venerdì 12 aprile 2013

ATTUALITA' POLITICA (da "MICROMEGA)

La tentazione dell’inciucio: qualche dirigente Pd è ricattabile?



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di Paolo Flores d’Arcais e Barbara Spinelli

Cari parlamentari del Pd, M5S e Sel,

ci rivolgiamo oggi soprattutto ai parlamentari del Pd e di Sel, perchè c’è qualcosa che non riusciamo proprio a capire. Estromettere Berlusconi dalla vita politica e dal potere (compreso il suo monopolio sulla televisione commerciale) non solo sarebbe sacrosanto secondo tutti i canoni delle democrazie liberali occidentali, ma sarebbe anche un vantaggio non da poco per il centro-sinistra. Ora, se una misura a portata di mano, che corrisponde sia all’interesse generale e all’etica di una democrazia sia all’interesse egoistico e di bottega di una forza politica, viene da quest’ultima rifiutata e anzi tale forza politica si muove in direzione opposta (mantenere il Caimano nei gangli decisivi del potere e della politica), l’interrogativo è d’obbligo: perché tanta assurdità?

Il masochismo è infatti comprensibile e accettabile come una delle tante e varie inclinazioni sessuali (in fatto di sesso, tra adulti consenzienti, “di tutto e di più” è l’unica norma liberale), ma in campo politico è un controsenso, oltretutto enigmatico. Nessuna forza politica e nessun singolo politico vuole il proprio male, ama danneggiarsi. Talvolta lo fa, ma per stupidità. Nel caso che stiamo esaminando, però (la possibilità di estromettere B. dalla politica e dal potere), neppure la stupidità può essere una spiegazione, perché è talmente evidente, anche al più stupido del genere “homo sapiens”, che la soluzione prospettata sarebbe di enorme vantaggio per il centro-sinistra, e carica di rischi invece la scelta opposta, che la spiegazione di tanto pervicace “masochismo” va cercato altrove.

Dove? L’unica spiegazione logica che resti, visto che ogni interesse generale, ogni valutazione etica, ogni interesse di bottega spinge nel senso della “estromissione”, è che una parte del gruppo dirigente Pd+Sel sia ricattabile. Ovviamente dei contenuti e ingredienti di tale “ricattabilità” nulla possiamo sapere e neppure immaginare, ma se non ci viene data una spiegazione più plausibile, quella della “ricattabilità” (anche solo mentale) resta l’unica in campo. In un dialogo di oltre dieci anni fa su MicroMega, Giuliano Ferrara spiegava a un allibito Piercamillo Davigo che la prima dote di un politico deve consistere nell’essere ricattabile. “Non ricattabile, vorrà dire”, insiste Davigo. No, proprio ricattabile, replicò a quel punto Ferrara, perché un politico non ricattabile non è affidabile.

Pd e Sel hanno da guadagnare un Perù dalla estromissione di Berlusconi dalla politica e dal potere (del resto perfino la destra “presentabile” che si fa chiamare “centro” ha analogo interesse). L’Italia, la sua democrazia, la convivenza civile, la considerazione del nostro Paese in Europa e nel mondo (sia presso l’opinione pubblica che presso gli establishment), ne trarrebbero un impareggiabile giovamento, e del resto in nessuna democrazia liberale sarebbe mai stata tollerata la presenza in politica di chi assommasse il potere mediatico di un Murdoch a quello economico di un emiro.

Perciò, se il Pd e Sel non operano sollecitamente per dichiarare Berlusconi ineleggibile, se non scelgono un Presidente della Repubblica che – in quanto Custode della Costituzione repubblicana e dei suoi valori – rifiuterà di sottomettersi alle pressioni di Berlusconi, alle cui esigenze resterà indifferente, dovranno spiegare ai loro elettori perchè mai preferiscano un comportamento che è scellerato secondo i parametri di una democrazia liberale e al tempo stesso masochista fin quasi al suicidio per Pd e Sel medesimi.

(11 aprile 2013)

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