sabato 16 gennaio 2016

SCIENZE:"IL 15 FEBBRAIO DEL 1564 NASCEVA GALILEO GALILEI"


Galileo Galilei, fondatore della "rivoluzione scientifica del XVII secolo, padre della Scienza moderna, moriva ad Arcetri (Firenze) l'8 gennaio 1642

                                                       


 



Galilei, Galileo (Pisa 1564 - Arcetri, Firenze 1642), fisico, astronomo e filosofo italiano; insieme a Giovanni Keplero, è considerato uno dei fondatori della rivoluzione scientifica del XVII secolo, culminata nell’opera di Isaac Newton.


                                                     Teoria eliocentrica copernicana(*)


Il disaccordo con l’autorità ecclesiastica, in seguito alla sua adesione alle tesi copernicane(*), l’obbligo di abiurare e la condanna che ne seguì hanno fatto di Galileo il simbolo della difesa del diritto della scienza a “ricercare” la verità, rifiutando qualsiasi limitazione da parte delle autorità.

Nel 1580 si iscrisse alla facoltà di medicina dell’Università di Pisa, ma il maturare di nuovi interessi per la filosofia e la matematica lo spinse ad abbandonare gli studi intrapresi e a dedicarsi a queste discipline. Nel periodo successivo lavorò ad alcuni scritti sull’idrostatica e sui moti naturali, che non furono pubblicati.


Nel 1589 divenne professore di matematica a Pisa, dove iniziò la critica del pensiero di Aristotele: si dice che per dimostrare ai suoi allievi l’errore del filosofo greco, secondo il quale la velocità di caduta di un corpo era proporzionale al suo peso, egli abbia lasciato cadere contemporaneamente due oggetti di peso diverso dalla Torre pendente.
 Nel 1592 ottenne la cattedra di matematica all’Università di Padova, dove rimase per diciotto anni.

Realizzò numerosi esperimenti che lo condussero alla scoperta delle leggi che regolano la caduta libera dei gravi; studiò il moto dei pendoli e alcuni problemi di meccanica.








Per quanto riguarda l’astronomia, egli dichiarò la sua adesione alla teoria copernicana sin dal 1597 e, in contrapposizione alla concezione geostatica del cosmo elaborata da Tolomeo(**), addusse una teoria delle maree che assumeva il movimento della Terra. L’invenzione del cannocchiale, nel 1609, rappresentò una svolta nella sua attività scientifica: perfezionò lo strumento e lo utilizzò per precise osservazioni astronomiche, che culminarono nella scoperta di montagne e crateri sulla Luna, della Via Lattea come ammasso di stelle e dei quattro maggiori satelliti di Giove.









La fama che ne trasse gli procurò il posto di matematico e filosofo di corte a Firenze, dove, libero dagli impegni dell’insegnamento, si dedicò alla ricerca e alla stesura delle sue opere. L’osservazione delle fasi di Venere (1610) rappresentò una convincente conferma dell’ipotesi copernicana.



                                                     Il telescopio inventato da Galileo


La sua critica alla teoria aristotelica sulla perfezione dei cieli innescò un’accesa polemica con l’ambiente filosofico; il contrasto con i teologi si inasprì ulteriormente con la pubblicazione, nel 1612, di un’opera sulle macchie solari in cui Galileo faceva aperta professione delle teorie copernicane, considerate eretiche perché in contraddizione con il contenuto della Bibbia.


Nel 1614 un sacerdote fiorentino denunciò i seguaci di Galileo dal pulpito. Galileo rispose con una lunga lettera, nella quale affermava che il conflitto tra il pensiero scientifico e l’interpretazione dei testi sacri non era sintomo di una duplice verità: occorreva invece distinguere fra il significato anzitutto morale e salvifico delle Sacre Scritture, le quali ricorrevano anche a un linguaggio immaginoso per farsi comprendere dal popolo, e la ricerca scientifica, che deve basarsi esclusivamente sulle “sensate esperienze” – le osservazioni dei sensi – e le “certe dimostrazioni”, le dimostrazioni di tipo matematico.

All’inizio del 1616 i libri di Copernico furono sottoposti a censura per editto e il cardinale gesuita Roberto Bellarmino intimò a Galileo di ripudiare la teoria sul moto della Terra. Galileo restò in silenzio per anni, lavorando a un metodo per determinare le longitudini sul mare in base alla posizione – da lui prevista – dei satelliti di Giove e riprendendo gli studi precedenti sulla caduta dei corpi. Espose le sue idee sul metodo scientifico nel Saggiatore (1623), un’opera sul fenomeno delle comete, che fu benevolmente accolta dal nuovo pontefice Urbano VIII.


Nel 1624, incoraggiato dal credito ottenuto, mise mano a un’opera che voleva chiamare Dialogo sulle maree, nella quale riprendeva ed esaminava le teorie tolemaica e copernicana in relazione alla fisica delle maree. Nel 1630 il libro ricevette il visto per la stampa dai censori della Chiesa di Roma e fu pubblicato due anni dopo a Firenze con il titolo Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo. Nonostante l’opera avesse ricevuto due visti ufficiali, Galileo fu convocato a Roma dall’Inquisizione, che lo processò per “grave sospetto di eresia”.

L’accusa si fondava sul fatto che il cardinale Bellarmino, nel 1616, gli aveva personalmente ordinato di non discutere più le tesi di Copernico, né verbalmente, né per iscritto: in risposta all’accusa, Galileo presentò un documento firmato dal cardinale stesso, ormai morto, che lo liberava dal vincolo. Nessun documento contraddittorio fu mai trovato, ma ciononostante nel 1633 Galileo fu costretto ad abiurare, e venne condannato al carcere a vita (pena che fu rapidamente commutata negli arresti domiciliari permanenti ad Arcetri). Fu ordinato, inoltre, che il Dialogo venisse bruciato e che la sentenza contro lo scienziato fosse letta pubblicamente in tutte le università.




Galileo gettò le basi del moderno metodo scientifico, che collega strettamente l’osservazione dei fenomeni naturali, il ricorso alla matematica per la formulazione delle leggi scientifiche e la verifica sperimentale,

Intorno al 1870, con la pubblicazione completa dei documenti del processo a Galileo, l’intera responsabilità della condanna dello scienziato fu attribuita alla Chiesa, trascurando il ruolo svolto dai professori di filosofia del tempo che, per primi, persuasero i teologi del contenuto eretico della scienza di Galileo. Un’indagine sulla condanna dell’astronomo, con la richiesta di cancellarla, fu ordinata nel 1979 da papa Giovanni Paolo II e si concluse nell’ottobre del 1992 con il riconoscimento, da parte della commissione papale, dell'errore del Vaticano.



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Note :

*Copernico, Niccolò Nome italianizzato di Nikolaj Kopernik (Thorn, odierna Toruń 1473 -   Frauenburg, odierna Frombork 1543), astronomo e cosmologo polacco. Formulò l’ipotesi astronomica detta “teoria eliocentrica”, in base alla quale il Sole è immobile al centro dell’universo e la Terra gira nell’arco dell’anno attorno al Sole.
Le premesse della toria  "eliocentrica o copernicana "consistono nell’ipotesi secondo cui la Terra ruota per la durata di una giornata sul proprio asse e, nell’arco dell’anno, attorno al Sole. Copernico dimostrò inoltre che i pianeti orbitano attorno al Sole e che la Terra, ruotando, effettua una precessione sul proprio asse, ossia oscilla come la trottola.

** Tolomeo (100 - 178 ca. d.C.), astronomo, geografo e matematico greco. Da antiche fonti si sa che trascorse la maggior parte della sua vita presso il tempio serapeo di Canopo, vicino ad Alessandria d'Egitto, svolgendo le osservazioni che costituirono la base per lo sviluppo della sua teoria astronomica.
Nell sua nota opera "Almagesto"egli espone la sua teoria, detta tolemaica, che,  assumendo la Terra immobile al centro dell'universo, descrive i moti apparenti e le posizioni dei cinque pianeti allora conosciuti, del Sole e della Luna.
La teoria di Tolomeo prevede che i corpi celesti, la Luna, Mercurio, Venere, il Sole, Marte, Giove e Saturno, ruotano intorno alla Terra percorrendo orbite perfettamente circolari .
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marco buonarroti                

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