"Dio ci ha dato                 due 
orecchie, ma soltanto una bocca, proprio per ascoltare il               
  doppio e parlare la metà"  (Epitteto)
 Epitteto (Ierapoli, Frigia 
50 ca. - Nicopoli, Epiro 130 ca. d.C.), filosofo greco, esponente del tardo 
stoicismo dell'età imperiale. Portato come schiavo a Roma e 
divenuto liberto di Nerone, studiò in seguito filosofia e la 
insegnò fino al 90 d.C. In quell'anno l'imperatore Domiziano, 
temendo la diffusione delle dottrine stoiche*, esiliò Epitteto e molti altri 
filosofi. Epitteto si stabilì a Nicopoli, nel sud dell'Epiro, dove morì.
Le sue dottrine sono conservate in due opere compilate da 
un discepolo, lo storico e filosofo greco Arriano: il 
Manuale, pervenutoci interamente, e le Diatribe, di cui esistono 
solo quattro degli otto libri originari. Da queste opere si desume che Epitteto 
fu principalmente interessato a tematiche etiche, cioè alla 
definizione del 'bene'. 
Egli sostenne che l'universo è governato dal 
logos**divino, che è pura ragione, ed è perfetto in ogni sua parte. 
Ne deriva che l'uomo non può conoscere né tantomeno modificare il proprio 
destino: deve quindi cessare di lottare per il conseguimento di finalità 
mondane, accettando invece con serenità la propria impotenza dinanzi al 
fato. A corollario del suo pensiero, Epitteto affermò che l'uomo, a 
causa della propria debolezza, deve tollerare gli altrui difetti.
Note :
*
 Stoico,agg., da stoicismo : dottrina di una delle tre grandi scuole 
filosofiche dell'epoca ellenestica insieme alle altre due : epicureismo e
 scetticismo.
Lo stoicismo considerava il cosmo 
come un ordine razionale e provvidenziale, identificando la vera 
felicità nella virtù, e la sapienza nella serena accettazione degli 
eventi e particolarmente del dolore e della morte ( da Garzanti 
Dizionario).
Ne deriva l'estensione : "stoicismo" : fortezza d'animo esemplare, eroica difronte alle sventure.
**Logos : dal latino letteralmente = parola.
                 Nella filosofia e nella teologia antica : la ragione divina che agisce come principio ordinatore dell'universo
                 marco buonarroti

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