mercoledì 18 settembre 2013

ESTERI : "LA CRISI SIRIANA/ARMI CHIMICHE"

Usa, Gb e Francia "Nessun dubbio sulle colpe di Assad". Ma la Russia frena

Esercito siriano (Xinhua)  Esercito siriano (Xinhua)
ultimo aggiornamento: 17 settembre, ore 16:40
Damasco - (Adnkronos/Aki) - Dopo il rapporto Onu, le tre potenze occidentali sempre più convinte: "Chiara la responsabilità del regime siriano sull'uso di armi chimiche". Mosca sospetta invece che l'attacco del 21 agosto sia stato "una provocazione" e chiede di "continuare le indagini". Sondaggio: 4 americani su 5 a favore dell'accordo Usa-Russia


 
Damasco, 17 set. - (Adnkronos/Aki) - "Nessun dubbio" per Usa, Francia e Gran Bretagna che a usare le armi chimiche il 21 agosto scorso siano state le forze di Bashar Assad. Il rapporto dell'Onu "aggiunge ulteriori prove" alla valutazione degli Stati Uniti secondo cui l'attacco con gas sarin è opera del regime siriano. In una nota della Casa Bianca, il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Susan Rice, ha fatto osservare che solo il regime di Assad "era in grado di montare un attacco genere".

Allo stesso modo prima Gran Bretagna ("E' chiara la responsabilità di Assad", ha detto il ministro degli Esteri britannico William Hague) e poi Francia non nutrono dubbi sulle responsabilità. Ma il ministro degli esteri francese Laurent Fabius, in particolar modo, non è riuscito a convincere la sua controparte russa, Sergei Lavrov, che ha incontrato a Mosca oggi.

''La quantità di sarin usata, i vettori, le tecniche di questi attacchi, così come altri aspetti, sono tutti elementi che non sembrano lasciare dubbi sul fatto che dietro vi sia il regime'', ha affermato Fabius nella conferenza stampa che ha tenuto insieme a Lavrov al termine del loro colloquio. ''Chiediamo una valutazione obiettiva ed effettuata da tecnici sugli eventi del 21 agosto. Ci sono basi serie per credere che si sia trattato di una provocazione... ma la verità deve essere stabilita e questo sarà il compito del Consiglio di sicurezza'', ha invece affermato Lavrov denunciando come molte delle questioni sollevate da Mosca non abbiano trovato risposta nel rapporto. Altro elemento di disaccordo fra Russia e Francia (insieme a Stati Uniti e Gran Bretagna) ribadito anche oggi è l'eventuale riferimento, in una risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu, all'uso della forza in caso di mancata consegna delle armi chimiche da parte del regime di Assad. Mosca rimane solidamente contraria alla risoluzione ''forte'' sollecitata da Parigi.



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Armi chimiche e biologiche.

Armi che sfruttano l’effetto tossico e inabilitante di agenti chimici e biologici. I primi metodi per la diffusione di agenti chimici consistevano semplicemente nello spruzzare queste sostanze per mezzo di contenitori pressurizzati. Ciò faceva dipendere l’uso di armi chimiche dalla direzione del vento; pertanto fu necessario mettere a punto delle tecniche più efficaci per liberare i gas tossici a una distanza maggiore. Furono utilizzate ad esempio granate da mortaio, proiettili d’artiglieria, razzi, bombe sganciate da aerei, o ancora diffusione a spruzzo da aerei.
 
Aggressivi chimici come il gas lacrimogeno, il cloro e il fosgene, che hanno effetti irritanti sui polmoni, e l’iprite, un vescicante, furono usati per la prima volta durante la prima guerra mondiale per rompere la situazione di stallo della guerra di trincea.

Alla fine della prima guerra mondiale la maggior parte delle potenze europee disponeva di gas per uso bellico e militare, e nel secondo dopoguerra numerose nazioni avevano acquisito la capacità di produrre gas nervini. Tali sostanze, in grado di provocare anche in minime quantità paralisi e morte, furono messe a punto in Germania nel periodo compreso tra le due guerre. Nonostante la disponibilità di gas tossici per uso bellico, solo il Giappone ne fece uso (in Cina) all’estendersi del secondo conflitto mondiale.
 







marco buonarroti

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