domenica 8 settembre 2013

"LA SIRIA-OBAMA-PUTIN"

Obama: ''Assad minaccia per la pace'' Putin: ''Se attaccata, aiuteremo la Siria''

ultimo aggiornamento: 06 settembre, ore 21:52
San Pietroburgo - (Adnkronos/Ign) - Al G20 nulla di fatto sulla Siria. Il presidente americano: ''L'azione militare ridurrà la capacità del regime di usare le armi chimiche. Martedì discorso all'America''. Letta: "Resta dolorosa divisione". Sul fronte economico al summit ''valutazione positiva sull'Italia''. G20, Cremlino: ''Inghilterra è un'isoletta insignificante''. Poi la smentita 
   
San Pietroburgo, 6 set. (Adnkronos/Ign) - Il G20 rimane spaccato sulla Siria e su un intervento militare contro il regime di Assad. Lo ha spiegato il presidente russo Vladimir Putin nella conferenza conclusiva del vertice di San Pietroburgo, rendendo noto che i leader dei paesi partecipanti hanno discusso della crisi siriana fino all'una di questa mattina, ora di Mosca. In seguito, Putin ha continuato a parlarne in un incontro bilaterale con il premier britannico David Cameron fino alle tre e con il presidente Usa Barack Obama in un altro incontro successivo. ''La questione non è stata propriamente risolta'', ha affermato Putin.
Parole confermate dal premier italiano Enrico Letta: "Permane in modo molto doloroso la divisione sul tema della Siria. Lavoreremo affinché rientri, per una soluzione politica ma anche per ribadire la condanna sull'uso delle armi chimiche". Il presidente del Consiglio ha poi ribadito che "l'Italia non parteciperà ad alcuna iniziativa di carattere militare che non abbia l'autorizzazione esplicita dell'Onu".

Nella conferenza stampa al termine del vertice a San Pietroburgo, Obama ha detto che la "maggioranza" dei leader presenti al G20 concorda sul fatto che "è molto probabile che il regime di Assad sia responsabile dell'uso di armi chimiche", ed ha annunciato che martedì pronuncerà un discorso alla nazione sulla questione della Siria.

''Il regime di Assad non è solo una tragedia per la Siria, ma una minaccia per la pace e la sicurezza mondiale" ha sottolineato in un passaggio del suo discorso Obama, che pensa a un intervento militare "limitato e convenzionale", ma "significativo" che "riduca la capacità di Assad di usare armi chimiche in futuro" e "serva da deterrente". A volte, ha aggiunto, "bisogna fare la cosa giusta", anche se risulta "impopolare".

"Ci sono momenti in cui bisogna fare scelte difficili e questo è uno di quelli", ha proseguito Obama, affermando che di fronte a fatti come l'uso di armi chimiche contro civili e bambini non ci si può limitare a reazioni di condanna. E il Consiglio di Sicurezza dell'Onu dovrebbe essere uno strumento "non una barriera per non agire".

Putin dal canto suo ha dichiarato che la Russia aiuterà Damasco nel caso di un intervento militare straniero contro il regime di Assad, precisando che in favore di un'azione militare sono gli Stati Uniti, la Turchia, il Canada, l'Arabia Saudita, la Francia e il premier britannico David Cameron, con il parlamento britannico tuttavia che ha votato contro tale ipotesi.

''Se aiuteremo la Siria? Lo faremo - ha risposto Putin alla domanda di un giornalista - Stiamo già aiutando, inviamo armi, cooperiamo nella sfera economica, auspichiamo di estendere tale cooperazione al settore umanitario, che include l'invio di aiuti umanitari e il sostegno delle persone, dei civili, che si sono trovati in una situazione davvero brutta'', ha affermato il presidente russo.

Il presidente francese Francois Hollande dal canto suo ha detto di voler aspettare il rapporto degli ispettori Onu sull'uso di armi chimiche prima di decidere se partecipare a un'azione militare. "Aspetteremo la decisione del Congresso, del Senato e la Camera americani, poi il rapporto degli ispettori Onu. Prenderò allora una decisione, alla luce di questi elementi", ha dichiarato Hollande.

Paesi fra cui l'Italia hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta in cui si condanna l'uso di armi chimiche da parte del regime siriano e si esprime sostegno agli sforzi degli Stati Uniti e di altri paesi per attuare il bando al loro uso, una dichiarazione in cui non vi è tuttavia riferimento a un'azione militare. ''Sollecitiamo una risposta forte della comunità internazionale a questa grave violazione delle norme internazionali, una risposta che dia un messaggio chiaro per cui questo tipo di atrocità non siano ripetute mai più'', si legge nel testo firmato da Australia, Gran Bretagna, Canada, Francia, Giappone, Corea del Sud, Arabia Saudita, Spagna, Turchia, oltre che da Usa e Italia. I paesi firmatari inoltre ''sostengono gli sforzi intrapresi dagli Stati Uniti e da altri paesi per rafforzare la proibizione dell'uso di armi chimiche''.

Intanto sulla vicenda siriana è intervenuto anche oggi Papa Bergoglio. "La pace è un bene che supera ogni barriera, perché è un bene di tutta l'umanità", ha sottolineato Papa Francesco, lanciando un nuovo tweet dal suo account @Pontifex con l'hashtag #prayforpeace. Poi, in un altro tweet: ''Una catena di impegno per la pace unisca tutti gli uomini e le donne di buona volontà!''.
                                          
                                      ========================


Annotazione:      ( a cura di Marco Buonarroti)




                            



                                         Base navale russa di Tartus in Siria
 
CACCIA RUSSI. Dall'esplosione delle rivolte, Mosca non ha mai fatto mistero di inviare carichi di armamenti al regime di Bashar al Assad: forniture massicce, del resto, sono in corso dai tempi dell'Urss
 
 
 
       
 





Marco Buonarroti
 
 

Nessun commento:

Posta un commento