Riflessioni dell'autore del blog, corroborate dalla lettura del libro:
"Popolo e cultura" di Joseph Folliet, Editore : A. Armando - Roma
Non ricordo chi disse :"un popolo colto è un popolo libero"; non credo, comunque, che sia importante ricordare l'autore della citazione, importante è se giudichiamo ricevibile il significato di essa.
Per quanto mi riguarda dico:si, se intendiamo per cultura un raffinamento dello spirito e dell'intelletto e non soltanto la conoscenza delle discipline del sapere umano,cioè il mero apprendimento di cognizioni.
Ma quando parliamo di raffinamento dello spirito e dell'intelletto,consapevoli della pochezza della nostra attività speculativa, percepiamo la senzazione di esserci avvicinati a dare della cultura una spiegazione più completa,ma senza, tuttavia, averne centrato un più convincente significato ,ed ecco allora che ci viene in aiuto Edouard Herriot*che in termini paradossali disse : "la cultura é ciò che resta nello spirito quando si é tutto dimenticato". (pag. 20 del libro "Popolo e Cultura"di Folliet citato sopra...)
Insomma la cultura é un habitus,una disposizione permanente dell'intelletto,della sensibilità e della volontà.
Si tratta,quindi,di un raffinamento di queste categorie spirituali che debbono persistere in un atteggiamento permanente di curiosità,di volontà verso il bene,il vero e il bello e che permetta all'uomo di capire se stesso il suo tempo e il mondo.
Abbiamo detto "Capire se stesso", ma se stesso è un essere sociale che vive in un contesto formato da altri esseri sociali e che con essi ricerca gli stessi beni comuni,con essi si confronta condividendo la sua sensibilità,il suo intelletto e la sua volontà cioé la sua cultura;il confronto,la ricerca dei beni comuni,il rapporto con il mondo,la vocazione all'azione e all'impegno fa di lui (il se stesso)un uomo politico colto capace di introdurre chiarezza,di correlare i fatti,di coordinarli,di collocarli nel passato e nel presente tracciando un possibile coinvolgimento di essi nel futuro.
Egli diventa consapevole del fatto che per vivere in un contesto sociale,la ricerca dei beni comuni deve poter avvenire in piena libertà e grazie al raffinamento,sempre in atto,dell'intelletto arricchito della conoscenza del passato(apprendimento delle cognizioni storiche,dei processi evolutivi sociali),sarà in grado di percepire la presenza di condizionamenti estranei,di tendenze lesive della libertà individuale e di quella di ambienti sociali più vasti e saprà opporre il suo intelligente contrasto che sarà tanto più efficace quanto più numerosi saranno i componenti colti del contesto sociale.
Marco Buonarroti
*
Édouard Herriot è stato un politico francese. Professore universitario e capofila del Partito Repubblicano, Radicale e Radical-Socialista. Senatore dal 1912 al 1919, deputato costantemente rieletto dal 1919 al 1940 e dal 1946 fino alla morte.
(Wikipedia)
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A margine delle considerazioni esposte, propongo agli stimati lettori i seguenti pensieri , il cui senso è : la conoscenza del passato ci consente di comprendere il presente e riflettere sul futuro.
"Lux veritatis, magistra vitae,testis temporum,historia est" (Cicerone)
(la storia è luce della verità, maestra di vita e testimone dei tempi)
"Non sono saggio per natura,lo sono diventato studiando il passato"
(Confucio)
marco buonarroti
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