centro commerciale, una montagnetta con buche e tombini dai quali ci si cala per entrare nei sotterranei. Tubi dell’acqua calda che riscaldano per quanto possibile gli inverni gelidi della città nascosta, ci si muove tra il putridume e liquidi viscidi e schifosi.
Bambini ovunque che giocano per terra, luce di candele e torce elettriche in mano a ragazze poco più che adolescenti. Coperte gettate per terra alla rinfusa, resti di scatolette e cibo avanzato, squittii che mettono i brividi.
Persone che non esistono, che non sono mai esistite, che non hanno una possibilità, una speranza, un sollievo se non quello di affondare il viso nella colla, fino a stordirsi e lentamente, ad uccidersi. Nessuna dignità per questi esseri umani spaventati e incattiviti, ai quali non interessa vivere e non hanno paura di morire.
Però nelle fogne si sentono al sicuro, si proteggono a vicenda, d’estate potrebbero dormire al fresco del parco, ma qualcuno di quelli che lo hanno fatto è stato trovato morto, privo di organi e non è una leggenda. Il traffico della carne viva costa poco e rende molto.
Quelli che rendono di più sono i bambini abili a rubare, le prostitute bambine e gli handicappati, soprattutto con malformazioni alle gambe, che li costringono a muoversi come cani, fanno più pena.
I più fortunati sono qui, ragazzini che annusano e barcollano.

Quanti sono, non è possibile saperlo. All’Unione Europea non interessa, i fantasmi in carne ed ossa non esistono.


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Contributo fotografico :              ( la fotografia è narrazione .......vedi i post di questo blog dal titolo
                                                   "Quando la fotografia è narrazione")

I bambini dell fogne di Bucarest:











        marco buonarroti

" ANCORA IL NOSTRO PIANETA"

IL NOSTRO PIANETA

https://www.youtube.com/watch?v=y7RNef2M6Zg
(clicca sul link, qui sopra riportato)


Accompagnati dalle note di "Somewhere in Time",di John Barry, osserviamo ancora una volta il nostro pianeta, affascinati dalla sua bellezza,non consapevoli della dissennata indifferenza difronte alla sistematica devastazione di esso a causa dell'inquinamento dell'atmosfera, dei mari, degli oceani, dell' incontrollata cementificazione,del surriscaldamento globale,dell'estinzione di animali,.....Siamo colpevoli di avere un   atteggiamento egoistico, attento solo al soddisfacimento del  desiderio edonistico di possedere beni  fallaci ed effimeri.


L'autore del brano musicale è John Barry,(1933/2011), è stato un compositore britannico, autore di colonne sonore cinematografiche .Ha vinto cinque Oscar, noto per avere composto la colonna sonora di dodici film della serie di James Bond.
Autore delle colonne sonore dei film "Balla coi lupi" , " La mia Africa", "Nata libera", " Il leone d'inverno"



marco buonarroti

"PER CONOSCERE E NON DIMENTICARE"

PER CONOSCERE E PER NON DIMENTICARE:



La follia e il delirio omicida dell'uomo :











L'egoismo del benessere, l'indifferenza del materialismo umano :










Dio ci perdoni ! 







Marco Buonarroti

martedì 29 ottobre 2013

"LA SOCIETA' OGGI:MORIRE DI OMOFOBIA"

Morire (di nuovo) di omofobia

 DA "IL FATTO QUOTIDIANO"


Il suicidio di un ragazzo di 21 anni, che decide di farla finita perché omosessuale in un Paese omofobo come il nostro, può dar corso a due tipi di reazioni,

La prima è la rassegnazione. E’ la posizione di chi pensa che, in fondo, di morti e di suicidi ce ne sono tanti e che l’omofobia esiste in ogni Paese, anche nei più avanzati, e che quindi vi è sempre una vittima del sistema. Chi la pensa così non ha difficoltà ad ammettere che il bullismo esiste e che è difficile contrastarlo, che la legge rappresenta sempre un’arma spuntata e che ciò che è necessario cambiare è la cultura. E farlo è estremamente difficile.

La seconda reazione la rabbia, ed è il genuino sentimento di chi è intimamente convinto che sia possibile cambiare, anche se chi è arrabbiato solitamente fa fatica ad individuare con lucidità gli strumenti per affrontare il problema.
La questione è in verità molto semplice, e la sua soluzione sta in una terza via: queste morti vanno evitate.
E l’unico modo per evitare di vedere giovani o adolescenti morire è diffondere e difendere una cultura più inclusiva. Una cultura che prevenga e combatta le discriminazioni e garantisca la piena parità dei diritti.
L’art. 31 della nostra Costituzione dice che la Repubblica “tutela … l’infanzia e la gioventù“. E quindi lo
Stato ha un obbligo di provvedere a che un giovane italiano non decida di morire e non si butti nel vuoto perché convinto di vivere in un Paese omofobo. Se la famiglia non riesce ad impedire tutto questo, deve farsene in qualche modo carico la società civile, e lo Stato. E quest’ultimo deve anzitutto smettere di fornire appoggio a gruppi, convegni o conferenze che diffondono messaggi sbagliati, discriminatori e violenti nei confronti dell’omosessualità.

La scorsa settimana si è tenuto a Milano il convegno dal titolo “Ideologia del gender: quali ricadute per la famiglia“, organizzato da varie associazioni confessionalmente (e ideologicamente orientate). Chi ha potuto partecipare ha sentito dire senza mezzi termini che gli omosessuali sono pedofili, che l’omosessualità è una devianza da un comportamento “normale” e che il leader da imitare per affrontare la questione è Vladimir Putin. Il tutto, apparentemente, sotto gli applausi scroscianti degli spettatori. E’ stato invocato un intervento del legislatore contro i comportamenti omosessuali, e l’omosessualità è stata paragonata alle pulsioni sessuali verso i morti, verso gli animali, verso gli oggetti e verso i bambini.
Tu, omosessuale, sei un criminale e/o un malato! Questo era il messaggio.

E’ triste vedere come dei cattolici (mi limito ad una parte di essi, anche se a me piacerebbe molto vedere anche gli altri di tanto in tanto) o comunque delle persone con forte sentimento religioso non si rendano conto di come questi loro messaggi brutali, metodologicamente errati e contenutisticamente aberranti, stritolino la vita delle persone, impediscano loro di vivere la loro condizione con serenità e, molte volte, spingano dei giovani a togliersi la vita. E come pure l’appoggio finanziario ottenuto dallo Stato rappresenti davvero un attacco alla civilità e alla democrazia, quando ad essere presa di mira è una minoranza statisticamente rilevante e attiva nell’agone politico.
Si dirà che il ragazzo che si è suicidato a Roma, e gli altri due prima di lui – e tutti quei giovani gay e quelle giovani lesbiche che ogni volta che varcano la soglia di casa o di scuola stringono i pugni e i denti per fare i conti con una situazione che non hanno cercato, che non hanno voluto – era emotivamente fragile, magari con qualche altra motivazione, e via dicendo.

La verità è che ogni morte per omofobia è un j’accuse diretto e senza appello non per chi, pur impegnandosi, sente di aver fatto poco per diffondere e difendere una cultura più inclusiva, ma per chi, proclamandosi portatore di verità assolute e non negoziabili, ha perso il contatto con la realtà, con il prossimo, e con la sua missione nel mondo, e non si smuove di un millimetro dalle proprie convinzioni neppure di fronte a una morte atroce come quella di un ragazzo di 21 anni che non ce la faceva più.
Tutte queste persone hanno la piena responsabilità di quella parte dell’Italia di oggi, omofoba e razzista, che condanna a morte un giovane perché gay.

       
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Contributo fotografico:                         ( a cura dell'autore di questo blog)          
                                    



  marco buonarroti

RAI :" VESPA/SEI MILIONI E MEZZO PER......"

DAL QUOTIDIANO "LIBERO ON LINE"

 Mamma Rai

Vespa, sei milioni e mezzo per la sua Porta a Porta

Repubblica svela le cifre del contratto: per le sue seconde serate su Rai Uno Bruno ha strappato ottime condizioni, ma almeno per lui la trasparenza vale

Le polemiche sui costi della tv di Stato hanno riempito le pagine dei giornali per giorni, oggi Repubblica tira fuori le cifre del contratto di un altro big Rai, Bruno Vespa. Porta a Porta, definita da molti la "terza camera", secondo i calcoli del quotidiano di Carlo De Benedetti è costata da settembre 2010 ad agosto 2013 "4 milioni e mezzo" escludendo, però, "un primo extra per le puntate di Porta a Porta — tutte già in palinsesto — oltre la centesima. In tre stagioni tv, queste puntate ulteriori (pagate ognuna 12 mila euro) procurano a Vespa un surplus di 901 mila euro”.
Strordinari - Tra puntate extra e speciali vari, Vespa è riuscito ad intascarsi "6 milioni e 320 mila euro lordi in tre anni" e secondo quanto dice Repubblica le stesse condizioni sarebbero alla base del rinnovo contrattuale del re della seconda serata di Rai Uno. Buon per lui che riesce a strappare tutto questo all'azienda, almeno il suo compenso è pubblico e Vespa non si è trincerato - come ad esempio Fabio Fazio - dietro un "no comment".

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    Annotazione :                            (a cura dell'autore del blog)

RAI : "IL POZZO DI S.PATRIZIO PER GLI INDECOROSI INSAZIABILI."

Quindi lo sperpero non è soltanto quello della casta politica, esso è diffuso  come la gramigna in tanti altri settori della società pubblica e privata,si anche quella privata perchè ostentare con sfacciataggine i  simboli della ricchezza esagerata, proventi milionari, è indice del più bieco egoismo nella contingente situazione in cui versa il paese.
Non si tratta,come recita stupidamente qualche politico,di un attacco preconcetto e indiscriminato contro la ricchezza,ne di predicare la volontà di combattere la povertà e non la ricchezza,ma si tratta di evidenziare il rapporto che esiste tra i due stati sociali:la povertà esiste perchè regna la disuguaglianza sostanziale nascosta nei sistemi di produzione,la povertà è anche causata, in Italia,dall'evasione fiscale e mi chiedo:chi evade?il povero ? gli evasori sono coloro che posseggono la ricchezza,non soltanto persone fisiche,ma anche grandi aziende,banche,società finanziarie e cosi via.
Tornando alla Rai,azienda pubblica,è necessario rivedere il meccanismo delle retribuzioni che non debbono essere legate alla pubblicità e quindi indirettamente agli indici di ascolto,cosa che è accettabile nelle televisioni private. 

Citazioni :              

I poveri, attraverso il canone o la pubblicità, pagano la televisione per vedere i ricchi che si divertono.
Carl William Brown

La televisione non ha un effetto deleterio soltanto per i ricchi e per chi facendola si arricchisce; tali individui infatti sono già sufficientemente deleteri di per sé stessi.
Carl William Brown

Una volta, i potenti, per sottomettere il popolo usavano la forza, le leggi e la religione; ora dispongono anche del calcio e della televisione.
Carl William Brown


La televisione ? Il potere ipnotico della stupidità.
Carl William Brown




marco buonarroti

MUSICA : " ADDIO A LOU REED POETA DEL ROCK"

Addio a Lou Reed, poeta del rock e leader dei Velvet Underground

Washington, 27 ott. (Adnkronos) - Il leggendario musicista e cantante rock Lou Reed è morto all'età di 71 anni. Lo scrive sul suo sito la rivista Rolling Stone. La causa della sua morte non è stata resa nota, ma la rivista ricorda che in maggio l'autore di "Walking on the wild side" si era sottoposto ad un trapianto di fegato. Il suo ingresso tra i pilastri del rock avviene con la fondazione dei Velvet Underground nel 1966, ma la sua carriera è proseguita come solista a partire dagli anni settanta. Il suo ultimo album, Lulu, in collaborazione con i Metallica, è uscito nell'ottobre 2011.


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Annotazione :




Reed  Lou, nome d’arte di Louis Alan Reed (Freeport, Long Island 1942), compositore e cantante rock statunitense. Dopo aver lasciato nel 1970 i Velvet Underground, di cui era stato il fondatore nel 1965 insieme a John Cale, Reed iniziò una carriera solistica che lo avrebbe consacrato come una delle grandi rockstar degli anni Settanta.




marco buonarroti

(7) NOBEL ITALIANI (1906) :"MEDICINA/ CAMILLO GOLGI"

IL PREMIO NOBEL PER LA MEDICINA NEL 1906 FU ASSEGNATO ALL'ITALIANO 
CAMILLO GOLGI E ALL'ISTOLOGO SPAGNOLO RAMON CAJAL

Golgi, Camillo (Corteno, Brescia 1844 - Pavia 1926), medico italiano. Seguendo le orme del padre, anch’esso medico, Golgi si laureò in medicina presso l’università di Pavia, nel 1865.




Dopo avere lavorato per breve tempo in un ospedale per il trattamento delle malattie mentali, in cui ebbe come maestro il medico Cesare Lombroso, si dedicò agli studi di anatomia microscopica. Nel 1873, quando esercitava la professione di medico in un ospedale ad Abbiategrasso, effettuò in un piccolo laboratorio un’importante scoperta: la messa a punto di una nuova tecnica di fissazione e colorazione delle cellule nervose, che egli sottoponeva alla cosiddetta reazione cromoargentica (in cui utilizzava bicromato di potassio e nitrato d’argento). Grazie ad essa, egli riuscì a evidenziare nitidamente al microscopio la struttura fine delle cellule nervose e dei loro prolungamenti.


Per le sue ricerche sui tessuti nervosi nel 1906 condivise il premio Nobel per la medicina o la fisiologia, con l’istologo Cajal.


        marco buonarroti

lunedì 28 ottobre 2013

"CITAZIONI IN CORNICE"

                 La vita è breve, non c'è il tempo di lasciare importanti parole non dette


                                               Non voglio  essere più solo




                              A volte odio la mia vita, ma soltanto qualche volta




                           Non lasciare che stupide cose interrompano la tua felicità



                                           La vita è troppo breve per aspettare




marco buonarroti         


MUSICA : "BOB DYLAN-BLOWIN' IN THE WIND"

BOB DYLAN E LUA SUA CANZONE "BLOWIN' IN THE WIND"
http://www.youtube.com/watch?v=IUX9IcSzHX0&feature=youtube_gdata&fs=1&autoplay=1
(Se vuoi ascoltarla clicca sul link qui sopra)

Non sono un pacifista fanatico che strumentalizza il pacifismo per ottenere consensi di matrice politica,credo, infatti, che la pace sia un bene prezioso di tutta l'umanità a prescindere dagli orientamenti politici personali.
Non voglio nemmeno riaprire una vecchia polemica degli anni sessanta,quando il pacifismo era invocato nelle piazze per esprimere il dissenso ideologico nei confronti degli Stati Uniti presi di mira,quali gli unici  responsabili del turbamento della pace nel mondo,giudizio quanto mai superficiale e non rispondente alla realtà come poi  la Storia degli anni successivi ha dimostrato.
La pace è un bene insostituibile,tuttavia la storia dell'umanità sin dagli albori della vita sul nostro pianeta è stata una storia di guerre:"l'uomo-diceva Aristotele-è  un animale
politico",dedito ad acquisire potere e ricchezza e che in nome di ideologie politiche,religiose e razziste,ha sopraffatto altri uomini e altri popoli ragion per cui gli stati emergenti hanno dovuto attrezzarsi per difenderla istituendo propri  eserciti organizzati.
Questo non significa però che bisogna accettare passivamente l'ineluttabilità degli eventi bellici,è necessario quindi levare continuamente grida di dissenzo contro ogni sorta di soluzioni delle controversie fra stati e fra comunità che non siano quelle del confronto pacifico e del buon senso.

Nel 1965 mi trovavo negli Stati Uniti e mi capitava di assistere con un certa frequenza e con estrema commozione  alla partenza di tanti giovani americani per il Vietnam,muti e obbedienti, coraggiosi e ricchi di quella stessa convinzione interiore che decenni prima aveva accompagnato altri ragazzi americani in partenza per  i fronti della seconda guerra mondiale sparsi nell'Europa e nel Pacifico.

Ricordo la voce di Bob Dylan che sulle note della sua canzone "Blowin' in the Wind"
diffusa da un vecchio jukebox,ci invitava "a soffiare nel vento" mentre, seduti intorno a un tavolo di un bar sulla spiaggia californiana, sorseggiando una birra, eravamo riuniti per salutare tre nostri amici e colleghi americani che da li a qualche giorno sarebbero partiti per il Vietnam. Eravamo tutti giovani, pieni di speranza ed entusiasmo per il nostro futuro, eravamo allegri ma sentivamo un peso nel cuore, un'ambascia che deliberatamente nascondevamo ,consapevoli che il destino avrebbe potuto impedire di ritrovarci tutti insieme per godere altri momenti di  allegria.

Le strofe di Bob Dylan incalzavano i nostri cuori, l'oceano rumoreggiava riversando sulla riva fragili e spumeggianti marosi, e la birra scorreva copiosa nei nostri palati.
Sopraggiunse il momento dell'addio, ci abbracciammo:"see you soon".
Con le note di Bob Dylan nel cuore ognuno prese la propria strada, forse già segnata dal destino; trascorse il tempo ma non ci incontrammo più; i nomi di Tommy, di William e di George sono scritti nel "Vietnam Veterans Memorial Wall"di Washington DC.

      Marco Buonarroti        (nome e cognome autentici dell'autore del blog)
marco.buonarroti@gmail.com     

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http://www.youtube.com/watch?v=IUX9IcSzHX0&feature=youtube_gdata&fs=1&autoplay=1
(Se vuoi ascoltare Blowin in the Wind,clicca sul link.qui sopra)


Versioni in inglese e in italiano:

Blowin In The Wind
Bob Dylan
How many roads must a man walk down
Before you call him a man?
Yes, 'n' how many seas must a white dove sail
Before she sleeps in the sand?
Yes, 'n' how many times must the cannon balls fly
Before they're forever banned?
The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind.

How many times must a man look up
Before he can see the sky?
Yes, 'n' how many ears must one man have
Before he can hear people cry?
Yes, 'n' how many deaths will it take till he knows
That too many people have died?
The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind.

How many years can a mountain exist
Before it's washed to the sea?
Yes, 'n' how many years can some people exist
Before they're allowed to be free?
Yes, 'n' how many times can a man turn his head,
Pretending he just doesn't see?
The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind.
Quante strade deve percorrere un uomo
Prima che lo si possa chiamare uomo?
Sì, e quanti mari deve sorvolare una bianca colomba
Prima che possa riposare nella sabbia?
Sì, e quante volte le palle di cannone dovranno volare
Prima che siano per sempre bandite?
La risposta, amico, sta soffiando nel vento
La risposta sta soffiando nel vento

Quante volte un uomo deve guardare verso l'alto
Prima che riesca a vedere il cielo?
Sì, e quante orecchie deve avere un uomo
Prima che possa ascoltare la gente piangere?
Sì, e quante morti ci vorranno perchè egli sappia
Che troppe persone sono morte?
La risposta, amico, sta soffiando nel vento
La risposta sta soffiando nel vento

Quanti anni può esistere una montagna
Prima di essere spazzata fino al mare?
Sì, e quanti anni la gente deve vivere
Prima che possa essere finalmente libera?
Sì, e quante volte un uomo può voltare la testa
Fingendo di non vedere?
La risposta, amico, sta soffiando nel vento
La risposta sta soffiando nel vento
                                                  =================
Bob Dylan,nato a Duluth,Minnesota, nel1941 è un musicista statunitense.
La canzone Blowin' in fhe Wind,insieme ad altre,è legata nella memoria collettiva ai
movimenti pacifisti degli anni sessanta.Nel 2008 ricevette il premio Pulitzer alla carriera per il profondo impatto delle sue canzoni non solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo.




Marco Buonarroti    (nome e cognome autentici dell'autore del blog)

domenica 27 ottobre 2013

IL10 DICEMBRE pv.:"CERIMONIA NOBEL 2013"

IL PREMIO NOBEL



Riconoscimento assegnato annualmente a Stoccolma a individui o istituzioni che si siano messi in luce per il loro contributo nei settori della fisica, della chimica, della medicina o della fisiologia, della letteratura, oppure che abbiano favorito la pace nel mondo o effettuato ricerche importanti in economia. Assegnati per la prima volta il 10 dicembre del 1901, i premi sono finanziati con gli interessi maturati su un fondo creato per volontà del chimico e filantropo svedese Alfred Bernhard Nobel.

Secondo il desiderio di Alfred Nobel, “ogni mia proprietà sarà devoluta nel seguente modo: il capitale, investito in solidi titoli azionari dai miei esecutori testamentari, andrà a formare un fondo i cui interessi saranno distribuiti ogni anno sotto forma di premi a coloro che nell’anno precedente avranno dato il maggior contributo all’umanità. L’ammontare degli interessi sarà diviso in cinque parti uguali che saranno attribuite come segue: una parte alla persona che avrà fatto la scoperta o l’invenzione più importante nel settore della fisica; una parte alla persona che avrà fatto la scoperta o il progresso più importante nel campo della chimica; una parte alla persona che avrà fatto la scoperta più importante nell’ambito della medicina; una parte alla persona che avrà prodotto in campo letterario l’opera più importante di tendenza idealista; e una parte alla persona che avrà compiuto il lavoro migliore o più importante per la fraternità tra le nazioni, per l’abolizione o la riduzione degli armamenti e per il mantenimento della pace o per l’organizzazione di convegni sull’argomento. I premi per la fisica e la chimica saranno assegnati dall’Accademia Reale Svedese delle Scienze; quello per la medicina dal Karolinska Institutet di Stoccolma; quello per la letteratura dall’Accademia di Stoccolma e quello per la pace da un comitato di cinque persone scelte dallo Storting, il Parlamento norvegese. È mio esplicito desiderio che nell’assegnazione dei premi non si tenga in considerazione la nazionalità del candidato, ma che ricevano il riconoscimento i più degni, che siano scandinavi o meno”.

Oltre al premio in denaro, ogni vincitore del Nobel riceve una medaglia d’oro e un diploma con il proprio nome e la motivazione del premio. La commissione che assegna il premio spesso lo divide fra due o tre personalità che hanno lavorato a una stessa ricerca, ma non è consentito dividerlo fra più di tre persone. Se si ritengono meritevoli più di tre persone, il premio viene assegnato congiuntamente.

L’amministrazione del fondo lasciato da Alfred Nobel è controllata dal consiglio direttivo della Fondazione Nobel, che resta in carica per due anni ed è composto da sei persone, cinque scelte dai consiglieri degli enti designati nel testamento ad assegnare il premio, la sesta nominata dal governo svedese. Tutti i sei componenti devono essere cittadini svedesi o norvegesi. Per sostenere gli obiettivi della Fondazione, sono stati istituiti in Svezia e in Norvegia, sulla base delle volontà di Nobel, centri di ricerca specializzati che effettuano studi in ciascuno dei cinque campi di attività per i quali viene assegnato il premio.

Nel 1968, in occasione del III Centenario della sua fondazione, la Banca nazionale di Svezia ha istituito il Premio Banca di Svezia in Scienze economiche in memoria di Alfred Nobel, assegnato dall’Accademia reale  svedese delle scienze, la stessa che attribuisce i premi per la fisica e la chimica.
(con l'ausilio di Encarta )


Alfred Nobel, nato a Stoccolma, Svezia, il 21 ottobre 1833 e morto a Sanremo, Italia, il 10 dicembre 1896.Scienziato inventore della dinamite.


I premi Nobel Italiani :

Premi Nobel per la chimica

  • Giulio Natta 1963

Premi Nobel per l'economia

  • Franco Modigliani, 1985

Premi Nobel per la fisica

  • Guglielmo Marconi, 1909
  • Enrico Fermi 1938
  • Emilio Segrè 1959
  • Carlo Rubbia, 1984
  • Riccardo Giacconi, 2002(naturalizzato Stati Uniti)

Premi Nobel per la letteratura

  • Giosuè Carducci, 1906
  • Grazia Deledda 1926
  • Luigi Pirandello1934
  • Salvatore Quasimodo, 1959
  • Eugenio Montale, 1975
  • Dario Fo, 1997

Premi Nobel per la fisiologia e la medicina

  • Camillo Golgi 1906
  • Daniel Bovet 1957 (naturalizzato Stati Uniti)
  • Salvador Luria, 1969(    "           "          "     )
  • Renato Dulbecco, 1975
  • Rita Levi-Montalcini, 1986
  • Mario Capecchi, 2007

Premi Nobel per la pace

    Ernesto Teodoro Moneta,1907
                                 
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Marco Buonarroti

     


    (6) NOBEL ITALIANI (1985) :"ECONOMIA-FRANCO MODIGLIANI"


    IL PREMIO NOBEL PER L'ECONOMIA 1985, FU ASSEGNATO A FRANCO MODIGLIANI



    Modigliani, Franco (Roma 1918 – Cambridge, Massachusetts 2003), economista italiano naturalizzato statunitense. Nato in una famiglia della borghesia ebraica, si laureò in legge a Roma, iniziando presto a interessarsi di economia. Nel 1938, dopo l’emanazione delle leggi razziali da parte del governo fascista, emigrò con la moglie, negli Stati Uniti, a New York, dove si stabilì nel 1939. Iniziò la carriera universitaria nel 1942, al New Jersey College, trasferendosi nel 1948 alla University of Illinois a Chicago; nel 1962 divenne professore di economia e finanza al Massachusetts Institute of Technology (MIT), dove rimase per il resto della vita.
    Celebre per aver sviluppato una sintesi dell'economia keynesiana  e dell'analisi neoclassica, Modigliani venne insignito nel 1985 del premio Nobel per l'economia. Fu inoltre consulente per il Tesoro americano e per il Federal Reserve System.


    marco buonarroti

    sabato 26 ottobre 2013

    POLITICA : "LA PROSA DI CARLO CORNAGLIA"

    DA "MICROMEGA ON LINE"

    CARLO CORNAGLIA – Dalle stelle alle stalle

    ccornaglia

    Michelle Bonev, Dragomira
    dei lacchè scatena l’ira
    per aver detto in tivù
    che l’amore non c’è più
    tra Francesca e l’arrapato,
    anzi che non c’è mai stato.
    Per l’uscita da Santoro
    furibondo s’alza il coro
    di pulzelle e ciambellani:
    di Belpietro e di Schifani,
    di Angelino e Biancofiore,
    di Sallusti, il direttore,
    di Daniela, Bondi, Mara,
    di Gasparri. Fanno a gara
    tutti questi parassiti
    con gli insulti coloriti
    a colei che fino a ieri
    sol giudizi lusinghieri
    ebbe per le sue schifezze.
    Son finite le carezze
    di Belpietro e di Sallusti,
    miserandi mezzi busti
    sempre pien di ammirazione
    per la donna del padrone,
    mentre, se più non delira
    il caiman per Dragomira,
    lei divien specie di attrice
    oltre che ricattatrice.
    Fanno come la Carfagna
    che, nei dì della cuccagna
    per l’amor fra Sua Ricchezza
    e la bulgara bellezza,
    a Venezia l’ha premiata
    per un film ch’è una boiata,
    Good bye, mama, da Leon d’oro.
    Per il gran capolavoro
    del berlusconian trastullo
    inventò un premio fasullo
    Bondi, la caricatura
    di Ministro alla Cultura.
    Nel premiar la produttrice
    e regista nonché attrice
    a quel tempo la Carfagna
    l’ha lodata in pompa magna:
    “Di premiar sono orgogliosa
    questa donna coraggiosa!”
    Grazie al flirt col meneghin
    sul lettone di Putin
    Dragomira alla tivù
    fece tutto e ancor di più.
    Fece fiction indecenti,
    incassò finanziamenti,
    a Sanremo fu valletta,
    fu biografa perfetta
    di sé con la Mondadori,
    con fior d’intervistatori.
    Fu lodata dal Giornale
    e dal bel settimanale
    di Rossella, Panorama.
    Libero le dette fama,
    con Belpietro, il direttore
    che ora chiama con orrore
    il bla bla che Bonev spande:
    contrizion delle mutande.
    Val la legge del padrone:
    chi con lui va sul lettone
    a far quella cosa là,
    chi per lui gli affari fa,
    chi delinque, chi intrallazza,
    chi per lui si reca in piazza
    e nessuna scusa accampa,
    godrà sempre buona stampa,
    da persona d’alto rango.
    Ma la macchina del fango
    tocca a chi fu giubilato
    o, deluso, se n’è andato,
    a chi contro si schierò,
    a chi disse sempre no.
    Sei fedel? Ecco la torta!
    Non lo sei? Pietà l’è morta!
    Carlo Cornaglia

    (25 ottobre 2013)

    " NOBEL 2013 PER LA MEDICINA A TRE BIOLOGI ....."

    IL PREMIO NOBEL 2013 PER LA MEDICINA E' ASSEGNATO A:



                       James Rothman (Haverhill, 3 novembre 1950) è un biologo statunitense,
                        professore di Scienze Biomediche dell'Università di Yale (USA)



                Randy Wayne Schekman (Saint Paul, 30 dicembre 1948) è un biologo statunitense.
                Biologo cellulare presso la "University of California" (Berkely) USA



    Thomas Südhof (Göttingen, 22 dicembre 1955) è un biologo tedesco naturalizzato statunitense. Attualmente, è docente presso la Scuola di Medicina e di Neurologia e di Psichiatria e Scienze Comportamentali della Stanford Univerity (USA)




    marco buonarroti

    CINEMA : "IL GATTOPARDO TORNA IN SALA "

    Cinema: 'Il Gattopardo' torna in sala restaurato


    ultimo aggiornamento: 25 ottobre, ore 17:26
    Roma, 25 ott. (Adnkronos/Cinematografo.it) - Dal 28 ottobre sarà possibile vivere nuovamente al cinema l'esperienza del capolavoro di Luchino Visconti 'Il Gattopardo', grazie al recente restauro promosso, fra gli altri, da Cineteca di Bologna, Titanus, Pathé e Twentieth Century Fox con il sostegno finanziario di Gucci e della The Film Foundation di Martin Scorsese. Il film, tratto dal romanzo omonimo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, uscì nelle sale esattamente 50 anni fa e sarà ripresentato in 74 sale in tutta Italia. Il restauro, realizzato al laboratorio L'Immagine Ritrovata, promette di restituire nitidezza e fasto a quello che Martin Scorsese ha definito come "uno stupefacente arazzo cinematografico in cui ogni gesto, ogni parola, la disposizione di ogni oggetto in ciascuna stanza richiama in vita un mondo perduto", in poche parole "una delle più grandi esperienze della storia del cinema".

                                                          
                                                             ========================




    Annotazione :                                   (a cura dell'autore del blog)
    I'alto valore artistico del film, oltre che per l'eccellente regia di Visconti, è dovuto,secondo me,alla magistrale interpretazione degli attori Burt Lancaster e Alain Delon, nell'opera di immedesimazione dei ruoli del principe Don Fabrizio Salina e di suo nipote Tancredi.


                                        Visconti, Luchino (Milano 1906 - Roma 1976), regista italiano.
    Appartenente a un’importante famiglia patrizia milanese (i Visconti), iniziò a lavorare per il cinema come assistente e scenografo di Jean Renoir regista francese.


                                                                           Burt Lancaster


                                                         Alain Delon e Claudia Cardinale


     
                   marco buonarroti

    venerdì 25 ottobre 2013

    POLITICA : " COMPRAVENDITA SENATORI E COSTITUZIONE"

    Da "Micromega on line"

    Dalla compravendita dei senatori alla compravendita della Costituzione

    di Domenico Gallo


    Nella giornata del 23 ottobre si sono verificati due eventi politici di rilievo, assolutamente non assimilabili fra di loro in quanto si sviluppano su piani separati, ma collegati da un filo comune. Intendo riferirmi al fatto che il Senato ha approvato, con la maggioranza dei due terzi dei voti la riforma costituzionale dell’art. 138 avente ad oggetto l’istituzione del Comitato parlamentare per le riforme costituzionali. In questo modo è stata esclusa la possibilità del ricorso al referendum e la riforma dei meccanismi di revisione della Costituzione è arrivata in dirittura d’arrivo, in previsione dell’ultimo scontato passaggio alla Camera dei Deputati che avverrà ai primi di dicembre.

    Il secondo evento è il rinvio a giudizio di Berlusconi per la compravendita del Senatore De Gregorio.
    Anche questa volta, come per le innumerevoli altre volta in cui il Cavaliere ha dovuto fare i conti con la giustizia, si sono scatenate le giaculatorie dei pretoriani del Capo che hanno inveito contro la magistratura accusata di lesa maestà. E’ noto infatti che nella Costituzione di Arcore è ancora vigente l’art. 4 dello Statuto Albertino che statuisce che “la persona del Re è sacra ed inviolabile”. Per questo Mara Carfagna ha concluso lapidaria: “la riforma della giustizia è ineludibile" e la sua collega Renata Polverini ha rincarato la dose, osservando: "gli italiani ormai sono consapevoli di quanto sia inaccettabile questo costante attacco all'indipendenza della politica e a un esponente politico che rappresenta dieci milioni di italiani. Anche per questo, è sempre più evidente come la riforma della giustizia non possa essere ulteriormente rimandata".

    Ecco il filo che collega i due eventi!
    La Corte di Berlusconi ha urgentemente bisogno di riforme costituzionali. Deve cambiare la Costituzione per garantirsi “l’indipendenza della politica” (cioè l’immunità dei politici, a cominciare dal Cavaliere, dal controllo di legalità). La riforma dell’art. 138 Cost. promossa dal Governo Letta sta servendo al Pdl ed alla Lega la riforma della Costituzione su un piatto d’argento, svincolando il Parlamento da quelle inutili rigidità che avevano imposto i Costituenti.

    E’ ben vero che il ddl 813 non contempla il titolo IV (la magistratura) ed il titolo VI (Garanzie costituzionali) fra le materie oggetto della competenza del Comitato parlamentare per le riforme costituzionali, tuttavia essa si estende a tutte le «disposizioni della Costituzione o di leggi costituzionali strettamente connesse» alle vicende che riguardano il Parlamento, la forma di Governo e la forma di Stato. Quindi la grande riforma può estendersi anche al capitolo della magistratura e della Corte costituzionale.

    In questo modo la politica si è infilata in un pantano come ha ben fatto rilevare Corradino Mineo nell’unico intervento in dissenso che si è levato dalla file del Pd.

    Ha osservato il sen. Mineo: “per fare una riforma importante come quella della forma di Stato e di governo sarebbero necessarie due condizioni: un vasto sostegno nella società e un'ispirazione comune nel Parlamento. Nella società, colleghi, questo sostegno non c'è. Oltre al no di una forza politica (parlo del Movimento 5 Stelle) che è stata la sorpresa delle elezioni di febbraio, è nato un movimento di costituzionalisti, sindacalisti, associazioni di volontariato, che è contrario alla modifica della Costituzione. (..) Ma ancora più grave è la mancanza in questo Parlamento dell'ispirazione comune. Parliamo di politica, colleghi: dal 1º agosto, da quando il senatore Berlusconi è stato colpito da una sentenza definitiva per frode fiscale, è cominciato quello che a me sembra un attacco allo Stato di diritto, con la richiesta di ribaltare una sentenza definitiva. È un attacco alla stessa natura liberale della nostra democrazia, con la pretesa che il giudice non possa esercitare il controllo di legalità su un comune cittadino come sull'eletto del popolo. Con questi quarti di luna, che hanno portato ancora ieri il PdL a minacciare l'Aventino perché è stata nominata Presidente della Commissione antimafia una persona per bene e un dirigente politico come Rosy Bindi, non c'è l'ispirazione comune per poter porre mano a una riforma di fondo della nostra Costituzione”.

    Come non essere d’accordo con Corradino Mineo.
    Il punto e proprio questo: qual è l’ispirazione comune che unisce il Pd, la Lega ed i Pretoriani di Berlusconi?
    Qual è la concezione della democrazia sulla quale trovano una convergenza così profonda da avviare un lavoro comune per riscrivere la Costituzione?
    Per favore qualcuno risponda a questa domanda!

    (24 ottobre 2013)

    POLITICA :" LA PROSA DI CARLO CORNAGLIA"

    DA "MICROMEGA ON LINE"

    CARLO CORNAGLIA – C’è quid e quid

    ccornaglia
    Fu la gioia di un minuto
    per Alfano aver creduto
    che trovare un quid gagliardo
    fosse un facile traguardo.
    Ma c’è il quid da poco prezzo
    da comprare un tanto al pezzo,
    con brevissima durata
    e c’è il quid ch’è una figata,
    che funziona giorno e notte,
    è efficiente, non si fotte,
    va con luce e batteria
    e ha una lunga garanzia.
    Angelino, squattrinato,
    al discount l’ha comperato
    e in un attimo si ruppe
    riducendo le sue truppe
    destinate al tradimento
    a un feral quattro per cento.
    Il caiman, pur mezzo morto,
    ad un tratto se n’è accorto
    ed i falchi, un dì cacciati
    da Francesca, ha richiamati
    in suo aiuto. Il Sor Tentenna,
    quasi fuori di cotenna,
    vuol con sé la gang fedele:
    Bondi, Fitto Raffaele,
    Denis, Mara, Capezzone,
    la signora del pitone.
    Tutti soffiano sul fuoco
    perché Alfano, uom dappoco,
    dal caiman sia incenerito:
    “Come Giuda ti ha tradito,
    Silvio fagli un culo nero
    e ricominciam da zero,
    con un nuovo predellino,
    sol fra noi, senza Angelino!”
    L’avvocato Niccolò
    gli ripete finché può
    che un pm un po’ brighella
    lo farà finire in cella
    forse in meno d’un minuto
    non appena decaduto.
    Bari, Napoli, Milano
    sono i luoghi in cui il caimano
    può finir coi secondini:
    De Gregorio e Tarantini
    con Lavitola e le gnocche,
    testimoni un po’farlocche,
    gli apriranno la galera.
    E’ agghiacciante l’atmosfera
    nella quale le sue notti
    vive il re dei galeotti.
    “Angelino, tu e i ministri
    rimarrete coi sinistri,
    miei carnefici e assassini?”
    Angelino pensa a Fini,
    al disastro di Mastella,
    alla sua vuota scarsella,
    ai sondaggi in forte calo
    e si chiede:“Lo pugnalo
    o ritorno suo lacché?”
    Cerca il quid, ma vede che
    malandato giace a terra.
    Inchinandosi lo afferra,
    poi lo scuote, lo strattona,
    ma, purtroppo, non funziona.
    Cerca invan la garanzia
    poiché l’ha buttata via.
    Preso da una furia cieca,
    sacramenta, soffre, impreca,
    ritornato, troppo speed,
    Angelino Senzaquid!
    Carlo Cornaglia

    (23 ottobre 2013)

    (6) "IL BLOG DI MARCO BUONARROTI"

    Caro lettore, cara lettrice, leggi le pagine di questo blog scegliendo nell'archivio, qui a destra, gli argomenti che più ti interessano o scorri nella bacheca home di twitter per cercare i post del mio blog.
    Disponibile a migliorare il mio blog, in termini di contenuti e impostazione, sarò felice di ricevere i tuoi eventuali consigli e commenti .
    Grazie e onorato della tua lettura, Marco Buonarroti
    marco.buonarroti@gmail.com
                                    (Immagine del poeta prodigio Arthur Rimbaud)
    Se t'interessa, su di lui troverai nell'archivio, mese di maggio e di ottobre, un sintetico saggio da me scritto.
    (Preciso che Marco Buonarroti è il mio autentico nome e cognome)

    MODA : "A NEW YORK IL GIORGIO ARMANI DAY"

    Moda: sindaco New York proclama il 'Giorgio Armani Day'

    Milano, 24 ott. - (Adnkronos) - Michael Bloomberg, primo cittadino di New York, in occasione dell'evento One Night Only che si terra' questa sera, ha ufficialmente proclamato il 'Giorgio Armani Day', "per il grande contributo - questa la motivazione - dato da Giorgio Armani all'industria della moda internazionale e per il suo duraturo legame con la città di New York".


                                                     =======================



    Contributo fotografico :




                                                    Michael Bloomberg, sindaco di New York


                                                                  Giorgio Armani





    marco buonarroti


    "NOBEL 2013 PER L'ECONOMIA A TRE ECONOMISTI USA"

    IL PREMIO NOBEL PER L'ECONOMIA E' STATO ASSEGNATO A :


    Eugene Fama,professore di Finanza alla Booth School of Business dell'Università di Chicago.
    Specializzato nell'analisi sui prezzi dell azioni, con ricerche sui fondi indicizzati. 



    Lars Peter Hansen, anch'egli professore nell'Università di Chicago, è noto negli ambienti accademici per una teoria in materia di prezzi agli assets.(asset :cespite)



    Robert Shiller, professore nell'Università di Yale, ha dimostrato che nel lungo termine esiste una tendenza costante a riequilibrare il rapporto fra prezzo di un titolo e dividendo




    Rifletto :

    L'economia dipende dagli economisti quanto il tempo dipende dai meteorologi.
    Jean-Paul Kaufmann 



    La sola funzione delle previsioni in campo economico è quella di rendere persino l'astrologia un po' più rispettabile.
    John Kenneth Galbraith 



    Molta gente vorrebbe che il governo proteggesse il consumatore. Un problema molto più urgente è che il consumatore deve proteggersi dal governo.
    Milton Friedman



    Un affare in cui si guadagna soltanto del denaro non è un affare.
    Henry Ford




    marco buonarroti

    "NOBEL 2013 PER LA PACE ALL'OPAC"


    IL PREMIO NOBEL 2013 PER LA PACE E' STATO ASSEGNATO ALL'OPAC :

     "ORGANIZATION FOR THE PROHIBITION OF CHEMICAL WEAPONS", per gli ampi sforzi messi in opera allo scopo di bandire le armi chimiche dagli arsenali militari.




                                                La sede dell'organizzazione (L'AIA -OLANDA)






       marco buonarroti

    giovedì 24 ottobre 2013

    POLITICA : " NAPOLITANO CONTRO IL FATTO QUOTIDIANO"

    Napolitano vs il Fatto, le larghe fraintese

    Da "IL FATTO QUOTIDIANO"

    di | 23 ottobre 2013
    Il presidente della Repubblica è molto nervoso, eppure non ne avrebbe davvero di che. Dopo sette anni e mezzo trascorsi a impartire ordini e moniti a tutti, dal Parlamento ai governi, dai premier ai ministri, dai partiti di maggioranza a quelli di opposizione, dai magistrati al Csm, dalle tv ai giornali, dai sindacati agli elettori, dagli storici ai giuristi, dai movimenti di piazza persino a qualche produttore e regista di film, ha trasformato l’Italia in una monarchia assoluta dove non muove foglia che Lui non voglia.
    Ogni critica, anche la più timida e pallida, diventa vilipendio e lesa maestà, infatti quasi nessuno ne azzarda più. La libera stampa (si fa per dire) è letteralmente sdraiata a zerbino, commentatori e giureconsulti e intellettuali si consumano le ginocchia e sfiniscono le ghiandole salivari con peana imbarazzanti per magnificare e giustificare ogni stranezza del Re Bizzoso. Ma, come il Divo Giulio Cesare nei fumetti di Asterix, sopravvive un piccolo villaggio che non si arrende al pensiero unico e continua a giudicare Napolitano come se fosse soltanto il presidente di una Repubblica democratica e parlamentare, sprovvisto di divina investitura e di sacra infallibilità, dunque criticabile quando sbaglia, come accade a ogni essere umano imperfetto e fallace.
    È l’esistenza di questo villaggio che, al Divo Giorgio Cesare, fa saltare quasi ogni giorno la mosca al naso. Spingendolo, anche a causa dei cattivi e mediocri consiglieri che lo circondano, a gesti inconsulti come quello di ieri. “Solo il Fatto Quotidiano – ha comunicato il suo incauto ufficio stampa – crede alle ridicole panzane come quella del ‘patto tradito’ dal Presidente Napolitano. La posizione del Presidente in materia di provvedimenti di clemenza è stata a suo tempo espressa con la massima chiarezza e precisione nella dichiarazione del 13 agosto scorso”. Sorvoliamo per carità di patria sull’autoelogio per la “massima chiarezza e precisione” dei suoi moniti, che un presidente dall’ego un po’ meno smisurato lascerebbe ad altri, evitando di autorecensirsi. E cerchiamo di spiegare quel che è accaduto.
    Ieri, sul Fatto, Fabrizio d’Esposito ha raccontato che i falchi del Pdl sono tornati alla carica per spingere B. alla crisi di governo in quanto convinti che B. sia stato ingannato dal capo dello Stato con la promessa di un salvacondotto per i suoi processi che poi non si è avverata. I giornalisti politici questo fanno di mestiere: ascoltano tutte le voci dei politici e poi le riferiscono ai lettori, per spiegare quel che accade nel mondo politico. Non tutto ciò che dicono i politici può essere verificato, specie in Italia dove gli accordi – tipo quello che a fine aprile originò il governo di larghe intese – vengono stretti nelle segrete stanze, lontano da occhi e orecchi indiscreti (in Germania le larghe intese vengono concordate da Cdu ed Spd in lunghe trattative che si concludono con protocolli regolarmente sottoscritti ed esplicitati agli elettori alla luce del sole).
    Capita però che qualche protagonista, ogni tanto, racconti ciò che sa o dice di sapere di quegli accordi segreti. Ed è dovere della libera stampa prenderne atto e riferirne all’opinione pubblica, senza per questo sposare o credere a ciò che viene detto. Specie quando si tratta di fatti almeno verosimili: quando Libero ipotizzò la grazia a B., Napolitano s’infuriò; poi però, 13 giorni dopo la sua condanna, diramò una nota con il bugiardino, la posologia e le istruzioni per l’uso della grazia a B. E da quando B. è stato condannato in Cassazione, non passa giorno senza che i giornali, tutti i giornali, raccontino della rabbia di B. e dei suoi fedelissimi contro Napolitano per il mancato salvacondotto. E mai il Quirinale si era permesso di smentirli, perché riferivano un fatto vero: non che Napolitano avesse davvero promesso il salvacondotto, ma che B. & C. se lo aspettassero e ancora se lo aspettino.
    Il 1° ottobre, nell’annunciare la sfiducia al governo Letta prima della retromarcia in extremis, B. inviava una lettera al settimanale Tempi per accusare Letta jr. e Napolitano di “distruggere la loro credibilità” e “affidabilità” e di “minare le basi della democrazia parlamentare” perché rifiutavano di “garantire l’agibilità politica al proprio fondamentale partner di governo” e consentivano “il suo assassinio politico per via giudiziaria?”. E il 26 agosto vari giornali rivelavano che B. minacciava di rivelare “tutte le promesse che Napolitano mi ha fatto quando abbiamo acconsentito a far nascere il governo Letta”. I giornali, tutti i giornali, riportarono quelle parole senza che il Colle li accusasse di credere alle “ridicole panzane come quella del ‘ patto tradito ’ dal Presidente Napolitano”. E fece bene, perché semmai avrebbe dovuto smentire B., non chi aveva riportato le sue parole sull’inaffidabilità del presidente e del premier che l’avevano tradito.
    Stavolta, come spesso gli accade con le cronache del Fatto e non con quelle di altri giornali che scrivono le stesse cose, Napolitano l’ha fatto. Evidentemente ci legge con particolare attenzione e passione, o forse dà per scontato che gli altri giornali credano alle panzane ma non si dà pace che lo facciamo proprio noi. Ringraziandolo per la considerazione, ci permettiamo però di fargli notare che ha sbagliato indirizzo. Se vuole smentire i falchi del Pdl, si rivolga ai falchi del Pdl. E se un giorno, non sia mai, volesse smentire B. che l’ha appena fatto rieleggere e sostiene il suo governo (pardon, il governo di Letta jr.), dovrebbe smentire B. Quanto a noi, è vero: ogni tanto crediamo a ridicole panzane. Pensi, Presidente, che ci eravamo persino bevuti quella della sua irriducibile indisponibilità alla rielezione. Per dire.
    Il Fatto Quotidiano, 23 ottobre 2013

                                                               ========================

    Contributo fotografico :

                                                                   Marco Travaglio



                        marco buonarroti