venerdì 9 gennaio 2015

.ARCHEOLOGIA :"VILLA ADRIANA (TIVOLI-ROMA)...RECENTI SCOPERTE..."


Villa Adriana


Villa Adriana, Tivoli Località archeologica sita a 6 km da Tivoli, nel Lazio centrale; consiste nel complesso della grande villa fatta costruire fra il 110 e il 135 d.C. dal colto imperatore Adriano, che si ispirò per gli edifici e la sistemazione degli spazi ai monumenti e ai luoghi ammirati nelle province orientali.
Estesa su un’area di circa 120 ettari, la villa comprende l’elegante Palazzo Imperiale, affacciato sulla valle, con la vicina caserma dei Vigili e le cosiddette Biblioteche greca e latina, probabilmente lussuose sale da banchetto; il delizioso Teatro Marittimo, o Villa dell’Isola, piccolo edificio costruito su un’isoletta artificiale circondata da un canale; il Pecile, vasto quadriportico rettangolare (232 x 97 metri) con al centro una piscina; le Piccole e Grandi Terme; il Pretorio (complesso di magazzini e locali di servizio); la Piazza d'Oro, con vasto giardino; la valletta del Canopo con la vasca (lunga 119 m) decorata da statue e il tempio di Serapide; il piccolo Teatro greco; l'Accademia, elaborato complesso di ambienti lussuosamente decorati; ninfei e giardini.
A partire dalla fine Quattrocento, quando si risvegliò l’interesse archeologico per i monumenti del sito, Villa Adriana ha restituito moltissime opere d'arte, soprattutto sculture e mosaici, oggi disperse nei musei di tutto il mondo. Le sue grandiose rovine hanno ispirato artisti famosi, come l’architetto e antiquario Pirro Ligorio, che dal 1549 diresse gli scavi nella zona; e Giovanni Battista Piranesi, che alla fine del Settecento realizzò un'importante serie di vedute del complesso della villa.
( Rif.Bibliografico Microsoft Encarta).

Dalla cronaca culturale dei media, negli ultimi mesi del 2014, si apprende che a Villa Adriana, da un anno circa  sono stati operativi scavi  archeologici  i cui risultati hanno dato un nuovo significato a quella zona della villa designata "Palestra": ossia un luogo di  culto delle divinità egizie piuttosto che luogo di culto del corpo; la scoperta nel 2006 di una sfinge aveva  indotto i ricercatori a ipotizzare, sin d'allora, una diversa utilizzazione di quella zona. 
Il recente rinvenimento di una statua zoomorfa* del dio Horus**(in forma di falco) e una testa in marmo del Doriforo di Policleto***, conferma, secondo gli studiosi, la validità dell'interpretazione a favore "del luogo di culto". 



                                                     Statua zoomorfa del dio Horus


                                             La testa in marmo del Doriforo di Policleto



La 'Palestra' è uno dei più grandi e importanti complessi monumentali della villa tiburtina, dove mai erano state compiute ricerche approfondite prima di quelle tuttora in corso.
Il complesso è costituito di sette edifici, fra cui una sala circondata da un doppio portico, un giardino pensile e un’aula basilicale con colonne marmoree, oggi tutti restaurati .

















L'Area Archeologica di Villa Adriana, Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco, comprende,come già detto, un enorme complesso architettonico che si estende per circa 120 ettari, di cui 40 visitabili, sul pianoro tufaceo sottostante la cittadina di Tivoli in provincia di Roma.


Note :
*  zoomorfo: aggettivo,..che rappresenta un animale

**  dio Horus :





 Horus Nella mitologia egizia, dio del cielo, della luce e della bontà. Una delle principali divinità egizie, Horus era figlio di Iside, dea della natura, e Osiride, dio del mondo sotterraneo; quando Osiride fu ucciso dal suo malvagio fratello, Seth, dio dell'oscurità e del male, Horus vendicò la morte del padre uccidendo suo zio. Solitamente raffigurato in figura di falco (o con testa di falco), è rappresentato anche come un bambino con un dito sulle labbra (e per questo era ritenuto dai romani il dio del silenzio). Horus era noto presso i greci e i romani con il nome di Arpocrate.


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Doriforo di Policleto :                                          (doriforo,dal greco arcaico: portatore di lancia)

 Il Doriforo di Policleto, statua marmorea, è un perfetto esempio di "contrapposto"****, uno schema compositivo nel quale la disposizione di braccia e gambe, e di bacino e spalle è regolata da un equilibrio incrociato che conferisce alla figura una sorta di dinamismo trattenuto e composto. Le opere di Policleto, uno dei principali scultori della Grecia classica, sono conosciute solo attraverso le numerose copie di età ellenistica e romana: del suo capolavoro, il Doriforo, la copia meglio conservata si trova al Museo Nazionale di Napoli.

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Contrapposto :
Nelle arti figurative, principio compositivo che regola, in modo proporzionale o dinamico, il bilanciamento delle membra o delle masse nell’atteggiamento della figura umana: il c. delle membra nel David di Michelangelo.

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 marco buonarroti




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