giovedì 26 settembre 2013

POLITICA : "LA PROSA DI CARLO CORNAGLIA"

CARLO CORNAGLIA – Inciucio, ergo sum
ccornaglia

Sconfinate praterie
s'apron alle strategie
del Pd, team che, purtroppo,
corre peggio di uno zoppo.
L’avversario è a terra, prono,
di trincee non ce ne sono,
neanche l’ombra di soldati,
di cannoni e carri armati.
Tutto è ormai senza difesa
nella rassegnata attesa
che decada il signorotto
per la legge galeotto.
Colui che, per ben vent’anni,
con ricatti, truffe e inganni
ha stuprato le coscienze
e insozzato le innocenze
di una massa pecorile,
che vuol soldi ed un sedile.
Nella desolata piana
ploton di voltagabbana
vanno in cerca di un padrone
che lor dia nuove poltrone.
Col nemico ch’è al collasso
basterebbe fare un passo,
ovviamente tutti uniti,
coordinati ed agguerriti
per riconquistar l’impero,
con Mameli e Va pensiero.
Ma il Pd, come si sa,
passi avanti non ne fa,
tanto meno tutti insieme,
poiché l’unità è una speme.
Quattro mesi di battaglie,
di litigi, di schermaglie
sul congresso e le primarie,
sulle norme statutarie.
Son decine le correnti
e ciascun dei dirigenti
con la sua si dà da fare
per far sì che a un lupanare
sembri il misero partito.
C’è Bersani, incarognito,
Bindi, oracolo toscano,
Matteo Renzi, neo caimano,
Baffo, Cuperlo, Fioroni,
Letta, i Turchi, Gentiloni,
Epifani e Franceschini.
Fra mozion, trucchi, pizzini
direzioni, comitati,
assemblee degli sfigati,
delle mummie il mausoleo
vuole giubilar Matteo,
boia degli anziani fusi
e speranza degli illusi
che non hanno ancor compreso
quanto sia di scarso peso,
parolaio e velleitario
l’aspirante segretario,
nonché, poi,  primo ministro,
un boy scout falso sinistro
Ma una cosa va pur detta:
al Pd vien la caghetta
al pensar che il Cavaliere
ormai stia per decadere.
Ha il timore di mostrare
ch’è più facile inciuciare
che far un governo vero.
E, da sempre prigioniero
delle sue mille fazioni,
solo grazie a Berlusconi
è un partito, demenziale.
Come piace al Quirinale.
Carlo Cornaglia
(25 settembre 2013)
Da " Micromega on line "

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