giovedì 25 aprile 2013

POLITICA:"SPESE MILITARI PER MISSIONI INTERNAZIONALI + F35"

RIPROPONGO PERIODICAMENTE LA LETTURA DI QUESTO POST PER LA SUA CONTINUA ATTUALITA 'IN MATERIA DI SPESE DELLO STATO. 

Quanto ci costano le missioni militari all'estero?

La modesta analisi che mi accingo a scrivere non ha motivazioni ideologiche antimilitari a priori,essa trae origine da una gigantesca contraddizione tra le tragiche condizioni economiche in cui versa la popolazione non privilegiata,quella che lavora o è disoccupata,quella che deve tirare avanti con pensioni di 500 euro mensili,quella che deve attendere mesi e anni per avere una visita specialistica dal SSN,quella che è senza alcun reddito,né pensione né salario,(gli esodati),quella che ha perso il lavoro o che è in procinto di perderlo per chiusura dell'attività della propria azienda,quella degli artigiani,quella degli imprenditori delle piccole e medie imprese, costretti a dismettere l'attività per mancanza di commesse e per mancanza di liquidità causata dal mancato pagamento da parte dello Stato per lavori e servizi da esse ricevuti,quella delle famiglie impoverite dal mancato adeguamento degli esigui redditi al costo della vita,quella dei giovani che non trovano lavoro e il cui numero è in costante aumento,quella che preferisce suicidarsi piuttosto che affrontare l'umiliazione di chiedere aiuto a parenti o alla Caritas,quella popolazione vessata dalle tasse,e il mantenimento delle missioni militari internazionali.

Uno degli ultimi atti del governo Monti, é stato il decreto legge di finanziamento delle missioni che prevede per il solo anno 2013 una spesa di ben 947 milioni di euro.
Sconcertante non è soltanto la somma erogata ma la scoperta del numero delle missioni che non sono soltanto quelle note relative all'Afghanistan,Libia,Libano,Somalia, ma anche quelle meno note,forse sconosciute alla maggioranza degli italiani.

Ma vediamo quali sono queste ultime e quanto costano:
52 milioni di euro per i 465 militari ancora presenti nei Balcani;
33 milioni per la missione antipirateria concordata con l'Europa e Nato;
 6 milioni per attività nel Corno d'Africa;
 2 milioni per gli uomini che andranno in soccorso della polizia nigeriana;
223 mila euro per i 5 militari ancora presenti in territorio bosniaco;
195 mila euro per i militari presenti in Sudan;
200 mila euro per i militari presenti a Cipro (????)
848 mila euro per i soldati presenti a Hebron(Cisgiordania);
 90 mila euro all'unico soldato presente nel Valico di Rafah
(a queste somme vanno aggiunte quelle relative all'Afghanistan,Libia,Libano,Somalia per raggiungere 947 milioni di euro)

Il decreto legge prevede altri finanziamenti per progetti da portare avanti in Libia per la formazione di giornalisti e opinion makers,200 mila euro;in Siria per assistenza tecnica internazionale nel settore giudiziario,317 mila euro.
Mi sembra superfluo aggiungere commenti.mi si lasci solo esternare perplessità e rabbia per i seguenti motivi:
-il silenzio dei media a meno di rare eccezioni(alcuni quotidiani);
-il silenzio delle forze politiche;mi sembra di ricordare che soltanto Di Pietro nella scorsa legislatura soleva denunciare con insistenza l'inopportunità(eufemismo)di tali spese;Grillo durante le sue arringhe più volte ha toccato l'argomento e continua a farlo,anzi nel suo programma politico é prevista l'abolizione delle missioni.
-la contraddizione,ribadisco,tra una situazione economica drammatica, in forza della quale Monti ha predicato giorno dopo giorno,il rigore,i sacrifici, ricordo che che più volte ha detto che quando assunse l'incarico la situazione era ad un punto tale che non si sarebbero potuti pagare gli stipendi né pagare le pensioni,e l'ostentazione di grande potenza militare.
-senza entrare nel merito dell'utilità o meno delle missioni(tema che meriterebbe un approfondito contraddittorio in altra sede), il dato di fatto é che se é vera la crisi,ed è vera,se é vero che dobbiamo rinunciare allo stato sociale,ed é vero, se è vero che dobbiamo ridurre la spesa pubblica,risanare il debito pubblico,eliminare gli sperperi che imperano in ogni settore della pubblica amministrazione,ed è tutto vero e necessario,allora non ci possiamo permettere di spendere somme cosi elevate per mantenere le missioni militari.

Lo si spieghi all'Europa dalla quale arrivano critiche,esortazioni e prescrizioni di aggiustare i guasti della nostra economia,lo si spieghi alla agenzie di rating subito pronte a declassare la nostra affidabilità finanziaria ed economica
(Quante volte ci hanno descritto la metafora della famiglia saggia che non fa mai il passo più lungo della gamba).
Si utlizzino quelle risorse, ad esempio,per finanziare la cassa d'integrazione,é proprio di questi giorni la preoccupazione del governo Monti e delle forze sociali per il concreto rischio di non potere erogare l'assegno d'integrazione per mancanza di fondi.
Insomma non possiamo accettare che nelle misure anticrisi,che nelle misure atte a ridurre il debito pubblico,che nelle misure anti-welfare, auspicate da tutte le forze politiche,non siano incluse le spese per le missioni militari internazionali.
La popolazione sofferente,(i non privilegiati),si auspica che il prossimo governo vorrà
proporre in parlamento un atto di soppressione dei finanziamenti alle missioni militari
internazionali.

Marco Buonarroti









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